LAVORO-Imprese:al via 163mila assunzioni, +23mila del 2010
Sono 162.600 le assunzioni che le imprese italiane hanno programmato di effettuare tra luglio e settembre 2011, quasi 23mila in più dello stesso periodo del 2010. E' quanto emerge dalle dichiarazioni di assunzione delle imprese per il periodo luglio-settembre 2011, rilevate dal Sistema informativo Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro, che presenta per la prima volta a cadenza trimestrale il quadro dei fabbisogni di manodopera anche a livello provinciale. Delle 162mila entrate previste, 107mila saranno a carattere non stagionale e, tra queste, 46mila comporteranno un contratto di lavoro a tempo indeterminato.
Per dare nuova energia alla lenta ripresa del Paese, prevedendo evidentemente un aumento della produzione, le imprese italiane rafforzeranno in questi tre mesi la struttura operativa, acquisendo circa 33.500 operai specializzati e conduttori di impianti (erano 31.500 nel III trimestre 2010) e 62.000 addetti qualificati nelle attività commerciali e nei servizi (12mila in più rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno). Elevata è anche la richiesta di tecnici (22.500) e di professionisti a elevata specializzazione (6.300), anche in questo caso in aumento rispetto a un anno fa (rispettivamente, 2.400 e 300 assunzioni in più).
Alcuni spiragli per i giovani meno che 30enni: a loro sono destinati almeno 64mila posti (quasi il 40% del totale) ma, in presenza di una ripresa non ancora stabilizzata, con una netta prevalenza di contratti a termine (38.200 saranno a tempo determinato o stagionali) rispetto a quelli a tempo indeterminato (16.400 assunzioni) o con contratto di apprendistato (7.200). Inoltre, almeno un'assunzione su 5 sarà espressamente destinata alle donne, mentre fino a circa 25mila posti di lavoro potranno essere occupati da lavoratori stranieri.
E se in questo trimestre, considerando solo le entrate non stagionali, le chance maggiori riguarderanno soprattutto chi ha un diploma o una qualifica professionale piuttosto che i laureati, si alzano le quotazioni per alcune professioni considerate ''introvabili'' dalle imprese. Si tratta dei tecnici dell'industria e del marketing tra le professioni a elevata specializzazione, e, tra le professioni operaie, quelle degli specializzati nel settore metalmeccanico. In tutti questi casi, a giudizio delle imprese, più di mille unità sono davvero di difficile reperimento.