Bentornato. Accedi all'area riservata







Non ti ricordi i dati di accesso?Recupera i tuoi dati

Crea il tuo account

2 SHARES

Uragano, la parola del mese di settembre

06/11/2011 21:30:00 7782 lettori
5 minuti

Perché Irene?
O Rina, l’ultimo uragano ad abbattersi sulla costa caraibica?

E perché, nel 2005, al devastante ciclone che investì l’East Coast, fu attribuito il nome di Katrina?

Nel 1953 il National Hurricane Center predispone sei liste di nomi a cui attingere, una per anno (e, dunque, per altrettanti sei anni), nella denominazione dei cicloni e delle tempeste tropicali che si abbattono sulle coste atlantiche americane.

Poiché in inglese, molto spesso, a imbarcazioni, treni e aerei (come a tanti altri oggetti inanimati) si attribuisce il femminile she, all’inizio i nomi sono tutti femminili.

Nel 1979 cambia tutto: le accuse di sessismo avevano prodotto l’effetto sperato. Quell’anno, accanto ai nomi di donna, cominciano a comparire anche nomi di uomo. Da quel momento la lista avrebbe avuto in cima un nome femminile negli anni dispari, uno maschile negli anni pari. Erano pur sempre le donne ad aprire le danze (l’anno d’avvio del cambiamento era dispari), ma il clima della fine degli anni Settanta era ben diverso dai tempi del secondo conflitto mondiale. Si dice che i meteorologi americani impegnati nel Pacifico avessero cominciato, proprio allora, a chiamare gli uragani come le loro “cicloniche” fidanzate e consorti.

C’è da scommettere che il solito sessista maligno non si lascerà sfuggire l’occasione di tirare un sospiro di sollievo per l’anno prossimo, tranquillizzando amici e parenti sulla fine del mondo attesa per il 21 dicembre. Le liste del 2005 e del 2011 (anni dispari), cannibalizzate dalla potenza distruttrice di Katrina e Irene, partivano con Arlene; la lista del 2012 (anno pari) inizierà con Alberto.