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Femminicidio, la parola del mese di marzo 2012

13/05/2012 18904 lettori
4 minuti

La parola manifesta la volontà, da parte delle donne, di neutralizzare il maschilismo soggiacente a omicidio. Per segnalare le prime, generali manifestazioni di questa volontà dovremmo partire da lontano; mi limito a restituirne una più vicina ai nostri tempi, decisiva per il contesto italiano.

Nel 1987 Alma Sabatini, con Il sessismo nella lingua italiana, si mette alla testa di un radicale movimento d’opinione a favore di quel gender-inclusive language che, nel far risaltare finalmente le specificità di genere, risarcisca la donna di secoli di occultamento linguistico. Alcune proposte contenute nell’opera mi apparivano allora, e mi appaiono anche oggi, del tutto condivisibili. Altre facevo allora, e faccio anche oggi, fatica a digerire. Altre ancora erano a tal punto bizzarre da strapparmi la smorfia di un sorriso. Due in particolare:

 

1) la sostituzione di espressioni cristallizzate come caccia all’uomo o uomo della strada con equivalenti irricevibili: caccia all’individuo (o alla persona) nel primo caso, individuo (o persone) della strada e gente comune nel secondo;

2) l’amena raccomandazione di rinunciare a vocaboli come fraternità e fratellanza se riferiti anche a soggetti femminili. Il consiglio, stabilita la polarizzazione paternità/maternità, e a meno di non voler optare per soluzioni neutrali, induce a generarne di analoghe: fratellanza vs. sorellanza; fraternità vs. sororità. Chissà però come reagirebbero i nostri cugini francesi se gli si prospettasse l’eventualità di trasformare il motto della Rivoluzione del 1789 in «Liberté, egalité, sœurité».

 

Il caso di femminicidio è un po’ diverso; se si danno i parricidi, i matricidi, gli infanticidi e, da ultimo, anche i gerontocidi (o geronticidi), le donne hanno tutte le ragioni di rivendicare il diritto di completare la serie. Rimarrebbero in realtà escluse, sul piano del “linguaggio inclusivo del genere”, altre categorie di persone sessualmente coinvolte. Si può però rimediare facilmente, facendo circolare gaycidio, transicidio, androginicidio.