Economia di scala
Si era nel pieno entusiasmo sia per l’euforia per l’insediamento abitativo nel nuovo complesso condominiale sia per aver fatto proposito di dare l’ausilio opportuno all’evenienza: giovani condomini agivano con l’utile tempestività a isolare i problemi e portarli in discussione; tra gli anziani chi in maniera fattiva si prodiga all’occorrenza, chi con qualche suggerimento stimolava l’indirizzo costante alle buone pratiche. Bastava alludere alla vegetazione del parco per immedesimarsi nel rigoglioso progredire. Triste il giorno in cui si è stati costretti ad aver dovuto abbattere il cedro che era stato piantato in un pendio. Le prime divergenze sono affiorate anche perché non tutti si era a conoscenza della particolare proprietà dell’albero: la ramificazione, nel crescere, si sviluppa in maniera compensativa rispetto all’anomala inclinazione.
Molto più gravose le conseguenze dell’incendio sviluppatosi a causa di un atto vandalico: indecente l’azione, problematiche e onerose le ripercussioni. Pur nell’impellente risoluzione al ripristino dei danni, non sono mancati i distinguo e le confutazioni di alcuni condomini, fino a chiedere di riconsiderare il criterio di ripartizione delle spese alla responsabilità della singola scala. Con il proposito di stare uniti per la migliore convivenza e con un tacito riferimento alla ripartizione dei costi su volumi più ampi di lavoro, si è convenuto di continuare la consuetudine di un rapporto sempre gestito dal condominio nella sua globalità.
Come dire in un certo qual modo una gestione secondo economia di scala: aumentando la produzione, i costi totali si riducono perché i costi fissi si ripartiscono su un volume più ampio. Mettersi insieme permette di raggiungere “economie di scala” negli acquisti, nell’installazione d’impianti, nell'utilizzo di beni che sono fatti circolare e messi a disposizione di tutti. In una comunità solidale, tutto sarà più facile da questo punto di vista, perché mettersi insieme tra famiglie, permette di attivare «economie di scala» che consentono di procurarsi quanto serve lavorando la metà. Va da sé che comportamenti effettivi che abbiano a discostarsi dalla frontiera di ottimalità come rappresentata dalla curva delle «economie di scala» – vuoi per una scelta errata della dimensione prescelta vuoi per un suo sottoutilizzo – si tradurrà in costi superiori a quelli indicati nella curva dei costi.
L’avvicendarsi di altri amministratori fa registrare comportamenti che tendono a discostarsi da quel senso immaginato di un «rigoglioso progredire» nell’interesse comune. Considerazioni di opportunità hanno fatto sì che desistessi dal seguitare a partecipare alle assemblee. «Il 27 settembre la camera con 332 voti favorevoli 1 voto contrario e 3 astenuti ha approvato la riforma del codice civile in materia di condominio. Molte le novità, in attesa di poter esaminare il testo coordinato che dovrà essere approvato dal Senato in seconda lettura. Tra le altre: su richiesta del condominio e a spese dello stesso l’amministratore dovrà attivare un sito internet ad accesso individuale protetto da una password, per consentire ai condomini di consultare e stampare in formato digitale i rendiconti mensili e gli altri documenti dell’assemblea».