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Economia di scala

11/10/2012 9283 lettori
4 minuti

Si era nel pieno entusiasmo sia per l’euforia per l’insediamento abitativo nel nuovo complesso condominiale sia per aver fatto proposito di dare l’ausilio opportuno all’evenienza: giovani condomini agivano con l’utile tempestività a isolare i problemi e portarli in discussione; tra gli anziani chi in maniera fattiva si prodiga all’occorrenza, chi con qualche suggerimento stimolava l’indirizzo costante alle buone pratiche. Bastava alludere alla vegetazione del parco per immedesimarsi nel rigoglioso progredire. Triste il giorno in cui si è stati costretti ad aver dovuto abbattere il cedro che era stato piantato in un pendio. Le prime divergenze sono affiorate anche perché non tutti si era a conoscenza della particolare proprietà dell’albero: la ramificazione, nel crescere, si sviluppa in maniera compensativa rispetto all’anomala inclinazione.

Molto più gravose le conseguenze dell’incendio sviluppatosi a causa di un atto vandalico: indecente l’azione, problematiche e onerose le ripercussioni. Pur nell’impellente risoluzione al ripristino dei danni, non sono mancati i distinguo e le confutazioni di alcuni condomini, fino a chiedere di riconsiderare il criterio di ripartizione delle spese alla responsabilità della singola scala. Con il proposito di stare uniti per la migliore convivenza e con un tacito riferimento alla ripartizione dei costi su volumi più ampi di lavoro, si è convenuto di continuare la consuetudine di un rapporto sempre gestito dal condominio nella sua globalità.

Come dire in un certo qual modo una gestione secondo economia di scala: aumentando la produzione, i costi totali si riducono perché i costi fissi si ripartiscono su un volume più ampio. Mettersi insieme permette di raggiungere “economie di scala” negli acquisti, nell’installazione d’impianti, nell'utilizzo di beni che sono fatti circolare e messi a disposizione di tutti. In una comunità solidale, tutto sarà più facile da questo punto di vista, perché mettersi insieme tra famiglie, permette di attivare «economie di scala» che consentono di procurarsi quanto serve lavorando la metà. Va da sé che comportamenti effettivi che abbiano a discostarsi dalla frontiera di ottimalità come rappresentata dalla curva delle «economie di scala» – vuoi per una scelta errata della dimensione prescelta vuoi per un suo sottoutilizzo – si tradurrà in costi superiori a quelli indicati nella curva dei costi.

L’avvicendarsi di altri amministratori fa registrare comportamenti che tendono a discostarsi da quel senso immaginato di un «rigoglioso progredire» nell’interesse comune. Considerazioni di opportunità hanno fatto sì che desistessi dal seguitare a partecipare alle assemblee.  «Il 27 settembre la camera con 332 voti favorevoli 1 voto contrario e 3 astenuti ha approvato la riforma del codice civile in materia di condominio. Molte le novità, in attesa di poter esaminare il testo coordinato che dovrà essere approvato dal Senato in seconda lettura. Tra le altre: su richiesta del condominio e a spese dello stesso l’amministratore dovrà attivare un sito internet ad accesso individuale protetto da una password, per consentire ai condomini di consultare e stampare in formato digitale i rendiconti mensili e gli altri documenti dell’assemblea».

 
Salvatore Pipero
Salvatore Pipero

Un processo formativo non casuale, veniva accompagnato dalla strada, quasi unico indirizzo per quei tempi dell’immediato dopo guerra; era la strada adibita ai giochi, che diventava con il formarsi, anche contributo e stimolo alla crescita: “Farai strada nella vita”, era solito sentir dire ad ogni buona azione completata.  Era l’inizio degli anni cinquanta del ‘900, finita la terza media a tredici anni lasciavo la Sicilia per il “continente”: lascio la strada per l’”autostrada” percorrendola a tappe fino ai ventitre anni. Alterne venture mi portano al primo impiego in una Compagnie Italiane di Montaggi Industriali.



Autodidatta, in mancanza di studi regolari cerco di ampliare la cultura necessaria: “Farai strada nella vita” mi riecheggia alle orecchie, mentre alle buone azioni si aggiungono le “buone pratiche”.  Nello svolgimento della gestione di cantieri, prevalentemente con una delle più importanti Compagnie Italiane di Montaggi Industriali, ho potuto valutare accuratamente l’importanza di valorizzare ed organizzare il patrimonio di conoscenze ed esperienze, cioè il valore del capitale intellettuale dell’azienda.



Una conduzione con cura di tutte le fasi di pianificazione, controllo ed esecuzione in cantiere, richiede particolare importanza al rispetto delle normative vigenti in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e sulla corretta esecuzione delle opere seguendo le normative del caso. L’opportunità di aver potuto operare per committenti prestigiosi a livello mondiale nel campo della siderurgia dell’energia e della petrolchimica ha consentito la sintesi del miglior sviluppo tecnico/operativo. Il sapere di “milioni di intelligenze umane” è sempre al lavoro, si smaterializza passando dal testo stampato alla rete, si amplifica per la sua caratteristica di editabilità, si distribuisce di computer in computer attraverso le fibre.



Trovo tutto sommato interessante ed in un certo qual modo distensivo adoprarmi e, per quanto possibile, essere tra coloro i quali mostrano ottimismo nel sostenere che impareremo a costruire una conoscenza nuova, non totalitaria, dove la libertà di navigazione, di scrittura, di lettura e di selezione dell’individuo o del piccolo gruppo sarà fondamenta della conoscenza, dove per creare un nostro punto di vista, un nostro sapere, avremo bisogno inevitabilmente della conoscenza dell’altro, dove il singolo sarà liberamente e consapevolmente parte di un tutto.