Dal cinepanettone al telepanettone
Per molti anni è stato un formidabile spaccato sociale di stampo irrimediabilmente trash, ma ora ha segnato il passo. Il cinepanettone è morto, evviva il telepanettone. Nel cammino che conduce dal grande al piccolo schermo c'è tutto un mondo da esplorare; il risultato finale ha fatto sì che De Sica, Boldi e affini dovessero reinventarsi. Molto probabilmente controvoglia. Se infatti esaminiamo le dichiarazioni dei vari 'big', ci rendiamo conto che nessuno di loro ha preso troppo positivamente la decisione (proveniente dall'alto) di sopprimere un genere tanto popolare quanto remunerativo, anche se evidentemente non più come prima.
Il nodo di tutta la questione sono infatti, neanche a dirlo, i soldi. Che iniziano a scarseggiare. E' l'industria culturale che implode su se stessa. Ma dicevamo del dissenso dei protagonisti: durante la conferenza stampa di "Colpi di fulmine", primo film di Natale da undici anni a questa parte a non essere ambientato a Natale, il regista Neri Parenti e Christian De Sica hanno fatto capire di non aver condiviso la scelta di Aurelio De Laurentiis di ‘rottamare’ il cinepanettone, anche se bisogna rilevare che sia ‘Natale in Sudafrica’ sia ‘Vacanze di Natale a Cortina' non hanno registrato numeri esaltanti al botteghino.
Poichè un produttore deve guardare anche agli incassi, e quelli degli ultimi due cinepanettoni sono stati costantemente in calo rispetto all'anno precedente, Filmauro ha optato per l'eutanasia. Nel 2011 'Vacanze di Natale a Cortina' rappresentò il tentativo estremo di rianimazione del genere, ma con esiti deludenti. Il titolo richiamava volutamente il glorioso "Vacanze di Natale" dei fratelli Vanzina, non a caso chiamati come sceneggiatori anche di questa pellicola, ma il pubblico non apprezzò, evidentemente ormai stanco. De Sica, tuttavia, forse per affetto o forse per semplice abitudine, ha precisato: "Io il cinepanettone avrei continuato a farlo".
Quest'anno l'attore romano ha dovuto giocoforza autoesentarsi dal personaggio del marito fedifrago e studiare un'altra soluzione, impersonando un onesto psichiatra che è costretto a scappare in Trentino fingendosi prete. Parenti, invece, in scadenza di contratto con Filmauro, nel 2013 potrebbe paradossalmente provare a "resuscitare" il cinepanettone per conto di qualche altra casa di produzione. Per il momento è solo un'ipotesi: staremo a vedere. Di sicuro questo sarà un anno di transizione.
E veniamo a Boldi. Dopo il divorzio da De Sica e Filmauro, il comico lombardo ha cercato di creare un proprio filone soprattutto con i "Matrimonio a...", ma non ha avuto molta fortuna. E così quest'anno ha colto l'occasione al volo, come spiega lui stesso: "Con ‘Natale a 4 zampe’ inauguriamo una nuova formula per la commedia italiana: il telepanettone. È la novità del 2012: il cinema italiano è in crisi e con lui molte case di produzione, tipo la Medusa, costrette a cancellare parecchi progetti per mancanza di fondi". Boldi, oltretutto, ha dimestichezza con la tv, visto il recente successo della fiction 'Un ciclone in famiglia'.
L'ex Cipollino sostiene che “la formula della pellicola natalizia continua a piacere, e perciò mi è stato proposto da Mediaset di fare questo telepanettone, che certamente comporta meno esborsi per chi ci mette i soldi. Chiamiamola una ‘formula Monti’, visto il momento delicato del Paese. La trama inizialmente era stata pensata per il cinema, ma l’abbiamo dovuta modificare in alcuni passaggi per esigenze televisive. È un film educato, dove ci sono attori, cani e tanto divertimento". Insomma, un panettone politically correct. La risata di Natale al tempo della crisi.