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La minestra di sassi

05/03/2013 14113 lettori
5 minuti

 

Un giorno, nella piazza di un paese si presentò uno sconosciuto che allo scoccare del mezzogiorno accese un fuoco sotto un paiolo quasi pieno d’acqua e versato dentro due grossi sassi ben levigati che aveva in un sacco si mise a sedere vicino al fuoco in attesa che l’acqua bollisse. Inutile dire che uno alla volta, i curiosi cominciarono a radunarsi intorno a lui ed a fare domande: “Cosa stai cucinando?” esclamò il primo “La minestra di sassi!” rispose lo sconosciuto.

“Ed è buona?” chiese il curioso “Eccome!” disse lo sconosciuto, “certo, con un paio di cipolle sarebbe ancora migliore” “Io un paio di cipolle ce l’ho, vado a prenderle a casa e le porto subito!” Ed il primo curioso si allontanò e dopo un pò tornò con le cipolle.

Ora erano in due seduti vicino al fuoco ad aspettare che l’acqua bollisse. Dopo un po’ si fece avanti un secondo curioso e chiese anche lui allo sconosciuto: “Cosa stai cucinando?” “Ma la minestra di sassi!” fu la risposta “Ed è buona?”

“Certo!, però se ci fosse anche un bell’osso di prosciutto sarebbe ancora più gustosa…” “Io un osso di prosciutto a casa ce l’ho, vado a prenderlo e torno” E così, man mano che i curiosi si avvicinavano, lo sconosciuto parlava della sua gustosa minestra di sassi. Certo, con l’aggiunta di… un po’ di patate….di carote…sedano…cavolo sarebbe stata più completa.

Insomma dopo un pò i curiosi che avevano collaborato erano tutti seduti intorno al fuoco aspettando che la minestra cuocesse. Inutile dire che quando ognuno ne riempì un ciotola, riconobbe che la minestra di sassi era veramente squisita.

Ognuno porti qualcosa di se...... e si condivida tutti insieme...
 
 
Salvatore Pipero
Salvatore Pipero

Un processo formativo non casuale, veniva accompagnato dalla strada, quasi unico indirizzo per quei tempi dell’immediato dopo guerra; era la strada adibita ai giochi, che diventava con il formarsi, anche contributo e stimolo alla crescita: “Farai strada nella vita”, era solito sentir dire ad ogni buona azione completata.  Era l’inizio degli anni cinquanta del ‘900, finita la terza media a tredici anni lasciavo la Sicilia per il “continente”: lascio la strada per l’”autostrada” percorrendola a tappe fino ai ventitre anni. Alterne venture mi portano al primo impiego in una Compagnie Italiane di Montaggi Industriali.



Autodidatta, in mancanza di studi regolari cerco di ampliare la cultura necessaria: “Farai strada nella vita” mi riecheggia alle orecchie, mentre alle buone azioni si aggiungono le “buone pratiche”.  Nello svolgimento della gestione di cantieri, prevalentemente con una delle più importanti Compagnie Italiane di Montaggi Industriali, ho potuto valutare accuratamente l’importanza di valorizzare ed organizzare il patrimonio di conoscenze ed esperienze, cioè il valore del capitale intellettuale dell’azienda.



Una conduzione con cura di tutte le fasi di pianificazione, controllo ed esecuzione in cantiere, richiede particolare importanza al rispetto delle normative vigenti in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e sulla corretta esecuzione delle opere seguendo le normative del caso. L’opportunità di aver potuto operare per committenti prestigiosi a livello mondiale nel campo della siderurgia dell’energia e della petrolchimica ha consentito la sintesi del miglior sviluppo tecnico/operativo. Il sapere di “milioni di intelligenze umane” è sempre al lavoro, si smaterializza passando dal testo stampato alla rete, si amplifica per la sua caratteristica di editabilità, si distribuisce di computer in computer attraverso le fibre.



Trovo tutto sommato interessante ed in un certo qual modo distensivo adoprarmi e, per quanto possibile, essere tra coloro i quali mostrano ottimismo nel sostenere che impareremo a costruire una conoscenza nuova, non totalitaria, dove la libertà di navigazione, di scrittura, di lettura e di selezione dell’individuo o del piccolo gruppo sarà fondamenta della conoscenza, dove per creare un nostro punto di vista, un nostro sapere, avremo bisogno inevitabilmente della conoscenza dell’altro, dove il singolo sarà liberamente e consapevolmente parte di un tutto.