L’Agire è fondamentale e da senso.
Fare politica «policy making» è un principio precauzionale che si basa sul dar via libera alle innovazioni certi dell'assenza di azzardi. Sicuri di poter svolgere un ruolo fondamentale nel far ripartire le speranze del Paese con spirito di servizio che mette a disposizione esperienze e conoscenze in quanto pedine fondamentali per una ripresa culturale ed economica. Il Principio di Precauzione è stato recentemente introdotto ufficialmente nelle legislazioni nazionali ed internazionali. È a partire da ciò che le azioni dei responsabili politici non possono prescindere dallo svolgersi di funzioni fondamentali per far ripartire le speranze del Paese. Aiutare i più meritevoli a studiare secondo i dettami della Costituzione; dare fiducia ai ricercatori e offrire nuove motivazioni; dare forza e prospettive alle imprese, costruendo un Paese che individui grandi aree d’investimento, di ricerca, d’innovazione nell’industria, nell’agricoltura, nei servizi.
Investire nella conoscenza significa investire sul futuro, nell'unica risorsa che non si può spostare altrove per essere prodotta a costi più bassi. E’ un settore che crea e salva posti di lavoro: la nostra massima preoccupazione. Tutti si continua a parlare di «competitività». E’ diventata una parola “valigia” che indica qualcosa di simile a un mito. Proviamo a dare una definizione della competitività che tutti cercano. Stentiamo a citare un qualche politico che abbia spiegato cosa sia? Se non si sa cosa sia la competitività, come si fa a sapere come raggiungerla? È certo che la competitività abbia un significato tecnicamente preciso. Significa che ci si deve presentare sul mercato con un prodotto che per qualità o prezzo sia migliore di quello dei concorrenti.
«Politics» è un termine di origine inglese che indica la «politica» nel senso di meri rapporti di forza, di partiti e politici, contrapposto a policy. Gli stessi termini in italiano non trovano una traduzione perché sono entrambi inclusi nella medesima parola: «politica». Anche se le leggi e le politiche pubbliche hanno ampi margini di sovrapposizione soprattutto in Italia, law making e policy making, non coincidono né concettualmente né in pratica. Nel momento che si esprime il bisogno di notizie e d’informazione, il bisogno di comunicare: si determina la situazione in cui «la lotta, il movimento, il partito diventa un fatto esistenziale». Ci sono termini del dibattito politico, i cosiddetti luoghi comuni, di cui è imbastito il linguaggio che è quello tecnico della politica. Ebbene se si riesce con un’iniziativa, movimentata da un continuo dialogo, a digerire questi luoghi comuni, si riesce a farli digerire anche ad altri. Si riesce a farli diventare viventi: e questo non è poco.
Arte Regia la definiva Platone, che rilesse in questa chiave uno dei miti più celebri di tutta l’antichità greca, il mito di prometeo. All’origine della storia dell’Umanità – dice Platone – Zeus incarica due fratelli, semidei, Prometeo ed Epimeteo, di distribuire a tutte le specie viventi le qualità che consentano a loro di sopravvivere. Ma gli uomini vivono ancora dispersi, senza aggregarsi tra loro. E così restano vulnerabili, continuano a subire aggressione e muoiono. Questo accade, continua Platone, perché essi non possiedono ancora l’arte politica, «politiké téchne». Occorre a questo punto – così finisce il mito – un intervento straordinario di Zeus, che dona agli uomini pudore «come capacità di vergognarsi» e giustizia, consentendo loro di riunirsi e di fondare città, dalle quali scaturisce l’esercizio dell’arte politica.
Foto: David – La morte di Socrate