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L’Agire è fondamentale e da senso.

30/04/2013 7413 lettori
5 minuti

Fare politica «policy making» è un principio precauzionale che si basa sul dar via libera alle innovazioni certi dell'assenza di azzardi. Sicuri di poter svolgere un ruolo fondamentale nel far ripartire le speranze del Paese con spirito di servizio che mette a disposizione esperienze e conoscenze in quanto pedine fondamentali per una ripresa culturale ed economica. Il Principio di Precauzione è stato recentemente introdotto ufficialmente nelle legislazioni nazionali ed internazionali. È a partire da ciò che le azioni dei responsabili politici non possono prescindere dallo svolgersi di funzioni fondamentali per far ripartire le speranze del Paese. Aiutare i più meritevoli a studiare secondo i dettami della Costituzione; dare fiducia ai ricercatori e offrire nuove motivazioni; dare forza e prospettive alle imprese, costruendo un Paese che individui grandi aree d’investimento, di ricerca, d’innovazione nell’industria, nell’agricoltura, nei servizi.

Investire nella conoscenza significa investire sul futuro, nell'unica risorsa che non si può spostare altrove per essere prodotta a costi più bassi. E’ un settore che crea e salva posti di lavoro: la nostra massima preoccupazione. Tutti si continua a parlare di «competitività». E’ diventata una parola “valigia” che indica qualcosa di simile a un mito. Proviamo a dare una definizione della competitività che tutti cercano. Stentiamo a citare un qualche politico che abbia spiegato cosa sia? Se non si sa cosa sia la competitività, come si fa a sapere come raggiungerla? È certo che la competitività abbia un significato tecnicamente preciso. Significa che ci si deve presentare sul mercato con un prodotto che per qualità o prezzo sia migliore di quello dei concorrenti.

«Politics» è un termine di origine inglese che indica la «politica» nel senso di meri rapporti di forza, di partiti e politici, contrapposto a policy. Gli stessi termini in italiano non trovano una traduzione perché sono entrambi inclusi nella medesima parola: «politica». Anche se le leggi e le politiche pubbliche hanno ampi margini di sovrapposizione soprattutto in Italia, law making e policy making, non coincidono né concettualmente né in pratica. Nel momento che si esprime il bisogno di notizie e d’informazione, il bisogno di comunicare: si determina la situazione in cui «la lotta, il movimento, il partito diventa un fatto esistenziale». Ci sono termini del dibattito politico, i cosiddetti luoghi comuni, di cui è imbastito il linguaggio che è quello tecnico della politica. Ebbene se si riesce con un’iniziativa, movimentata da un continuo dialogo, a digerire questi luoghi comuni, si riesce a farli digerire anche ad altri. Si riesce a farli diventare viventi: e questo non è poco.

Arte Regia la definiva Platone, che rilesse in questa chiave uno dei miti più celebri di tutta l’antichità greca, il mito di prometeo. All’origine della storia dell’Umanità – dice Platone – Zeus incarica due fratelli, semidei, Prometeo ed Epimeteo, di distribuire a tutte le specie viventi le qualità che consentano a loro di sopravvivere. Ma gli uomini vivono ancora dispersi, senza aggregarsi tra loro. E così restano vulnerabili, continuano a subire aggressione e muoiono. Questo accade, continua Platone, perché essi non possiedono ancora l’arte politica, «politiké téchne». Occorre a questo punto – così finisce il mito – un intervento straordinario di Zeus, che dona agli uomini pudore «come capacità di vergognarsi» e giustizia, consentendo loro di riunirsi e di fondare città, dalle quali scaturisce l’esercizio dell’arte politica.

 

 

Foto: David – La morte di Socrate

Salvatore Pipero
Salvatore Pipero

Un processo formativo non casuale, veniva accompagnato dalla strada, quasi unico indirizzo per quei tempi dell’immediato dopo guerra; era la strada adibita ai giochi, che diventava con il formarsi, anche contributo e stimolo alla crescita: “Farai strada nella vita”, era solito sentir dire ad ogni buona azione completata.  Era l’inizio degli anni cinquanta del ‘900, finita la terza media a tredici anni lasciavo la Sicilia per il “continente”: lascio la strada per l’”autostrada” percorrendola a tappe fino ai ventitre anni. Alterne venture mi portano al primo impiego in una Compagnie Italiane di Montaggi Industriali.



Autodidatta, in mancanza di studi regolari cerco di ampliare la cultura necessaria: “Farai strada nella vita” mi riecheggia alle orecchie, mentre alle buone azioni si aggiungono le “buone pratiche”.  Nello svolgimento della gestione di cantieri, prevalentemente con una delle più importanti Compagnie Italiane di Montaggi Industriali, ho potuto valutare accuratamente l’importanza di valorizzare ed organizzare il patrimonio di conoscenze ed esperienze, cioè il valore del capitale intellettuale dell’azienda.



Una conduzione con cura di tutte le fasi di pianificazione, controllo ed esecuzione in cantiere, richiede particolare importanza al rispetto delle normative vigenti in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e sulla corretta esecuzione delle opere seguendo le normative del caso. L’opportunità di aver potuto operare per committenti prestigiosi a livello mondiale nel campo della siderurgia dell’energia e della petrolchimica ha consentito la sintesi del miglior sviluppo tecnico/operativo. Il sapere di “milioni di intelligenze umane” è sempre al lavoro, si smaterializza passando dal testo stampato alla rete, si amplifica per la sua caratteristica di editabilità, si distribuisce di computer in computer attraverso le fibre.



Trovo tutto sommato interessante ed in un certo qual modo distensivo adoprarmi e, per quanto possibile, essere tra coloro i quali mostrano ottimismo nel sostenere che impareremo a costruire una conoscenza nuova, non totalitaria, dove la libertà di navigazione, di scrittura, di lettura e di selezione dell’individuo o del piccolo gruppo sarà fondamenta della conoscenza, dove per creare un nostro punto di vista, un nostro sapere, avremo bisogno inevitabilmente della conoscenza dell’altro, dove il singolo sarà liberamente e consapevolmente parte di un tutto.