Udite! Udite! All’accademia di Belle Arti di Palermo.
Nuove tecnologie e applicazioni digitali per l'arte. M’intrica e a un tempo mi commuove dover osservare un titolo di studio conseguito, presso l'Accademia di Belle Arti di Palermo, da un giovane che ha ottenuto il massimo voto e la lode accademica, mio conterraneo. I Longo, nei miei primi venti anni furono nel vicinato i più prossimi e caritatevoli, due quadri indicativi, manifesto l’uno, recondito l’altro: attigui i «bàgghi» / cortili di casa; solerti nel recapito del latte dopo la mungitura delle poche capre di loro proprietà. Ora tutto è cambiato, fermo restando il toponimo “via Gorizia”, le case si sono ingrandite sopraelevandole e le generazioni si sono raddoppiate o triplicate, in base allo standard considerato per indicare la durata media temporale di generazione in generazione. Eccellenza accademica per Basilio Longo che è stato coinvolto nella produzione di un documentario finanziato dal Comune di Palermo.
Nuove tecnologie e applicazioni digitali per l'arte: il vero e più interessante «prodotto scientifico» riguarda la produzione di un film documentario che dura cinquantadue minuti. Il film, cui ha lavorato Basilio Longo, non si limita ad analizzare la controversa realtà politica locale, ma mostra l'intreccio di culture, religioni, tradizioni differenti che ormai hanno radicato sul territorio siciliano, e in particolare condizionato la vita quotidiana del nostro capoluogo. La Sicilia, come avviene ciclicamente nella nostra storia millenaria, subisce ancora una volta, influenze di popoli e di culture diverse che stanno cambiando il volto della società ma che allo stesso tempo sono rielaborate in maniera unica e originale. Basilio Longo, rappresenta un’opera nuova, non solo perché si tratta di un documentario che parla di una Palermo nascosta quasi invisibile, ma anche perché conduce a riconsiderare le pretese di verità, e perché apre le case e il vivere quotidiano della popolazione.
Nuove tecnologie e applicazioni digitali per l'arte: «é un rischio fare documentari oggi - racconta Basilio -specialmente se questi lavori nascono per essere distribuiti al cinema e sopratutto perché, nella nostra realtà, il filmato documentario deve poter competere con gli effetti della TV e spesso ci si ritrova con un pubblico poco abituato a questo genere di filmati. Tuttavia è il cinema della realtà ed è sulla realtà delle cose che occorre riflettere, anche quelle più crude, magari con l'occhio imparziale della telecamera, perché hai la fortuna di imprimere una testimonianza e quindi di imparare qualcosa».
Alla domanda quali siano i suoi progetti per il prossimo futuro, Basilio confida che andrà in Inghilterra, nella città di Manchester per un po' di mesi, e poi in autunno «fuori dall'Europa». È fatale ormai, l’esodo è un dato di fatto: prescinde da ogni legame affettivo e/o valore di cittadinanza. Peraltro l’Italia ha proprio una condanna sul piano della competitività, perché il recupero dei «saperi essenziali» non si fa semplicemente con i soldi, e tantomeno con le chiacchiere e le vuote polemiche. «Ci vogliono soldi, competenze, organizzazione». È pur vero che non esiste una «ricetta» per trovare lavoro ma ci sono alcuni passaggi che possono favorire il buon esito della ricerca.
Fonte: FurianoBlog
Imagine: Accademia delle Belle Arti di Palermo