Una esperienza fuori dal Comune.
Presentata la prima innovazione tecnologica in bluetooth[1] applicata alle città (quelle d’arte in particolare) che richiedono una gestione efficiente del flusso d’informazioni rivolte a visitatori e cittadini. Si tratta di una soluzione tecnologica che permette di trasmettere contenuti multimediali in modo del tutto gratuito ai cellulari raggiungibili nelle immediate vicinanze, permettendo alle città di costruire una rete informativa capillare e percorsi turistici personalizzati a seconda delle diverse esigenze dei potenziali utenti: i turisti e i cittadini. Un sistema ideale per divulgare e chiarire a turisti e cittadini qualsiasi tipo di notizia sulla città; una straordinaria opportunità per il Comune anche per contribuire a "ottimizzare" i flussi di visitatori. Fondaco la tecnologia a servizio della città.[2] Il fondaco, per altro, è un edificio di origine medievale, che nelle città di mare svolgeva funzioni di magazzino e, spesso, anche di alloggio per i mercanti stranieri. Le logiche della città moderna segnano una sostanziale penalizzazione dell’area con manufatti antichi. Spesso è difficile trovare una sua funzione vitale in tale situazione.
È di questi giorni un’indicativa coincidenza di due iniziative paesaggistiche attinenti, con le debite proporzioni, una nella città in cui risiedo Como l’altra nel paese natio Acquedolci. Como ha organizzato una tavola rotonda per discutere sul concetto di «piazza / non piazza», con l’invito a non fermarsi alla superficialità delle cose. Acquedolci, in parte, si è vista delusa dal dibattito sull’indagine condotta sul Fondaco esistito a pochi metri dal Castello, con la soluzione dell’abbattimento del vecchio edificio per una nuova costruzione. L’amore per il mio paese natio: lo immagino sempre con la visione della mia fanciullezza, fa sì che ogni sgarbo e ogni torto che posso registrare al riguardo, mi feriscono particolarmente. Spesso, da partigiano, mi capita azzardare a redigere qualche riflessione da me medesimo ritenuta presuntuosa. Non mene dolgo più di tanto nel momento in cui realizzo ineluttabile la mia buona fede. Rimando l’approfondimento della «tecnologia a servizio della città; continuo a seguire la speranza (quasi certezza) dei comaschi che «ci sia sempre a qualcosa di più e di meglio, di più interessante e di più sostanziale»; rivedo, a seguire, alcuni cenni storici attinenti l’origine del Paese natio e il suddetto Fondaco.
Nel 1499 Anton Giacomo Larcan, barone di San Fratello e stratigoto di Messina (1501-02) affianca alla torre di controllo del castello un caricatore per il frumento, ottenendo la licenza per commerciare dentro e fuori dal regno i prodotti cerealicoli dell’entroterra. Alla stessa epoca è datato il primo nucleo abitativo di Acquedolci formato da un trappeto, mulini ad acqua, da gualchiere per la lavorazione della lana, da una raffineria per la canna da zucchero, da una macina per il frumento, da un fondaco affiancato da un ricovero per cavalli e da una stazione di posta (Tommaso Fazello: «Acquae deinde cognomate Dulce cum taberna hospitatoria»; Maurolico (1546). Acquae Dulci fundaco; Filoteo degli Omodei: Bella torre con osteria; manoscritto di don Benedetto Rotelli (1824): «Sopra della spiaggia chiamata ‘la marina dell’Acque Dolci’ dove esisteva la torre Atalia, un fortino con due molini, e altri bellissimi edifici e un «fondaco»… le rovine di un antico edifizio che credesi «fondaco», poiché la strada è chiamata dagli abitanti sanfratellani con una continua traslazione ‘la costa della taverna’, detto di Diodoro e Fazello».
Stratigòto (anche straticò, straticòto, stradicòto. Stratigotus in latino medievale) è una designazione della burocrazia bizantina, con la quale s’indicava l'esponente di una magistratura cittadina con competenze prevalentemente giudiziarie. Veniamo ai giorni nostri, al finire dello scorso anno, Novembre 2013. L'assessore Regionale ai Beni Culturali, in occasione della casa delle Culture, ha dedicato il suo intervento al Castello Cupane dimenticato e al «Fondaco» raso al suolo. La vicenda del degrado dell'antico Borgo Marina Vecchia sarà oggetto di attenzione da parte dell'assessorato che ha promesso l'interessamento per fare luce su fenomeni di cementificazione che hanno stravolto la conformazione architettonica del pittoresco quartiere, luogo di origine della storia nel nostro paese marinaro. Soggiace un certo biasimo nei confronti della condotta dello «Stratigòto» di turno in merito al vetusto Fondaco. Allo stato l’antico edificio dove, nei secoli, i mercanti forestieri, per concessione dell’autorità del luogo, depositavano le loro merci, esercitavano i loro traffici e spesso anche stavano, non resta memoria: fatta eccezione di qualche disegni di Camilliani e le riprese in fase di demolizione.