100 domande per la 150.
E’ stato presentato lo scorso 13 maggio a Roma, all’incontro dei comunicatori pubblici durante la quindicesima edizione del Forum della PA, “100 domande sulla 150: un pratico e-book per comunicatori pubblici e giornalisti”.
Il libro virtuale è frutto di un’idea nata in seno alla redazione di Tele PA COM, il tg settimanale della comunicazione italiana ed europea, in collaborazione con l’Ordine dei giornalisti, la rivista Prima comunicazione, l’Associazione dei comunicatori, e la Federazione nazionale della stampa.
Tante le domande che scaturiscono dalla difficoltà di interpretare la prima legge italiana sulla comunicazione pubblica, e in questo quadro, l’e-book tenta di collocarsi come una sorta di vademecum per rispondere ai quesiti dei comunicatori pubblici e, soprattutto, dei giornalisti che lavorano o collaborano con le pubbliche amministrazioni.
Ancora una volta, come già dimostrato, con dovizia di particolari, da Renzo Santelli e Vincenzo Perone nel loro “Delitto imperfetto”, la Legge 150 sembra essere nata per i dipendenti pubblici che, da anni, svolgono attività giornalistica senza la possibilità che gli venga riconosciuta.
Meno spazio pare offrire il libro virtuale ai dubbi dei comunicatori pubblici, probabilmente perché questi ultimi, già consci del loro ruolo e delle loro funzioni, sono solo in attesa che il profilo professionale venga riconosciuto a tutti gli effetti, visto che la Legge 150 ha già sottolineato l’importanza della funzione di comunicazione delle pubbliche amministrazioni.
E così si resta in attesa: i giornalisti della PA anelando al contratto di tipo giornalistico e i comunicatori al riconoscimento della loro professionalità.
Di certo l’e-book dimostra quanta sia la necessità di chiarire i dubbi scaturiti dall’applicazione della legge 150 e quanta sia la voglia che quel che la norma esprime venga applicato, superando gli ostacoli e le resistenze che, talvolta, le stesse amministrazioni pongono per non curanza della questione, o adducendo motivazioni legate al bilancio, dunque ai problemi economici.
E a questo proposito, l’onorevole Antonio Bisceglie, relatore della legge 150, nella postfazione al libro virtuale ha dichiarato: dopo l’opera del legislatore, occorre il lavoro dell’Esecutivo che deve portare avanti la poderosa innovazione presente nella legge, con indirizzi adeguati alla valenza strategica di queste nuove attività di informazione e comunicazione delle pubbliche amministrazioni. Il comparto della pubbliche amministrazioni deve essere in grado, in particolare nelle figure dell’alta dirigenza, di cogliere tutti gli elementi di modernizzazione.
E di fatti, il maggiore interesse nei confronti della normativa sulla comunicazione, da parte dei dipendenti pubblici rispetto alle amministrazioni nelle quali essi lavorano, è testimoniato dal campione delle 100 domande che compongono il libro virtuale: di gran lunga più numerose infatti, le domande degli operatori dell’informazione e della comunicazione rispetto ai loro enti.
Ma quali sono i dubbi ricorrenti nelle 100 domande sulla 150, legge che, per il suo carico di innovazione, come ha espresso nell’introduzione del volume, Carlo Flamment, presidente del Formez, ha suscitato non pochi dubbi applicativi?
Decisamente quelli legati ai requisiti per accedere alle professioni del comunicatore e del giornalista nella PA, la necessità o meno di frequentare i corsi sanatoria, e l’insicurezza derivata dal lavorare da anni nell’ambito della comunicazione senza che tale lavoro sia riconosciuto dalle amministrazioni.
E’ possibile leggere questi ed altri quesiti scaricando l’e-book dal sito di Telepa: lasciando i vostri dati – potrete scegliere di iscrivervi alle newsletter curate dalla redazione – riceverete un messaggio di posta elettronica con il link all’e-book.
Per gentile concessione di www.legge150.it