Per riflettere insieme.
Un’idea, che prende le mosse da convincimenti propri, che tende a ripensare il senso della politica, recuperare l’accezione originale e il coordinamento complessivo delle regole attinenti. A tal fine si è inteso suggerire, una rilettura di alcuni concetti di filosofia classica proponendo alcuni cenni di filosofia applicata alla pratica. Con l’impostazione, la disposizione e l’ipotesi di un progetto: si è voluto esprimere un concetto che verte a conseguire, con la discussione, contributi e riflessioni integrativi, per stimolare un'innovazione pratica e concreta nel modo di comprendere, vivere, rendere produttiva e sviluppare la realtà operativa. Questo il primo cotributo . Una pregevole coincidenza: l'esposizione che avrà il via il prossimo 15 maggio a Fasano - «Con una macchina da scrivere, l'idea ha un suono, un ritmo e un tatto». Il fascino delle macchine da scrivere nel Tecno-Museo «Adriano Olivetti» . (Marisa Cassone)
Nelle organizzazioni attraverso il dialogo, la riflessione, l´approccio filosofico, può essere un forte contributo per accrescere il valore del capitale umano nelle pratiche del business di tutti i giorni. La filosofia applicata alla pratica della vita e del lavoro può aiutare a espandere e approfondire la capacità di comprendere la realtà (attraverso la sospensione del giudizio e la conquista degli spazi di riflessione), può farci ripensare e rivedere quelle che sono le nostre idee "originarie" accrescendo la consapevolezza ed evocando nuove assunzioni di responsabilità nel nostro agire. Evocati come un modello per affrontare la crisi che il nostro Paese sta attraversando e, più in generale, per un nuovo modo di guardare alla relazione tra mondo produttivo, società civile e cultura. E qui ricorre il pensiero ad Adriano Olivetti morto cinquantacinque anni fa, e mai come ora il suo nome e la sua storia sono evocati.
L'articolazione del suo pensiero e le attività attraverso cui questo si espresse sono talmente complesse e apparentemente irregolari che individuare un motivo preciso, circoscritto, per il quale è utile, direi inevitabile, ripercorrere oggi quell'esperienza, diventa un compito difficilissimo. Adriano Olivetti è stato un grande imprenditore: ha sviluppato la fabbrica ereditata da suo padre Camillo facendone un'impresa internazionale di primissimo livello; ha avuto l'intuizione dello sviluppo dell'elettronica nei primissimi anni cinquanta, perseguendo quella strada d'innovazione tecnologica con determinazione e successo; ha, primo fra tutti, acquistato una grande fabbrica di macchine per scrivere negli Stati Uniti, e ancora si potrebbero ricordare tante iniziative che ormai sono diventate tessuto della storia industriale italiana.
Adriano Olivetti è però ricordato anche come urbanista, poliedrico uomo di cultura, e come politico: un pensatore, un intellettuale organico che attraverso il suo Movimento Comunità ha reso concreta l'idea di una comunità coesa attorno alla consapevolezza dell'inalienabilità dei valori spirituali nell'esistenza per l'uomo e capace di volgere a favore di questi le sfide portate dall'affermarsi della civiltà industriale e le infinite opportunità del progresso tecnologico.
La comprensione profonda di questa identità tra forze spirituali e forze materiali, rappresentate da Olivetti in un modello politico capace di garantirle in modo sintetico, è la chiave di volta per comprendere e accogliere oggi l'esperienza olivettiana nella sua complessa interezza, la scientifica precisione organizzativa, davvero unica, con cui tale opera di sintesi fu perseguita, ed infine, la consapevolezza di fini che la guidavano, come i due passi seguenti testimoniano:
- «Parlando di forze spirituali, cerco di essere chiaro con me stesso e di riassumere con una semplice formula le quattro forze essenziali dello spirito: Verità, Giustizia, Bellezza e soprattutto Amore».
- «Una società che non crede nei valori spirituali non è certo nemmeno nel proprio avvenire e non potrà mai avviarsi verso una meta comune». (Fonte a seguire)