CINENATALE 2015: il ritorno della 'Saga'
Se era impossibile pensare ad un Natale senza l'interminabile saga “guidata” da Peter Jackson, non c'è hobbit che possa deturpare il proverbiale riciclo di idee che ha portato lo stesso J.J. Abrams a firmare la rinascita della stirpe dei Jedi, in quel trittico firmato in sei capitoli precedenti che hanno sancito un lascito di fantascienza liberty iniziata con il capostipite Star Wars del settantasette, diretto da un trentenne in vena di prodezze che risponde al nome di George Lucas, padre incontrastato di una delle saghe cinematografiche più colossali che possiamo vantare, non solo per la tematica dispotica riversata nel contrasto dei personaggi, ma grazie a quella miscela di artigianalità tradizionale che non ha per nulla nuociuto alla riuscita di un prodotto commerciale che ha saputo rinnovarsi mantenendo fede a quei feticci che sono il risultato di una devozione quasi maniacale per i fan più accaniti dell'intera serie. Tutto questo alla vigilia del passaggio stesso della Lucasfilm alla Walt Disney Company, avvenuto nel 2012 e che ha decretato il potere messo nelle mani di un regista che ha risollevato le stesse sorti di un moderno restyling di Star Trek in quel nuovo mostro sacro che risponde al nome di J.J. Abrams. Quindi tutto riparte da dove avevamo lasciato Luke Skywalker e soci, dal lontano Il ritorno dello Jedi, per ritrovarli attempati e sempre determinati nei loro ruoli, introducendo due giovani “promesse” in Rey (l'attrice Daisy Ridley) e Finn (John Boyega), quest'ultimo nelle problematiche vesti di uno stormtrooper dell'impero che diventa l'erede dello stesso Skywalker. Uno dei più attesi film di sempre, che nei suoi nuovi tre capitoli deve dimostrare di essere quella solida risorsa che mantiene le aspettative firmate dalla Industrial Light & Magic e, soprattutto, dalla supervisione di un George Lucas che non può ammortizzare l'evoluzione stessa della storia che tutti conosciamo.
Lillo e Greg, Leonardo Pieraccioni e la Disney-Pixar...
Di cinepanettone non se ne può proprio fare a meno, e oggi a riproporlo in tutta la sua proverbiale ilarità nazionalpopolare ci pensa nuovamente la coppia comica formata da Lillo e Greg (Natale col boss), accompagnati da un irrefrenabile Paolo Ruffini (non in veste di regista) e un problematico Francesco Mandelli (separato in casa da I soliti Idioti), oggi pronti a tenere alta la commedia italiana introdotta da Leonardo Pieraccioni col suo Il Professor Cenerentolo (Laura Chiatti e Massimo Ceccherini chiamati all'appello), mentre la Pixar ci immerge nelle zuccherose forme jurassiche de Il viaggio di Arlo. Auguri!