Un prodotto multimediale pubblicabile in rete.
Come può capitare a chi naviga e cerca «di cavalcare le onde di quest’immenso mare chiamato internet», anche a me da subito m’è parso di calarmi nel ruolo attivo, in verità non del tutto coinvolto, di un «processo al quanto dinamico e a sua volta, erompente di comunicatività piena di vita». Magari intriso di un qualche zelo generazionale, ho cercato spunti di riflessioni in base alla conoscenza tacita che è propria; forte di una derivante intuizione, continuo a predispormi, per un possibile apprendimento, verso quei contenitori di conoscenza esplicita che capitano nel corso della vita. «L’oceano d’internet è pieno di rotte impervie, bisogna avere occhi acuti e senso critico, ma soprattutto bisogna avere un punto da cui salpare». Il concetto di conoscenza tacita, così com’è proposto da Nonaka e Takeuchi è generalmente accettato dalla comunità di coloro che si occupano di gestione della conoscenza, anche se sono state avanzate riserve sull'utilizzo che ne è stato fatto, oscillando tra la sistemazione di tale concetto in una dimensione ineffabile della conoscenza (ripresa dalla cultura zen) e l'attribuzione ad esso di una connotazione banalmente pragmatica di «conoscenza non ancora codificata».
Si preferisce in generale oggi - come già sembrava suggerire Karl Polanyi - raggruppare le due dimensioni, tacita ed esplicita, della conoscenza nella categoria del «sapere pratico», elaborato da una comunità di attori sociali in conformità a risorse cognitive ed orientamenti comportamentali situati, non contrapposto al sapere esplicito di natura tecnico professionale di cui la comunità dispone, ma costruito da esso, attraverso pratiche condivise nella vita della comunità. Tale impostazione, che mette in primo piano, il concetto di comunità di pratica, ha trovato tra i principali interpreti lo studioso e consulente aziendale di origine svizzera Étienne Wenger che è diventata un nuovo punto di riferimento per la pratica del knowledge management (gestione della conoscenza). Esser capaci di immaginare di aprire nuovi scenari sociali e culturali rielaborando le proprie esperienze in modo diverso unendo elementi distanti, ridefinendone il contesto. Maturare la giusta competenza di seguire la logica e il linguaggio di un software per assemblare testi, immagini e musiche al fine di ottenere un prodotto multimediale pubblicabile in rete.
«Saper ascoltare testi prodotti da altri, anche trasmessi dai media, riconoscendone la fonte e individuando scopo, argomento, informazioni principali e punto di vista dell’emittente. Saper operare collegamenti e confronti tra contenuti afferenti a discipline diverse. Saper utilizzare le conoscenze apprese per comprendere e interpretare aspetti della realtà. Saper scrivere testi di diverso tipo corretti. Saper applicare le procedure di ideazione, pianificazione, stesura e revisione del testo a partire dall’analisi del compito di scrittura: servirsi di strumenti per l’organizzazione delle idee (ad es. mappe, scalette); utilizzare strumenti per la revisione del testo in vista della stesura definitiva; rispettare le convenzioni grafiche». Tutte competenze afferenti aree e sottoaree disciplinari: ascolto, parlato e scrittura». Obiettivi di apprendimento deliberati dal collegio dei docenti.
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