Cosicché Como si trovò ad essere proiettata verso l’Europa?
Autostrada Pedemontana Lombarda è la prima autostrada italiana e una delle prime in Europa che consente di viaggiare senza doversi mai fermare al casello, questo grazie al nuovo sistema di esazione Free Flow. Un Sistema che non prevede la presenza dei caselli. È possibile viaggiare senza mai trovare barriere e le solite code noiose che portano via tempo e aumentano l'inquinamento. Per chi è già Cliente Telepass e per chi ha aderito al nuovo sistema Conto Targa, il pagamento del pedaggio avviene in automatico al semplice passaggio sotto il portale. Per conoscere tutte le modalità di pagamento del pedaggio clicca qui. Il non doversi fermare al casello consente di risparmiare carburante e tempo; Il viaggiatore può pianificare i suoi tempi di percorrenza solo sulla base della distanza e delle condizioni di viabilità senza dover mettere in conto eventuali code al casello; Gli accodamenti ai caselli generano inquinamento acustico ed atmosferico che con il Free Flow vengono eliminati; con una autostrada ecologica e predisposta per spostamenti medio lunghi i centri abitati attraversati dalla viabilità ordinaria circostante sono meno congestionati.
Campione d’Italia svariate centinaia di addetti ai lavori dell’imprenditoria e del commercio interessati ai rapporti tra aziende cinesi ed europee su una vasta gamma di versanti produttivi. “La coesione della forza imprenditoriale e la ricerca di un nuovo sviluppo” hanno costituito le linee di fondo della manifestazione, voluta dalla “Foundation of Europe Chinese Entrepreneurs Convention” che si è avvalsa nell’occasione della competente disponibilità logistico-organizzativa del Casinò Campione d’Italia. Steven Luo, fondatore di Europe Chinese Entrepreneurs Convention e primo artefice della manifestazione che ha riunito una variegata élite internazionale - sia imprenditori sia alti funzionari degli apparati economico-finanziari governativi, nonché figure di spicco del commercio e primari operatori bancari -, ha ribadito che gli sfaccettati summit costituiranno opportunità preziose per discutere di sviluppo e tendenze del mercato europeo e relative ripercussioni a livello globale. L’obiettivo è di stimolare intese collaborative che offrono straordinarie potenzialità anche sulla scorta del boom di investimenti cinesi in Italia.
Qualche cenno storico, le due fondazioni di Como[1]. Como ebbe due fondazioni, nel senso che due città vere e proprie vennero fondate con lo stesso nome (Comum), sia pure in epoche e luoghi diversi. La prima fondazione risale al quinto sec. a.C., ed è da porsi sulle colline meridionali della convalle comasca, pressappoco dove oggi sono i borghi di Prestino e di San Fermo; la seconda cadde invece nel 59-58 a.C. e fu opera di Cesare, che la collocò esattamente sull’area della attuale città. La rinascita di Comum si ebbe in seguito all’avvento di Roma. Nel 196 a.C. l’oppidum lariano, conquistato dai Romani, entrò nella loro orbita politica, beneficiando di una pace magnanima, che gli consentì di sopravvivere e di risollevarsi, ponendosi alla pari degli altri centri della Padania. Il vero salto di qualità lo si ebbe però con Cesare, il quale nel 59 a.C. scelse Como per impiantarvi una grande colonia, forte di ben 5.000 uomini, di cui 500 erano Greci di Sicilia.
Cesare aveva chiaramente intuito il ruolo che Como, con il suo lago, poteva svolgere in previsione di una espansione militare e commerciale transalpina e di una protezione della pianura. Esso comportò un impegno edilizio non indifferente. Basti pensare che per far posto all’impianto urbano furono deviati tre torrenti (Cosia, Valduce, Fiume Aperto) e furono prosciugati gli acquitrini che rendevano inospitale la piana prospiciente il lago. Con la fondazione cesariana i destini di Como erano ormai splendidamente segnati e gli anni successivi videro un perfezionamento dei piani del Grande Romano. Almeno tre strade portavano da Milano a Como, una pedemontana congiungeva Como ad Aquileia e ad Eporedia (Ivrea), altre, con molteplici diramazioni, superavano i valichi alpini, cosicché Como si trovò ad essere proiettata verso l’Europa, come già lo fu in epoca preromana. Solo che questa volta alle sue spalle non v’era una struttura politica labile e fatiscente come quella etrusca, bensì il nascente impero di Roma, con tutta la sua carica espansiva e la sua efficienza3[2].