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Oggi Otto Dicembre. Meditando sul voto.

08/12/2016 14984 lettori
4 minuti

     

         Il Risorgimento vissuto dalla maggior parte dei suoi protagonisti «come un'età di cambiamento, maturò un nuovo modo di concepire il mondo e se stessi, sviluppando le idee dell'umanesimo nato in ambito letterario nel quattordicesimo secolo. Grandi stravolgimenti politici che interessarono sia le principali città-stato della penisola, che si svilupparono in stati regionali, senza peraltro arrivare alla realizzazione dell'unità nazionale. Gli uomini di Chiesa del Rinascimento, soprattutto quelli di rango elevato come papi, cardinali e vescovi, modellarono il proprio comportamento sull'etica della società laica, distinguendosi ben poco da quelle dei grandi mercanti e dei principi dell'epoca».

            Nei mesi di campagna referendaria e sino a queste ultime ore troppo spesso alle ragioni del Sì e a quelle del No «si è sostituito l’insulto, il dileggio, l’iperbole gratuità, la denigrazione dell’avversario, il disegno di scenari apocalittici che nulla avevano, e hanno, a che fare con la necessaria riflessione, pacatezza e capacità di ragionare che il referendum costituzionale richiedeva, innanzitutto a chi ha ruoli di rappresentanza politica. Chi ha avuto modo di assistere ai primi dibattiti televisivi sul risultato referendario ha dovuto registrare ancora una volta che i nostri concittadini sono spesso più maturi di chi li rappresenta o di certi opinion leader impastati di rancore e pronti alla rissa mediatica. C’è dunque un impegno che possiamo tutti condividere già da subito: lavorare per contribuire a pacificare gli animi e ricostruire un tessuto valoriale unitario». 

         D’altronde, se c’è una ragione che, su tutte, ha sollecitato nelle scorse settimane l’impegno dell’Azione Cattolica intorno al referendum costituzionale, affinché si sviluppasse il più ampio e partecipato dibattito su i suoi contenuti, questa è proprio la consapevolezza che la Costituzione sia di tutti, e non di una parte soltanto di questo paese. «Come abbiamo già avuto modo di scrivere su questo sito, l’auspicio è che dal giorno dopo la celebrazione del referendum, e cioè da oggi, bisognerà – tutti – impegnarci ancor di più per contribuire a ricucire i conflitti e restituire piena dignità al valore costituzionale della partecipazione. C’è una democrazia da rigenerare». 

         Corre il pensiero, librandosi quale leggero aliante dalla liscia superficie del lago ai dolci declivi che dal colle al mare identificano, seppur in onirica visione, il suolo natio. Da timido giovinetto “Aspirante” mi associavo, con ardita fede ed araldo della Croce, alle balde e salde schiere nella più santa famiglia della terra; l’associazione di Azione cattolica che annualmente, l’otto dicembre, festa dell’Immacolata Concezione, ci si tesserava al grido di «Qual falange di Cristo Redentore / la gioventù cattolica in cammino / la sua forza è lo Spirito Divino, / origine di sempre nuovo ardor / e ogni cuore affronta il suo destino. / Bianco Padre che da Roma / ci sei meta luce e guida, / in ognun di noi confida/su noi tutti puoi contar…». 

 

Fonte: goo.gl/9KHtri  Immagine: goo.gl/KbVAza

Salvatore Pipero
Salvatore Pipero

Un processo formativo non casuale, veniva accompagnato dalla strada, quasi unico indirizzo per quei tempi dell’immediato dopo guerra; era la strada adibita ai giochi, che diventava con il formarsi, anche contributo e stimolo alla crescita: “Farai strada nella vita”, era solito sentir dire ad ogni buona azione completata.  Era l’inizio degli anni cinquanta del ‘900, finita la terza media a tredici anni lasciavo la Sicilia per il “continente”: lascio la strada per l’”autostrada” percorrendola a tappe fino ai ventitre anni. Alterne venture mi portano al primo impiego in una Compagnie Italiane di Montaggi Industriali.



Autodidatta, in mancanza di studi regolari cerco di ampliare la cultura necessaria: “Farai strada nella vita” mi riecheggia alle orecchie, mentre alle buone azioni si aggiungono le “buone pratiche”.  Nello svolgimento della gestione di cantieri, prevalentemente con una delle più importanti Compagnie Italiane di Montaggi Industriali, ho potuto valutare accuratamente l’importanza di valorizzare ed organizzare il patrimonio di conoscenze ed esperienze, cioè il valore del capitale intellettuale dell’azienda.



Una conduzione con cura di tutte le fasi di pianificazione, controllo ed esecuzione in cantiere, richiede particolare importanza al rispetto delle normative vigenti in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e sulla corretta esecuzione delle opere seguendo le normative del caso. L’opportunità di aver potuto operare per committenti prestigiosi a livello mondiale nel campo della siderurgia dell’energia e della petrolchimica ha consentito la sintesi del miglior sviluppo tecnico/operativo. Il sapere di “milioni di intelligenze umane” è sempre al lavoro, si smaterializza passando dal testo stampato alla rete, si amplifica per la sua caratteristica di editabilità, si distribuisce di computer in computer attraverso le fibre.



Trovo tutto sommato interessante ed in un certo qual modo distensivo adoprarmi e, per quanto possibile, essere tra coloro i quali mostrano ottimismo nel sostenere che impareremo a costruire una conoscenza nuova, non totalitaria, dove la libertà di navigazione, di scrittura, di lettura e di selezione dell’individuo o del piccolo gruppo sarà fondamenta della conoscenza, dove per creare un nostro punto di vista, un nostro sapere, avremo bisogno inevitabilmente della conoscenza dell’altro, dove il singolo sarà liberamente e consapevolmente parte di un tutto.