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Una nuova forma di partecipazione

20/01/2018 39416 lettori
4 minuti

Accingersi ad una rilettura di alcuni concetti di filosofia classica filosofia applicata alla pratica della vita e del lavoro può aiutare a sospendere il giudizio, ad espandere e approfondire la capacità di comprendere la realtà, può farci ripensare e rivedere quelle che sono le nostre idee "originarie", alimentare la consapevolezza ed evocare nuove responsabilità in quello che facciamo. Ripensare il senso della politica, recuperare l’accezione originale ed il coordinamento complessivo delle regole.

La filosofia applicata si rivolge, attualmente, con mirabili strategie di innovazione, al mondo del lavoro, della scuola, delle istituzioni, agli studiosi della creatività e della salute, creando un fertile connubio tra scienza, arte e umanesimo. Etimologicamente “il significante filosofia significa amico della sapienza”. La filosofia è anche pratica dialogica. Afferma il Prof. Bellino: “Strategico è il ruolo dei mass media nella diffusione di una nuova cultura del pensare e dell’agire.

Abbassare il livello della tensione e dell’aggressività nelle organizzazioni attraverso il dialogo, la riflessione, l'approccio filosofico, può contribuire in modo sostanziale ad accrescere la dimensione etica nelle pratiche di tutti i giorni. Etica intesa come possibilità di contribuire con energie vitali per auto-affermarsi positivamente come individuo. Il che porta a prefigurare una nuova forma di partecipazione che parte dalla "pausa”, dalla riflessione e solo in seguito si traduce in azione.

Un’organizzazione sorretta da riscontri concreti, non può prescindere da una Visione del mondo in cui si accetta che c'è qualcosa nell'ambiente che merita capire per vivere meglio. Al tempo stesso occorre riconoscere che esistono ambiti in cui la persona è richiamata allo scopo di ciò che fa e conosce. Tutto ciò può essere fondamento per comprendere, adattarsi all'ambiente e conferirgli senso: vale a dire donare valore alla propria vita”. Abbiamo tutti bisogno di prendere le distanze dalle pressioni quotidiane che ci derivano dagli obiettivi da raggiungere a ogni costo: un “free space”, uno “spazio libero”, in questo senso, è uno spazio per “riflettere prima di agire”, un luogo per distanziarci temporaneamente dalle pressioni strategiche e operative.

 

 

 

 

Immagine: Ricerca tramite immagine di Donato Forenza la “Giornata Mondiale della Filosofia.

Fonte:  goo.gl/Ru1FkV

 

Salvatore Pipero
Salvatore Pipero

Un processo formativo non casuale, veniva accompagnato dalla strada, quasi unico indirizzo per quei tempi dell’immediato dopo guerra; era la strada adibita ai giochi, che diventava con il formarsi, anche contributo e stimolo alla crescita: “Farai strada nella vita”, era solito sentir dire ad ogni buona azione completata.  Era l’inizio degli anni cinquanta del ‘900, finita la terza media a tredici anni lasciavo la Sicilia per il “continente”: lascio la strada per l’”autostrada” percorrendola a tappe fino ai ventitre anni. Alterne venture mi portano al primo impiego in una Compagnie Italiane di Montaggi Industriali.



Autodidatta, in mancanza di studi regolari cerco di ampliare la cultura necessaria: “Farai strada nella vita” mi riecheggia alle orecchie, mentre alle buone azioni si aggiungono le “buone pratiche”.  Nello svolgimento della gestione di cantieri, prevalentemente con una delle più importanti Compagnie Italiane di Montaggi Industriali, ho potuto valutare accuratamente l’importanza di valorizzare ed organizzare il patrimonio di conoscenze ed esperienze, cioè il valore del capitale intellettuale dell’azienda.



Una conduzione con cura di tutte le fasi di pianificazione, controllo ed esecuzione in cantiere, richiede particolare importanza al rispetto delle normative vigenti in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e sulla corretta esecuzione delle opere seguendo le normative del caso. L’opportunità di aver potuto operare per committenti prestigiosi a livello mondiale nel campo della siderurgia dell’energia e della petrolchimica ha consentito la sintesi del miglior sviluppo tecnico/operativo. Il sapere di “milioni di intelligenze umane” è sempre al lavoro, si smaterializza passando dal testo stampato alla rete, si amplifica per la sua caratteristica di editabilità, si distribuisce di computer in computer attraverso le fibre.



Trovo tutto sommato interessante ed in un certo qual modo distensivo adoprarmi e, per quanto possibile, essere tra coloro i quali mostrano ottimismo nel sostenere che impareremo a costruire una conoscenza nuova, non totalitaria, dove la libertà di navigazione, di scrittura, di lettura e di selezione dell’individuo o del piccolo gruppo sarà fondamenta della conoscenza, dove per creare un nostro punto di vista, un nostro sapere, avremo bisogno inevitabilmente della conoscenza dell’altro, dove il singolo sarà liberamente e consapevolmente parte di un tutto.