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Cavallo sanfratellano a rischio estinzione.

07/03/2018 34835 lettori
4 minuti

Il cavallo sanfratellano vive ancora allo stato brado, all'interno di una superficie boschiva di oltre 11.000 ettari. L'habitat naturale del sanfratellano sono i monti Nebrodi, in provincia di Messina, in un territorio, a pochi chilometri dal mare, che si estende fra la collina e la montagna e comprende il comune di San Fratello, e quelli limitrofi di Acquedolci, Caronia, Militello Rosmarino, Sant'Agata Militello, e Mistretta. Nella zona tipica di allevamento sono iscritte circa 300 fattrici, su una popolazione complessiva di circa 3300 cavalli iscritti al registro anagrafico (Dati 2010 dell'Associazione nazionale allevatori del cavallo sanfratellano). Si tratta di una razza legata alle genti e alla storia di un preciso territorio siciliano, ovvero San Fratello dal quale prende il nome, un'isola linguistica alloglotta gallo-italica, che nei secoli ha sviluppato una razza forte, robusta, conosciuta per la sua resistenza e frugalità.

Il cavallo Sanfratellano dei Nebrodi (o razza di San Fratello) è una razza italiana originaria della zona di Messina (Sicilia). Maestoso e rustico, docile e fiero, il cavallo Sanfratellano è da secoli il padrone indiscusso dei monti Nebrodi. Le sue origini si perdono nella notte dei tempi, dove storia e leggenda si fondono aumentandone così il suo fascino inconfutabile. La storia vuole derivare le sue origini direttamente dai cavalli siciliani (equus sicanus) famosi nell'antichità e citati dai greci e dai romani. Ma i più credono che discendano dai cavalli che i Lombardi avevano lasciato al seguito della Regina Adelaide di Casale Monferrato, terza moglie di Ruggero I, che rimasero nella vecchia San Filadelfio, oggi San Fratello da cui ha origine anche il nome. Questo cavallo è vissuto libero e brado nei boschi di San Fratello, sopportando i rigidi e lunghi inverni e le calde e assolate estati, arrangiandosi con quel poco che la natura gli offriva, ciò ha provocato una selezione naturale della specie, permettendo solo agli animali più forti e sani di sopravvivere e di riprodursi.

Bellezza, robustezza e adattabilità hanno ben presto attirato l’interesse degli appassionati e degli studiosi, che, grazie anche al lavoro serio e fruttuoso degli allevatori con la collaborazione preziosa dell’Istituto Incremento Ippico di Catania, hanno favorito diversi incroci con i cavalli arabi e maremmani che hanno permesso di ottenere un animale splendido dal punto di vista morfologico, resistente alla fatica e adattabile a diverse attitudini. Tratti caratteristici dei nostri esemplari sono mantello dal colore uniforme nelle varietà morello, baio e baio castano. Oggi il cavallo sanfratellano viene impegnato con successo per attività di trekking, per lo sport e per l’ippoterapia. Molto amato per la sua bellezza, il suo spirito fiero e per la grande adattabilità. Da anni gli allevatori sperano nel riconoscimento ufficiale della razza ma a tutt’oggi, la cosa appare ancora un miraggio. Atlante delle razze di Cavalli:Sanfratellano

Salvatore Pipero
Salvatore Pipero

Un processo formativo non casuale, veniva accompagnato dalla strada, quasi unico indirizzo per quei tempi dell’immediato dopo guerra; era la strada adibita ai giochi, che diventava con il formarsi, anche contributo e stimolo alla crescita: “Farai strada nella vita”, era solito sentir dire ad ogni buona azione completata.  Era l’inizio degli anni cinquanta del ‘900, finita la terza media a tredici anni lasciavo la Sicilia per il “continente”: lascio la strada per l’”autostrada” percorrendola a tappe fino ai ventitre anni. Alterne venture mi portano al primo impiego in una Compagnie Italiane di Montaggi Industriali.



Autodidatta, in mancanza di studi regolari cerco di ampliare la cultura necessaria: “Farai strada nella vita” mi riecheggia alle orecchie, mentre alle buone azioni si aggiungono le “buone pratiche”.  Nello svolgimento della gestione di cantieri, prevalentemente con una delle più importanti Compagnie Italiane di Montaggi Industriali, ho potuto valutare accuratamente l’importanza di valorizzare ed organizzare il patrimonio di conoscenze ed esperienze, cioè il valore del capitale intellettuale dell’azienda.



Una conduzione con cura di tutte le fasi di pianificazione, controllo ed esecuzione in cantiere, richiede particolare importanza al rispetto delle normative vigenti in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e sulla corretta esecuzione delle opere seguendo le normative del caso. L’opportunità di aver potuto operare per committenti prestigiosi a livello mondiale nel campo della siderurgia dell’energia e della petrolchimica ha consentito la sintesi del miglior sviluppo tecnico/operativo. Il sapere di “milioni di intelligenze umane” è sempre al lavoro, si smaterializza passando dal testo stampato alla rete, si amplifica per la sua caratteristica di editabilità, si distribuisce di computer in computer attraverso le fibre.



Trovo tutto sommato interessante ed in un certo qual modo distensivo adoprarmi e, per quanto possibile, essere tra coloro i quali mostrano ottimismo nel sostenere che impareremo a costruire una conoscenza nuova, non totalitaria, dove la libertà di navigazione, di scrittura, di lettura e di selezione dell’individuo o del piccolo gruppo sarà fondamenta della conoscenza, dove per creare un nostro punto di vista, un nostro sapere, avremo bisogno inevitabilmente della conoscenza dell’altro, dove il singolo sarà liberamente e consapevolmente parte di un tutto.