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Un’ipotesi di Progetto

18/03/2018 44098 lettori
4 minuti

Tutte le epoche sono state segnate dalla presenza di grandi leader. Persone straordinarie, dal carisma irresistibile, capaci di risvegliare sogni sopiti e di guidare le moltitudini verso il raggiungimento di nuovi scenari, che i più non riuscivano nemmeno ad immaginare. Leader era sinonimo di persona dalle grandi virtù, in grado di capire i bisogni e le speranze di un popolo. Era un essere che si distingueva per integrità morale e per forza interiore. Aveva un grande obiettivo da raggiungere e una determinazione inarrestabile nel perseguirlo. La «naturale» valorizzazione di una conoscenza liberamente e immediatamente disponibile, ci induce a riprendere parte di un precedente contributo stante l’intenzione di voler mettere in risalto l’utilità di dare uno scopo alle proprie letture.

Il progetto nasce dalla volontà di stimolare un'innovazione pratica e concreta nel modo di comprendere, vivere, rendere produttiva e sviluppare la realtà operativa. Fare questo collegando il sapere al fare nella consapevolezza che i due aspetti sono indissolubilmente legati nella realtà quotidiana attuale e futura. Fare questo in modo da dare voce a persone che vivono la società dall'interno o dall'esterno. Ciò nella consapevolezza che il successo della realtà attuale e futura dipende sempre più da un dialogo fresco e costruttivo basato sulla concretezza e praticità di pensiero e azione.

Fare questo nella consapevolezza che il sapere alimenta il fare e a sua volta il fare alimenta il sapere generando un ciclo volto a far evolvere positivamente il legame fra l'espressione umanistica del potenziale individuale e di gruppo ed il raggiungimento degli obiettivi di produttività e redditività. Tutto ciò viene messo a fuoco allo scopo di stimolare un'evoluzione basata su una costruttiva analisi dell'esperienza vissuta e delle esperienze che si intendono vivere.

Il progetto nasce caratterizzato da tre sezioni: Valutazioni; Idee; Pratiche.

Le valutazioni riguardano idee e riflessioni inerenti a dei contenuti relativi ad argomenti isolati e scelti di comune accordo. L'obiettivo centrale delle valutazioni non è quello della critica fine a se stessa; l'obiettivo è quello di evidenziare osservazioni, idee, riflessioni e attività che possono dare un contributo attivo e positivo all'innovare pratico e concreto alla base del Perché progettuale sopra descritto.

Le idee riguardano osservazioni e riflessioni presentate con chiarezza, sotto qualsiasi forma. Sono inclusi in questo ambito anche teorie o modelli teorici purché abbinino alla sostanza delle idee: rapporto diretto con il mondo reale. Il concetto guida è quello di giungere a rendere semplici e comprensibili anche le teorie e riflessioni più complesse; in altre parole attingere dalla ricerca e dagli studi più aggiornati allo scopo di tradurli in concetti e strumenti utilizzabili.

Le pratiche riguardano testimonianze, in prima persona o nella forma di intervista, di vita quotidiana mettendo in particolare rilievo metodi, sistemi, azioni vissute come innovazioni e/o evoluzioni positive. In tal senso lo scopo è anche quello di favorire uno scambio di pratiche. Questo nella consapevolezza che la maggior parte delle innovazioni non nascono dal niente, ma spesso vengono adottate (e adattate) da contesti e campi di azione diversi rispetto al proprio.

 

Fonte:  goo.gl/Ru1FkV

Salvatore Pipero
Salvatore Pipero

Un processo formativo non casuale, veniva accompagnato dalla strada, quasi unico indirizzo per quei tempi dell’immediato dopo guerra; era la strada adibita ai giochi, che diventava con il formarsi, anche contributo e stimolo alla crescita: “Farai strada nella vita”, era solito sentir dire ad ogni buona azione completata.  Era l’inizio degli anni cinquanta del ‘900, finita la terza media a tredici anni lasciavo la Sicilia per il “continente”: lascio la strada per l’”autostrada” percorrendola a tappe fino ai ventitre anni. Alterne venture mi portano al primo impiego in una Compagnie Italiane di Montaggi Industriali.



Autodidatta, in mancanza di studi regolari cerco di ampliare la cultura necessaria: “Farai strada nella vita” mi riecheggia alle orecchie, mentre alle buone azioni si aggiungono le “buone pratiche”.  Nello svolgimento della gestione di cantieri, prevalentemente con una delle più importanti Compagnie Italiane di Montaggi Industriali, ho potuto valutare accuratamente l’importanza di valorizzare ed organizzare il patrimonio di conoscenze ed esperienze, cioè il valore del capitale intellettuale dell’azienda.



Una conduzione con cura di tutte le fasi di pianificazione, controllo ed esecuzione in cantiere, richiede particolare importanza al rispetto delle normative vigenti in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e sulla corretta esecuzione delle opere seguendo le normative del caso. L’opportunità di aver potuto operare per committenti prestigiosi a livello mondiale nel campo della siderurgia dell’energia e della petrolchimica ha consentito la sintesi del miglior sviluppo tecnico/operativo. Il sapere di “milioni di intelligenze umane” è sempre al lavoro, si smaterializza passando dal testo stampato alla rete, si amplifica per la sua caratteristica di editabilità, si distribuisce di computer in computer attraverso le fibre.



Trovo tutto sommato interessante ed in un certo qual modo distensivo adoprarmi e, per quanto possibile, essere tra coloro i quali mostrano ottimismo nel sostenere che impareremo a costruire una conoscenza nuova, non totalitaria, dove la libertà di navigazione, di scrittura, di lettura e di selezione dell’individuo o del piccolo gruppo sarà fondamenta della conoscenza, dove per creare un nostro punto di vista, un nostro sapere, avremo bisogno inevitabilmente della conoscenza dell’altro, dove il singolo sarà liberamente e consapevolmente parte di un tutto.