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Communication satisfaction e relationship satisfaction

15/10/2002 11282 lettori
4 minuti
La communication satisfaction comprende il sistema di attese e di ideali relativi ai seguenti fattori: La qualità dell’informazione e la soddisfazione per l’informazione aziendale (information satisfaction): riguarda la quantità e qualità di informazioni sulle componenti tecniche che corredano il prodotto (completezza e qualità dei contenuti dei manuali d'uso, etichette di istruzioni, etc.), ma anche la modalità di organizzazione delle informazioni e la fruibilità delle interfacce informative; la qualità dei linguaggi (codici di comunicazione) utilizzati nei prodotti e nelle comunicazione: appropriatezza, comprensibilità, codici e stili, assenza di imperfezioni; la consonanza d’immagine e la soddisfazione che ne deriva (image satisfaction) data dalla conformità tra immagine veicolata del prodotto/marchio e ideal self-image del ricevente-target; La trasparenza delle condizioni commerciali, la comunicazione aperta, chiara, non nascosta, delle condizioni di vendita, tecniche e di prodotto. In riferimento al tema della consonanza d’immagine, qualora l'immagine di prodotto si discosti o sia in opposizione alla immagine di sé ideale, può nascere dissonanza cognitiva rispetto all'intenzione di acquisto del prodotto. Ad esempio, un autovettura fuoristrada può essere pubblicizzata tramite uno spot in cui essa venga utilizzata per un safari di caccia africano, visualizzando l'inseguimento dell'animale e la sua uccisione, con foto finale del trofeo di caccia e presenza dell'auto come sfondo. Tale immagine (accostamento tra il modello e la caccia) potrebbe essere del tutto antitetica rispetto all'immagine di Sé ideale (ideal self-image) che un naturalista ha di se stesso. Un naturalista o ambientalista che intenda acquistare il fuoristrada come strumento di lavoro o mezzo per raggiungere le proprie mete di visitazione cercherà un marchio non connotato semanticamente dalla pubblicità in questa direzione negativa. La vicinanza dell'immagine di marchio (brand image) al Sé Ideale del target diviene un fattore di successo della comunicazione aziendale. Al contrario, l'associazione di un'immagine indesiderata o di comportamenti controvaloriali rispetto al target è in grado di deprimere persino l'intenzione di acquisto di prodotti-servizi giudicati dal consumatore intrinsecamente, qualitativamente e tecnicamente buoni. Ad esempio, scarpe da fitness che il consumatore ritenga prodotte da bambini-schiavi difficilmente verranno acquistate da un soggetto socialmente attento consapevole di ciò - non importa quanto poco possano costare, quanto belle siano o quali incredibili prestazioni possano dare. Un tema caldo tra quelli trattati è la trasparenza dell’informazione. Un esempio di scarsa trasparenza è dato dal trovare difformità tra prezzo comunicato e prezzo rilevato, anche se la comunicazione è formalmente veritiera. A parte le difformità fraudolente, esistono infatti anche difformità celate. Ad esempio, una compagnia telefonica può affermare che le proprie telefonate costano x al minuto, ma questo è assolutamente fuorviante se poi viene addebitato uno scatto alla risposta e l’Iva. Lo scatto produce una curva di costo iperbolica che aumenta esageratamente il costo reale delle telefonate brevi, e questo viene taciuto. La comunicazione perciò in questo caso è veritiera ma lacunosa, e ciò genera insoddisfazione. Relationship satisfaction In ogni tipo di esperienza di acquisto è possibile individuare due componenti: una componente tecnica legata alla prestazione in sé, e una componente relazionale costituita dal rapporto umano (diretto o indiretto, momentaneo o duraturo) che si instaura tra acquirente e venditore. Di particolare importanza risulta la distinzione tra elementi tangibili del prodotto e elementi intangibili (la qualità del servizio, l'assistenza, i rapporti interpersonali), poiché la soddisfazione del consumatore non si limita alla soddisfazione circa gli attributi (caratteristiche fisiche) del prodotto, ma comprende anche la soddisfazione verso gli aspetti relazionali e di servizio che accompagnano l'acquisto. In altre parole, la soddisfazione verso il prodotto si trasforma in soddisfazione verso l'esperienza di acquisto, intesa nella sua globalità: look e feeling del prodotto, prestazioni del prodotto percepite durante l'utilizzo, chiarezza delle istruzioni, capacità di rassicurazione da parte della forza vendita, rinforzi positivi nel post-vendita, garanzie, rapporto interpersonale con i rappresentanti dell'azienda, price satisfaction. A livello di prodotto è possibile identificare quindi due componenti: Aspetti tangibili: rendimento, caratteristiche, opzioni, stile, durata, resistenza; Aspetti intangibili: qualità del servizio, qualità della comunicazione umana, cortesia, competenza del personale, qualità del servizio post-vendita, qualità dell'assistenza e garanzie, cordialità, capacità di recovery, capacità di ascolto del cliente (active-listening). Le relazioni umane hanno alto impatto emotivo. In molte situazioni di acquisto ad alto coinvolgimento (high-involvement), il consumatore rimane più colpito dalle componenti relazionali del venditore che non dalle componenti tecniche del prodotto. Un atto di grave scortesia o di malafede del venditore difficilmente verrà rimediato da una buona prestazione di prodotto. Prodotti molto simili dal punto di vista del contenuto - come la benzina o il caffè in tazza al bar - risentono ancora maggiormente del peso della componente relazionale - un elemento in grado di fare la differenza. Nel consumare un caffè, l'avventore del bar non si limita a ricercare unicamente il liquido nero che ingerisce, ma spesso respira le atmosfere del locale, è alla ricerca di un momento di svago o di socializzazione, o di un rapporto umano, oppure intende far sapere agli avventori di essere "lì" in quel bar, che - essendo frequentato da una certa classe sociale - fornisce uno scenario piacevole e un'immagine ai suoi frequentatori. Proprio a causa della crescente uniformità tecnica di fondo, la competizione si sposta dalla differenza sul prodotto alla differenza sulla comunicazione e sulla relazione venditore-cliente. Caratteristiche relazionali come affidabilità, trasparenza, sicurezza, competenza, capacità di recupero di situazioni critiche, capacità di ascolto, assumono un peso sempre maggiore nella scelta di un fornitore. La capacità empatica di avvicinamento all'altro, per l'erogatore di un servizio, costituisce un elemento di fondamentale importanza. Principio 1 – Principio di qualità relazionale • La competitività dipende dalla capacità aziendale nel creare relazioni di qualità con i propri pubblici (interni ed esterni), clienti e partner, ed in generale ogni stakeholder1 • La qualità relazionale deriva dall’espressione di comportamenti ad alta affidabilità e trasparenza, uniti all’utilizzo di capacità di ascolto ed empatia elevate. Realizzare prodotti "discreti" o accettabili non rappresenta più un traguardo per l'impresa che punti al top della competitività. Il traguardo si sposta verso l'immissione nel prodotto/servizio di caratteristiche in grado di avvicinarlo al "prodotto/servizio ideale" e di componenti relazionali - uno stato di qualità basato su caratteristiche nuove, che a volte il consumatore nemmeno riesce a proiettare in maniera consapevole, eppure centrali rispetto al BSS reale. Il modello consente un allargamento del concetto di customer satisfaction alle intere aree del mix. Ne consegue che anche la politica della qualità, così come viene contemplata oggi dalle imprese, abbisogna di una sostanziale trasformazione, passando da un focus attuale - molto orientato al prodotto, a tubi, cavi e bulloni - per dirigersi verso un nuovo modello basato sulla percezione del consumatore. 1 “Portatore di interessi”, soggetto che ha una rilevanza per l’azienda (es: un giornalista del settore, un politico, un finanziatore). Una conferma scientifica sperimentale della esistenza di altre variabili, incidenti sul processo di formazione della customer satisfaction, come previsto dal nostro modello, viene da Spreng, MacKenzie e Olshavsky (1996)2. Il modello testato dagli autori - introducendo il concetto di information satisfaction del consumatore (similare al nostro concetto di communication satisfaction) - ha trovato significative evidenze scientifiche sul rapporto esistente tra qualità della comunicazione di marketing e customer satisfaction del cliente. Fonte: Daniele Trevisani "Psicologia di Marketing e Comunicazione: Pulsioni d'acquisto, leve persuasive, nuove strategie di comunicazione e management". Franco Angeli editore, Milano, 2002 2° ed. © Copyright.
Daniele Trevisani
Daniele Trevisani

Daniele Trevisani svolge ricerca e consulenza in Scienze della Comunicazione e Management. Laureato in DAMS Comunicazione, ha conseguito successive specializzazioni presso: University of Kingston upon Hull (GB): tecniche drammaturgiche Università di Utrecht: comunicazione cross-culturale Master IFOA in Marketing Internazionale Training Program in Comunicazione Interculturale, American University di Washington D.C. Master biennale in Mass Communication & Research alla University of Florida (USA) Università di Padova, metodi di ricerca in psicologia sociale Applicando metodi qualitativi e quantitativi della Communication Research USA, segue progetti di: sviluppo aziendale nelle aree marketing e commerciale (psicologia di marketing, metodi di ricerca, training di vendita) comunicazione pubblica (relazioni con il pubblico, comunicazione sociale e ricerca applicata, comunicazione interculturale) direzione d'impresa (management by objectives, direzione, formazione e motivazione delle risorse umane). Cura i progetti formativi di primarie organizzazioni, imprese industriali, PMI e entri pubblici. In campo scientifico, collabora quale Cultore della Materia presso la Facoltà di Scienze della Comunicazione dell'Università di Bologna, per le aree della comunicazione aziendale