Bentornato. Accedi all'area riservata







Non ti ricordi i dati di accesso?Recupera i tuoi dati

Crea il tuo account

2 SHARES

Price satisfaction

05/11/2002 8480 lettori
4 minuti
Price satisfaction La price satisfaction comprende il sistema di attese e di ideali relativi ai seguenti fattori: l’adeguatezza del prezzo rispetto alla prestazione ricevuta; la "giustizia di prezzo": l'assenza di improvvisi ribassi di prezzo su prodotti uguali a quelli appena acquistati, condizioni facilitative di pagamento taciute al momento dell'acquisto, differenze territoriali di prezzo delle quali il consumatore venga a conoscenza giudicandole ingiuste, oppure differenze di trattamento praticate tra diversi clienti senza giustificazioni comprensibili per colui che paga di più; le modalità e termini di pagamento; il rispetto delle promesse di sconto e facilitazioni di pagamento; la variabilità imprevista della spesa; trasparenza dei prezzi. Un esempio di come le aziende possano determinare customer satisfaction tramite il pricing è dato dalle tariffe fisse telefoniche. Negli ideali di diversi consumatori ed aziende, esiste il desiderio di sapere in anticipo quanto si dovrà pagare al mese, fissando una soglia massima che includa ogni costo telefonico, urbano e nazionale, incluso il traffico internet illimitato. In questo caso il prodotto/servizio rimane invariato (connettività telefonica), ma la formula di pricing per il soggetto è percepita come "liberatoria", soprattutto perché toglie nel soggetto l’ansia del tempo. L’azienda venditrice potrà poi definire quale sia il suo breakeven point (punto di pareggio ricavi-costi) e fissare il prezzo. Un esempio negativo di price satisfaction è evidente nella seguente trascrizione da un’intervista sul mercato delle telecomunicazioni di fine millennio: Quelli della Telecom non li capisco. All'inizio volevano un sacco di soldi per l’abbonamento ad internet. Poi è arrivata Tiscali con il suo accesso gratuito, e improvvisamente anche Telecom ha dato l’accesso gratuito. Ma allora prima ci guadagnavano e basta. Non vedo l’ora che finisca questo monopolio anche sui telefoni di casa. E poi vedo le loro pubblicità, fatte con gli attori più famosi del mondo, e penso che le sto pagando io con la mia bolletta di casa. Non voglio dargli più una lira. È ora di finirla. Ma devo poter scegliere da chi comprare le cose oppure no? Allora, il fatto è questo... io non voglio più dare soldi dalla Telecom, non una lira. Punto e basta. Se questo non è possibile in un servizio così indispensabile come la telefonata da casa, allora siamo in monopolio. Non ci sono storie. Semplicemente, non voglio più fatture della Telecom in casa mia. È chiaro? Come si vede dall’esempio, l’effetto dell’insoddisfazione si riverbera da un prodotto specifico all’intera azienda, si espande a tutta la linea di prodotti, e richiama l’attenzione anche su fatti che probabilmente non avrebbero destato indignazione (utilizzo di attori testimonials di fama mondiale ultrapagati), ma che per l’effetto dell’insoddisfazione vengono osservati con una lente di sospetto, rabbia e frustrazione. Fonte: Daniele Trevisani "Psicologia di Marketing e Comunicazione: Pulsioni d'acquisto, leve persuasive, nuove strategie di comunicazione e management". Franco Angeli editore, Milano, 2002 2° ed. © Copyright.
Daniele Trevisani
Daniele Trevisani

Daniele Trevisani svolge ricerca e consulenza in Scienze della Comunicazione e Management. Laureato in DAMS Comunicazione, ha conseguito successive specializzazioni presso: University of Kingston upon Hull (GB): tecniche drammaturgiche Università di Utrecht: comunicazione cross-culturale Master IFOA in Marketing Internazionale Training Program in Comunicazione Interculturale, American University di Washington D.C. Master biennale in Mass Communication & Research alla University of Florida (USA) Università di Padova, metodi di ricerca in psicologia sociale Applicando metodi qualitativi e quantitativi della Communication Research USA, segue progetti di: sviluppo aziendale nelle aree marketing e commerciale (psicologia di marketing, metodi di ricerca, training di vendita) comunicazione pubblica (relazioni con il pubblico, comunicazione sociale e ricerca applicata, comunicazione interculturale) direzione d'impresa (management by objectives, direzione, formazione e motivazione delle risorse umane). Cura i progetti formativi di primarie organizzazioni, imprese industriali, PMI e entri pubblici. In campo scientifico, collabora quale Cultore della Materia presso la Facoltà di Scienze della Comunicazione dell'Università di Bologna, per le aree della comunicazione aziendale