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Comunicare la memoria, per formare i propri principi morali. Nei 60 anni dalla Resistenza

08/07/2005 7155 lettori
4 minuti

Definire il 2005 italiano come l’anno della Resistenza non è esagerato: lo scorso 25 aprile, in occasione dei 60 anni dalla Liberazione, non si sono contate le iniziative discografiche e i concerti organizzati per celebrare una ricorrenza così importante. Importante, soprattutto, per la tutela della memoria.

Uno dei progetti più interessanti è sicuramente quello dei Modena City Ramblers, che hanno pubblicato “Appunti partigiani”, una raccolta di brani con un comune denominatore: i temi della partigianeria e, appunto, della Resistenza.

 

Spiegano i Modena: «L’idea degli “Appunti Partigiani” non nasce solo dalla voglia di ricordare e celebrare i sessant’anni della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo. L’art. 1 della Costituzione è il concetto portante su cui le generazioni, e non solo quella che ha vissuto la guerra, devono formare i loro principi e valori morali. Ricordare e raccontare le piccole e grandi storie dei partigiani, di chi ha lottato a rischio della propria vita e delle vittime innocenti, deve contribuire alla costruzione di una società con una forte coscienza civile, di libertà e solidarietà».

 

E così il gruppo capitanato da Cisco Bellotti ha scelto di assemblare una serie di canzoni, appartenenti al repertorio popolare dell’epoca della Seconda Guerra Mondiale, insieme a pezzi di altri artisti composti in tempi recenti o comunque successivi alla Liberazione. Non solo: per l’occasione, i Modena hanno anche riarrangiato due brani propri.

Dopo “Materiale Resistente”, pubblicato nel 1995 per i 50 anni della Liberazione, il gruppo riprende dunque il discorso interrotto dieci anni fa, e lo fa con alcuni amici, un pugno di canzoni senza tempo e un singolo inedito, “Il sentiero”, ispirato al romanzo di Italo Calvino “Il sentiero dei nidi di ragno”.

Calvino non è citato a caso: il celebre scrittore, infatti, militò tra le fila della Resistenza. Ecco perché nella raccolta è presente anche “Oltre il ponte”, il cui testo fu firmato proprio da Italo Calvino.

Ma torniamo a “Il sentiero”: i MCR più classici vivono qui. Su un 6/8 d’ordinanza, si dipana la storia di “chi se n’è andato sui monti per la Resistenza”.

Nel disco, com’è facile immaginare, si respira un’atmosfera folk e combattente, a cominciare da “Bella ciao”, canto tradizionale qui proposto in una veste orchestrata e diretta da Goran Bregovic nel concerto tenutosi in Piazza Grande a Modena nel capodanno del 2000. Il pezzo suona “alla Bregovic” mantenendo intatte le proprie connotazioni rivoluzionarie.

Si prosegue con “Auschwitz” di Francesco Guccini, portata al successo anche dai Nomadi: una canzone che, nonostante abbia più di 40 anni, suona ancora, tristemente, attuale. Per non dimenticare mai l’orrore dell’antisemitismo.

Molto interessante la rilettura de “La guerra di Piero” di Fabrizio De André, in cui spicca un insolito Piero Pelù. Insolito, perché il suo timbro vocale è molto roco: non eravamo abituati ad ascoltare il rocker fiorentino cantare così.

Buone le versioni di due brani dei MCR, “Al dievel” e “L’unica superstite”, quest’ultima impreziosita dalla magica voce di Fiamma. Esaltante Billy Bragg in “All you fascists”, le cui parole furono scritte da Woody Guthrie in piena Seconda Guerra Mondiale predicendo ed augurando una sorte infausta ai fascisti, destinati, dalla storia e dalla giustizia umana, ad uscire sconfitti dal conflitto.

Toccanti “Pietà l’è morta” (Ginevra Di Marco) e “Il partigiano John”, composta dagli Africa Unite per Francesco Raviolo, nonno di Madaski, ucciso in uno scontro a fuoco mentre ritornava a casa dopo la liberazione di Torino.

Bravo anche Paolo Rossi, che ripropone un classico dei CCCP: “Spara Jurij”.

Non mancano nemmeno i Gang, che fanno sentire il loro contributo con “La pianura dei 7 fratelli”, scritta sulla vicenda della famiglia Cervi, i cui sette fratelli pagarono con la vita la militanza nell’antifascismo.

Gran finale con “Viva l’Italia” di De Gregori, in cui cantano tutti insieme appassionatamente, compreso un Morgan che spunta fuori all’improvviso. Un disco buono per tutte le stagioni, non solo per il 25 aprile.

Massimo Giuliano
Massimo Giuliano

Ho collaborato con varie testate cartacee, tra cui Il Tempo e Intercity. La musica è il mio interesse principale: ho recensito cd e concerti per vari siti Internet (NotizieNazionali.net, L'isola che non c'era, Musicalnews.com) mentre oggi sono redattore di IlPescara.it, gruppo editoriale Citynews-Today. Mi sono occupato per anni anche di uffici stampa e comunicazione, collaborando inoltre da esterno con agenzie ed emittenti tv per realizzare servizi ad hoc.