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Il ComuniCattivo Igor Righetti di Radio 1 Rai ha spogliato i padovani

06/04/2006 15935 lettori
4 minuti

Il ComuniCattivo di Radio 1 Rai Igor Righetti e il suo carico di graffiante comunicattiveria è sbarcato venerdì 31 marzo al Limbo discobar music live di Padova, dove con il suo stile dissacrante e imprevedibile fatto di ironia e creatività è riuscito persino a far spogliare una giovane coppia di spettatori desiderosi di accaparrarsi l’ambita maglietta del ComuniCattivo.

Nei sessanta minuti che lo hanno visto protagonista con battute al curaro e una continua interazione con il pubblico, Righetti ha puntato il dito contro la melassa ipocrita e il buonismo imperante negli spettacoli televisivi caratterizzati da chef catodiche col fiocco in testa come Antonella Clerici o dietologhe mediatiche dalla voce stridula come Rosanna Lambertucci, nella politica e nella musica italiana. Nel suo spettacolo “Come ammazzare il tempo senza farlo soffrire” (riprende il titolo del suo ultimo successo editoriale giunto alla seconda edizione) Righetti non risparmia nessuno: “Se il sudoku che infesta tutti i giornali ci ha fatto sudare, il kakuro che cosa ci farà fare?”; gli astro-appassionati, quelli che non escono di casa senza aver prima consultato l’oroscopo del giorno come fosse il responso della Tac (e in radio e in tv a causa di inconvenienti tecnici, sono stati trasmessi oroscopi dell’anno precedente senza che nessuno se ne accorgesse); i politici (tanto la politica è ormai omologata che i politici passano da uno schieramento all’altro, da un partito all’altro a seconda dell’aria che si respira senza suscitare sorpresa; durante il periodo elettorale il mondo dell'informazione diventa un po' come il bar sotto casa dove tutti hanno ragione e questo fenomeno è noto come bar-condicio); sul blocco del traffico (le auto Euro 4 non inquinano perché dai tubi di scappamento esce l’essenza di rosa canina). E naturalmente Righetti, vero e proprio funambolo della parola, non poteva non prendersela anche con il Festival di Sanremo, trionfo del buonismo: “Mi spiegate chi era quel signore non molto alto, un po’ in carne, con i capelli brizzolati che parlava con forte accento toscano e che era sempre vicino alla conduttrice del festival Victoria Cabello, insegnante ideale per le ripetizioni d’inglese? E chi era quella bionda che parlava sempre a monosillabi del figlio e del marito che fa il calciatore? Sì, la valletta di Victoria Cabello, la bionda che indossava gli abiti dei grandi stilisti come fossero trapunte della nonna?”. E su Anna Oxa e Dolcenera ha detto: “Hanno una cosa in comune nel loro modo di cantare e di comunicare un’emozione: sembrano due indemoniate durante il provino della prossima edizione del film ‘L’esorcista’. Anna Oxa-Morticia Adams somigliava un po’ a Samara la bambina con i capelli lunghi che usciva dal pozzo nel film horror ‘The ring’. I nostri cantanti quando cantano quei testi banali e sdolcinati, irritanti come un herpes, soffrono tanto, basti guardare le espressioni che fanno e se non soffrono allora vuol dire che hanno un limone in bocca”. Quindi ha presentato con cipolla e fazzolettini il suo singolo appena uscito “Ma Arianna (e il suo filo)” realizzato da Media records, summa dei luoghi comuni e strazianti della canzone melodica italiana.

Non sono mancati i suoi celebri aforismi: “Fare sesso virtuale è come nuotare a largo, è bello ma non si tocca” o “Chi va in vacanza in certi Paesi esteri non lo fa perché l’erba del vicino è sempre più verde ma perché è legalizzata”.

Il tour del suo spettacolo proseguirà per tutta l’estate nei teatri, nei locali e nelle piazze d’Italia.