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Il Codice Da Vinci, il caso mediatico del 2006

17/05/2006 13385 lettori
5 minuti

Gesù avrebbe una famiglia, e Maria Maddalena sarebbe la sua compagna. Questo recitano alcuni vangeli apocrifi, che come sappiamo sono le versioni alternative della storiografia cristiana ufficiale. “Il Codice Da Vinci”, sicuramente uno dei libri più letti degli ultimi anni, mette tutto in discussione affermando che la figura di Maria di Magdala sarebbe quella della donna che l’umano Gesù Cristo ebbe in vita al suo fianco. Una posizione che ovviamente ha già destato molte polemiche, destinate ad acuirsi in occasione dell’uscita del Codice Da Vinci nelle sale. L’accoglienza a Cannes da parte dei critici è stata freddina, ma questa non è una novità. Come non è una novità che con la trasposizione cinematografica (cui partecipano Tom Hanks e Jean Reno) a cura del regista Ron Howard, le proteste siano giunte soprattutto da parte dell’Opus Dei, che ha invitato a boicottare il film. Secca la replica dell’ex ragazzo di Happy Days: «Non obbligo nessuno a vedere questo film, ma negare il diritto di farlo è un atto fascista». Parole sicuramente dure, che la dicono lunga però sul fatto che la Chiesa abbia stancato con questa sua continua ingerenza, inutile e non richiesta, negli affari di pubblico dominio. Ed è inutile che ci si venga a parlare di “pareri” ed “orientamenti”. Ognuno deve restare al suo posto, e basta. Ad ogni modo, è innegabile che “Il Codice Da Vinci” (una produzione Sony da 125 milioni di dollari) sia un’opera controversa, non solo per la posizione decisamente controcorrente che offre, ma anche perché il libro è stato accompagnato, sin dalla sua prima pubblicazione, da alcune accuse di plagio che poi, per fortuna dell’autore, sono rientrate. Nel frattempo, l’effetto Da Vinci si riversa anche sulla musica, ed oltre alla “naturale” colonna sonora del film porta anche ad alcune situazioni parallele come quella di “Music Inspired by Da Vinci”, nata dall’estro del compositore e produttore olandese Jan Kisjes, il quale è rimato particolarmente colpito dal libro di Dan Brown. Lo ha letto con avidità finché dalla sua mente sono schizzati fuori temi musicali che hanno partorito questo cd esoterico, carico di canzoni d’amore, fede e speranza. In pratica, i brani sono basati su temi che scaturiscono dal lavoro stesso di Leonardo Da Vinci. Si va dalla soppressione dei valori e del potere femminile nella religione moderna al tema della “crux gemmata”, la croce con 13 gemme che rappresentano i 12 apostoli. Servendosi di inglese, francese, latino e scozzese, e miscelando elettronica, storia culturale e musica classica, Kisjes riesce a ricreare la magia mistica dell’opera di Brown, che ha superato ogni frontiera scatenando un enorme interesse anche in altri campi artistici, quali ad esempio la pittura, la storia e la letteratura. L’atmosfera che si respira in “Music Inspired by Da Vinci” è, come prevedibile, di chiara natura new age, vicina a certe composizioni degli Enigma, ma con un mood suggestivo e coinvolgente, dotato, nonostante tutto, di un pathos di sicuro fascino. Insomma, il fenomeno mediatico del 2006 si chiama, nel bene e nel male, Codice Da Vinci.

Massimo Giuliano
Massimo Giuliano

Ho collaborato con varie testate cartacee, tra cui Il Tempo e Intercity. La musica è il mio interesse principale: ho recensito cd e concerti per vari siti Internet (NotizieNazionali.net, L'isola che non c'era, Musicalnews.com) mentre oggi sono redattore di IlPescara.it, gruppo editoriale Citynews-Today. Mi sono occupato per anni anche di uffici stampa e comunicazione, collaborando inoltre da esterno con agenzie ed emittenti tv per realizzare servizi ad hoc.