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Vent'anni fa moriva Renato Guttuso

05/02/2007 36299 lettori
5 minuti
Guttuso l’artista, Guttuso l’intellettuale, Guttuso il comunista, Guttuso l’appassionato autore dei “Funerali di Togliatti” Guttuso maestro del realismo, tutte le sfaccettature del grande maestro dell’arte pittorica del Novecento sono state ricordate nella settimana dedicata alle celebrazioni per il ventennale della sua morte.

Tra gli eventi in suo onore spicca il dibattito organizzato dalla sezione dei Democratici di Sinistra “G. Li Causi” per ricordare il grande pittore realista nell’incontro intitolato “1987-2007: Renato Guttuso un artista, un intellettuale, un uomo impegnato. Riflessioni e testimonianze a 20 anni dalla morte”.

Il dibattito si è svolto a Bagheria, sua città natale, al piano nobile di Villa Cattolica, sede del Museo Guttuso ed ha visto la partecipazione del sindaco di Bagheria Biagio Sciortino, del segretario regionale siciliano Ds Tonino Russo, del giornalista e scrittore Nuccio Vara, del segretario cittadino dei DS Nicola Tarantino, del direttore del dipartimento Beni Culturali, Nino Buttitta e del professore dell’Università di Palermo, Natale Tedesco.
L’incontro coordinato da Pippo Cipriani, già assessore al Comune di Bagheria, ha visto una vasta partecipazione in onore di un artista che ha reso noto il nome di Bagheria in tutto il mondo.

Ma Guttuso significa anche polemiche, l’ultima che lo coinvolge riguarda la sua conversione al cattolicesimo.
Da un lato la Conferenza episcopale italiana, conferma che Guttuso, perfettamente lucido secondo le parole del celebre critico e storico letterario Natalino Sapegno, si spense riavvicinandosi alla fede cristiana, molti altri consideravano Guttuso una specie di hidalgo comunista e ateo, come Marta Marzotto che ha anche dichiarato che “la conversione gli sia stata strappata” Non ci domanderemo qui se fu autentica conversione quella del grande artista, non ci interessa sottolinearlo, comunque sia la sua opera è e resta importantissima nell’ambito della pittura italiana del Novecento ed è quanto traspare dai ricordi e dagli interventi che si sono susseguiti durante l’incontro a Villa Cattolica.

La storia artistica di Guttuso non prescinde di certo dalla sua appartenenza politica, componente del comitato centrale del PCI, non tutti sanno infatti che lo stesso stemma del PCI fu da lui ideato, e ancora dopo la morte di Palmiro Togliatti, leader politico dei comunisti, Guttuso dipinse la tela “I funerali di Togliatti”.

“Diverse le opere di Guttuso che testimoniano il suo impegno politico e culturale di pittore popolare, padre del nuovo realismo” sostiene Pippo Cipriani.
“Non è facile inserire in una sola cornice Renato Guttuso, sostiene il sindaco di Bagheria, Sciortino, la sua opera eclettica ha dato grande impulso a tutta l’arte dei nostri tempi e grande lustro alla nostra città”.
Per il giornalista Nuccio VaraGuttuso era un intellettuale in un periodo in cui c’erano pochi veri intellettuali, quando la sinistra non riusciva a progettare per il futuro ebbe una forte spinta culturale grazie all’opera dell’artista”.

''La politica, specialmente in una terra complessa e difficile come la Sicilia, ha dichiarato Tonino Russo, segretario regionale dei Ds - deve riallacciare l'insostituibile legame con il mondo della cultura, inteso nella sua accezione piu' ampia. In questo senso ricordare l'impegno e la grande opera artistica e intellettuale di Renato Guttuso rappresenta per i Democratici di Sinistra una tappa naturale'. “Il rapporto tra politica e culturale, anche in una realtà periferica ma importante come Bagheria, continua Russo, è fondamentale. Un giovane segretario di partito dovrebbe poter incontrare un intellettuale come Renato Guttuso durante la sua carriera, il maestro ha dato molto di più di quanto abbia ricevuto dal PCI”.

Tra i tanti vividi ricordi che sono stati raccontati dagli interventi de professori Buttitta e Tedesco “emerge che il neorealismo di Guttuso non deriva dall’imitazione dei classici ma discende dall’esperienza più avanzata dell’arte d’avanguardia”.
Le immagini che egli rappresenta, riferisce Buttita, sono contenitori ideologici, contenitori politici, messaggi di contrapposizione alle discriminazioni sociali”.
Appassionato l’intervento di Natale Tedesco che ha fatto sorridere l’audience esordendo con un’amabile affermazione “Guttuso era un uomo affascinante” cui ha poi aggiunto che “il grande artista era un profondo uomo di cultura, e non tutti i pittori lo sono. Visse nella Bagheria delle mille contraddizioni, che a livello di macrocosmo si riassumono nella questione meridionale rappresentata nello scritto di Antonio Gramsci”.
Guttuso è due volte reale, continua Tedesco, nel suo intento civile, nel suo essere simbolico, vi è in lui un empito sociale che si basa sull’esperienza diretta della realtà che matura una dimensione storico civile”.

L’incontro si è concluso con la donazione al Comune da parte del pittore Gaetano Porcasi di un ritratto del grande artista bagherese.
L’appuntamento per ricordare ancora Guttuso è ora rimandato alla giornata di studi sui dipinti giovanili di Guttuso, realizzati nella chiesa Maria Santissima di Aspra, tra il 1927 ed il ’30 quando era ancora diciottenne.
Le tempere saranno restaurate con fondi della Provincia regionale di Palermo, che ha accolto le sollecitazioni del Comune di Bagheria, che aveva chiesto di intervenire al più presto per far tornare alla luce le opere giovanili del maestro del Novecento per anni semi ricoperte da intonaco bianco.

Marina Mancini

Marina Mancini
Marina Mancini

Sono una giornalista pubblicista, responsabile dell'ufficio stampa del Comune di Bagheria PA.
Direttore del periodico comunale "Comune in…forma" e responsabile sito web istituzionale www.comune.bagheria.pa.it

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questo è il mio blog: Comunic@rePA