European E-mail Marketing Consumer Report: l’Italia a confronto con 4 paesi
Ho avuto il piacere di leggere appena è uscito il rapporto “European E-mail Marketing Consumer Report 2010 / Italia, Spagna, Francia, Germania, Regno Unito” di Contact Lab e anche in questa edizione ho trovato degli elementi piuttosto interessanti su cui riflettere.
Volendo partire dal confronto tra il nostro paese e gli altri 4 paesi si può dire che siamo in linea con le tendenze media, collocandoci quasi sempre vicini ai valori medi della ricerca, a testimonianza di come nel nostro paese l’utilizzo del web sia evoluto ma non ancora d’avanguardia.
L’email è mezzo sicuramente familiare, così come lo sono i social network, mentre noi italiani accusiamo un certo (noto) ritardo sul fronte degli acquisti online, dove siamo distanziati da tutti gli altri paesi.
Per il resto invece i dati più interessanti presentano elementi di forte convergenza: si utilizzano in media 2,3 caselle di posta a testa, su cui arrivano 25 messaggi di posta elettronica al giorno. Di questi ultimi diversi sono newsletter, visto che l’iscrizione a questi servizi è una pratica molto diffusa in tutti i cinque Paesi con quasi sette newsletter a testa di media.
Mi ha parzialmente stupito invece il fatto che il 76% degli utenti usa per la posta il proprio computer fisso, contro il 22% dell’utilizzo abituale di un dispositivo mobile evoluto (smartphone, Apple iPod, Apple iPad, palmari). In questo ultimo punto peraltro, grazie alla grande diffusione di device mobili evoluti, l’Italia si colloca al secondo posto dietro al Regno Unito.
I costi della mail in mobilità non sono poi un tasto dolente solo da noi, dato che il 60% dei rispondenti che non utilizzano un dispositivo mobile è d’accordo nel considerare elevato il costo della connessione per accedere alla casella di posta (per il 40% invece è solo scomodo).
Infine poco più del 50% dichiara di percepire un aumento dello spamming (dato comunque in calo rispetto ai precedenti rapporti) e più della metà del campione analizzato (57%) conosce il phishing e dichiara di sapersi difendere dalle sue minacce.
Il report poi contiene moltissimi altri spunti per i quali vi rimando alla consultazione integrale, da parte mia posso leggere in questi dati una grande vitalità dell’email (spesso data per morta) nonostante lo spamming e i volumi di traffico e un sostanziale equilibrio tra i vari paesi, anche se l’Italia è sempre a rischio di restare indietro, a partire dal mondo delle vendite online.