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Come sopravvivere alle mode digitali: cavalcare l’hype senza farsi travolgere

09/05/2012 10268 lettori
5 minuti

Questo post prende lo spunto iniziale dalla polemica delle scorse settimane attorno a una famosa fashion blogger e ai suoi possibili compensi da parte di alcune aziende.

Sulla vicenda mi sono già espresso su alcuni spazi social, in effetti sono stupito del fatto che tutti si accorgano ora di tale fenomeno e, contemporaneamente, le vicende di questa persona (dotata di grandi capacità di personal branding) mi fanno pensare che la corsa all’emulazione di alcuni brand sia poco ragionata e molto dettata dalla moda.

Il ciclo di Hype: ne parlerò poco più sotto

Il fenomeno dei fashion blogger infatti è nato in ritardo in Italia e l’attenzione recentemente dedicata a questo mondo dalla stampa ha creato un mercato fiorente per quei (pochi) che sono riusciti a crearsi un nome noto alle cronache.

La scarsa capacità di valutazione del ROI digitale e la strategia poco distintiva di alcuni brand hanno poi creato una domanda per i soliti noti tale da determinare degli economics fuori scala per i servizi, pur dotati di valore aggiunto, di questi blogger.

Allargando lo sguardo oltre l’episodio però approfitto di questo spunto per riprendere due concetti che ho già trattato in passato: il ciclo di hype e il corretto processo di definizione di una strategia digitale.

Il primo, oggi molto amplificato dall’attenzione dei media tradizionali per il web, è il fenomeno per cui una tecnologia con un impatto sociale vive una crescita, un momento di successo fin troppo ampio (hype) e poi si assesta dopo una fase di disillusione trovando il proprio pubblico più o meno di nicchia (si pensi a Second Life).

Sul secondo invece ricordo l’approccio POST, che prevede di partire dall’analisi del target (e della relativa competenza tecnologica) per poi definire obiettivi e strategia e, solo alla fine, la tecnologia ottimale per avere successo.

Ho messo assieme questi elementi perché guardandoli assieme diventa sempre più importante individuare per tempo e in modo critico i nuovi fenomeni del digitale, con questi consigli che mi permetto di dare:

a) cercate di captare cosa sta prendendo piede sulla rete monitorando e ascoltando gli early adopter del settore che vi interessa e studiate i nuovi strumenti prima che diventino noti, per essere pronti.

b) siate veloci a comunicare non appena i primi media mainstream inizieranno a citare il nuovo servizio: il vantaggio di immagine di essere i primi è notevole.

c) integrate il più possibile il nuovo mezzo con quelli che avete già, e soprattutto con gli owned media: sarà più efficace e vi vincolerà meno nel caso lo strumento perda di interesse in breve.

d) cercate tecnologie che siano davvero rilevanti per il vostro pubblico usando l’approccio POST e non rincorrete solo le mode

e) datevi degli obiettivi e misurate che ritorni vi arrivano in merito: senza sapere che cosa si vuole diventa difficile anche capire il livello di successo.

Per seguire questi consigli ovviamente serve sensibilità, know how e consapevolezza che i mezzi lavorano sempre tutti insieme in un’ottica di ecosistema.

Senza contare che i primi poi possono spuntare i prezzi migliori, sempre ammesso di dover pagare…

Gianluigi Zarantonello via Internetmanagerblog.com

Gianluigi Zarantonello
Gianluigi Zarantonello

 

Gianluigi Zarantonello, laureato in Scienze della Comunicazione (indirizzo Comunicazione Istituzionale e d'Impresa),

-Nato a Valdagno(VI), ora vivo tra Milano e Padova.

 

 

Formazione

  • 2004: Mi sono laureato in Scienze della Comunicazione a Padova con 110 e lode, indirizzo comunicazione istituzionale e d'impresa.

    La tesi di laurea aveva come titolo "La valorizzazione del territorio come strategia competitiva nel mercato globale del lusso. I casi Artigiana Sartoria Veneta, Salviati e Cipriani Industria" (consulta la tesi su Tesionline).

Esperienze professionali

  • Da novembre 2016 ad oggi sono Global Digital Solutions Director presso Valentino e sono a capo a livello global della direzione che si occupa dei progetti di innovazione e di digital transformation, lavorando trasversalmente in cooperazione con i team IT, HR, Marketing e le line of business in genere.
  • Da dicembre 2014 a ottobre 2016 sono Responsabile del coordinamento web e digital technology (quello che viene definito oltreoceano Chief Digital Officer) presso OVS Spa e seguo lo sviluppo, la governance e tutte le attività a cavallo tra il business e l'IT per garantire la digitalizzazione dei brand OVS, Coin, Coincasa, Upim, Excelsior Milano, Iana, Eat's, Blukids, Shaka Innovative Beauty.
  • Da Marzo 2012 a Dicembre 2014 sono Digital Marketing Manager presso Gruppo Coin Spa e seguo attività di webmarketing e digital marketing istituzionali e di quelle per i brand del Gruppo: Ovs, Coin, Upim, Excelsior Milano, Iana. Definisco la strategia e le attività  sul digitale in cooperazione con il marketing e l'IT e rispondendo al direttore generale.
  • Da Settembre 2006 - Marzo 2012 lavoro come dipendente con funzione di Web Marketing Manager presso la Coin Spa e, all'interno della Direzione Marketing, seguo i progetti su Internet ed i nuovi media dell'azienda (compresi i brand Upim e Excelsior Milano).
  • Da Novembre 2005 a Settembre 2006 ho svolto un'attività in proprio di consulenza e di supporto nelle funzioni marketing, comunicazione e commerciale per diverse aziende di vari settori.
  • Da Settembre 2004 al 1 novembre 2005 ho ricoperto l'incarico di Responsabile Marketing di AGE (Agenzia Giornalistica Europa) dopo essere stato referente commerciale per il Triveneto.
  • Da Luglio 2003 a Dicembre 2004 ho ricoperto il ruolo di Responsabile del progetto per www.connecting-managers.com dopo essere stato Community Manager e Responsabile della Redazione.
  • Da Ottobre 2002 a Settembre 2004 ho ricoperto il ruolo di Senior Web Content Manager di www.comunitazione.it 

Vedi Curriculum >>

Viviamo in un mondo in cui la differenza fra fisico e digitale ha perso di significato. Lavoro ogni giorno per essere pronto alle sfide della digital and business transformation e mi piace scriverne qui, sul mio blog e sul mio canale Telegram.

Per le mie altre esperienze si veda il sito personale alla voce curriculum.