Bentornato. Accedi all'area riservata







Non ti ricordi i dati di accesso?Recupera i tuoi dati

Crea il tuo account

2 SHARES

Fare innovazione non vuol dire solo inventare…

30/06/2015 17149 lettori
5 minuti

Ho letto sull’ultimo numero di Wired una bella intervista a John Sculley, ex CEO Apple e Pepsi, in cui il manager parla di innovazione dicendo che “genio vuol dire anche avere prospettiva nel momento giusto”. Ossia non inventare per forza qualcosa di nuovo ma intuire la le potenzialità di quello che ci circonda e collocarlo in un contesto piu ampio.

innovation

immagine tratta da Forbes

 

Possiamo parlare di adaptive innovator, un concetto che ho ritrovato anche nel libro Digital Disruption: Unleashing the Next Wave of Innovation che sto leggendo in questi giorni.
Anche nel volume infatti si parla di adjacent possible, ossia di innovazione incrementale che sfrutta gli strumenti che già esistono e li lega fra loro per migliorare il proprio prodotto o servizio, partendo dai bisogni del clienti.

QUANDO L’INNOVAZIONE VIENE FRAINTESA

Spesso quindi nel difficile compito di fare innovazione nelle azienda si tende a pensare cheinnovazione sia solo sinonimo di rivoluzione, di radicale cambio, di superamento del passato in modo secco. Ma anche un’icona della ricerca del futuro come Steve Jobs aveva detto ben chiaro (su Wired) che “creativity is just connecting things”.

Il continuo aumento della complessità e la velocità dei cambiamenti non aiutano certo a mettere facilmente dei punti fermi, rassicuranti e sempre uguali a se stessi. Questa apparente frammentazione nasconde tuttavia un’opportunità straordinaria per delle persone che non sono né imprenditori che creano nuove startup né specialisti di settore che conoscono ogni piega di uno specifico ambito: quella di poter cogliere i fenomeni emergenti e collegarli in un unico disegno.

LA GIUSTA MENTALITA’ E’ LA VERA CHIAVE

Bisogna però sapere cogliere i trend e capire come collegare fra loro tanti mezzi che, presi singolarmente, hanno in fondo un valore relativo e soggetto alle mode.
Chi invece riesce a capire come tessere una tela con tutte le opportunità che gli capitano davanti, con una mente aperta e con le competenze giuste può davvero cambiare l’azienda, le sue sorti e la sua organizzazione.

È così che funziona: non si possono “unire i punti” guardando in avanti, si
può solo farlo quando ci si guarda alle spalle. E bisogna avere fiducia nel fatto che in qualche modo i nostri punti si uniranno in futuro. Bisogna credere in qualcosa – intuito, destino, vita, karma, quello che volete.

Steve Jobs, Stanford University (2005)

Il mindset diventa quindi un fattore cruciale di successo: un mix di realismo, competenza e apertura al nuovo dove quanto si implementa deve essere progressivamente integrato in un ecosistema ampio e correttamente governato.

Voi che cosa ne pensate?

Gianluigi Zarantonello via Internetmanagerblog.com

Gianluigi Zarantonello
Gianluigi Zarantonello

 

Gianluigi Zarantonello, laureato in Scienze della Comunicazione (indirizzo Comunicazione Istituzionale e d'Impresa),

-Nato a Valdagno(VI), ora vivo tra Milano e Padova.

 

 

Formazione

  • 2004: Mi sono laureato in Scienze della Comunicazione a Padova con 110 e lode, indirizzo comunicazione istituzionale e d'impresa.

    La tesi di laurea aveva come titolo "La valorizzazione del territorio come strategia competitiva nel mercato globale del lusso. I casi Artigiana Sartoria Veneta, Salviati e Cipriani Industria" (consulta la tesi su Tesionline).

Esperienze professionali

  • Da novembre 2016 ad oggi sono Global Digital Solutions Director presso Valentino e sono a capo a livello global della direzione che si occupa dei progetti di innovazione e di digital transformation, lavorando trasversalmente in cooperazione con i team IT, HR, Marketing e le line of business in genere.
  • Da dicembre 2014 a ottobre 2016 sono Responsabile del coordinamento web e digital technology (quello che viene definito oltreoceano Chief Digital Officer) presso OVS Spa e seguo lo sviluppo, la governance e tutte le attività a cavallo tra il business e l'IT per garantire la digitalizzazione dei brand OVS, Coin, Coincasa, Upim, Excelsior Milano, Iana, Eat's, Blukids, Shaka Innovative Beauty.
  • Da Marzo 2012 a Dicembre 2014 sono Digital Marketing Manager presso Gruppo Coin Spa e seguo attività di webmarketing e digital marketing istituzionali e di quelle per i brand del Gruppo: Ovs, Coin, Upim, Excelsior Milano, Iana. Definisco la strategia e le attività  sul digitale in cooperazione con il marketing e l'IT e rispondendo al direttore generale.
  • Da Settembre 2006 - Marzo 2012 lavoro come dipendente con funzione di Web Marketing Manager presso la Coin Spa e, all'interno della Direzione Marketing, seguo i progetti su Internet ed i nuovi media dell'azienda (compresi i brand Upim e Excelsior Milano).
  • Da Novembre 2005 a Settembre 2006 ho svolto un'attività in proprio di consulenza e di supporto nelle funzioni marketing, comunicazione e commerciale per diverse aziende di vari settori.
  • Da Settembre 2004 al 1 novembre 2005 ho ricoperto l'incarico di Responsabile Marketing di AGE (Agenzia Giornalistica Europa) dopo essere stato referente commerciale per il Triveneto.
  • Da Luglio 2003 a Dicembre 2004 ho ricoperto il ruolo di Responsabile del progetto per www.connecting-managers.com dopo essere stato Community Manager e Responsabile della Redazione.
  • Da Ottobre 2002 a Settembre 2004 ho ricoperto il ruolo di Senior Web Content Manager di www.comunitazione.it 

Vedi Curriculum >>

Viviamo in un mondo in cui la differenza fra fisico e digitale ha perso di significato. Lavoro ogni giorno per essere pronto alle sfide della digital and business transformation e mi piace scriverne qui, sul mio blog e sul mio canale Telegram.

Per le mie altre esperienze si veda il sito personale alla voce curriculum.