"Ti seguo ogni notte" di Luca Bianchini
Luca Bianchini, un anno dopo.
Il giovane scrittore torinese che ha infiammato poco tempo fa con il successo di "Instant love", è già tornato nelle librerie con "Ti seguo ogni notte", egualmente bello, se non di più.
1.Quante stelle hai inseguito e quante ne hai perso?
Ne ho inseguite molte, ne ho acchiappate pochissime. Ma forse il bello è proprio la corsa, l'eccitazione dell'inseguimento. Nessuna emozione ti dà tutta quell'adrenalina.
2.Rispetto ad "Instant Love" la narrazione procede qui + veloce, coinvolgendo il lettore in un turbinio inarrestabile di simpatia, malinconia. Quali letture o esperienze ti hanno portato a questa modalità?
Ti confesso che in realtà ho avuto pochissimo tempo per leggere. Lavorando a tempo pieno in un'agenzia e scrivendo nel tempo libero, ho potuto solo sfogliare molti libri, che continuo a comprare con assiduità. Mi ha colpito moltissimo "Ali il Magnifico" di Paul SmaÏl. L'ho trovato intenso, ironico. Mi ha fatto pensare. E poi mi sono riletto "Un cuore così bianco" di Javier Marìas. Ho capito che ho un debole per le passioni forti.
3. Alcune cose di "Instant love" ritornano anche qui, come ad es., tra l'altro, il personaggio di CarloG, quello di sua zia e poi sempre quel riferimento a Javier Marìas. Perché? e perché questo girare attorno a quel "domani nella battaglia pensa a me"?
Moltissimi lettori mi hanno confidato che il loro personaggio preferito di "Instant love" era proprio CarloG. Mi sembrava divertente fare loro un regalo, dire che sta bene, è in carriera ma continua a essere in ritardo sulla vita. Per quanto riguarda "Domani nella battaglia pensa a me", è un libro che mi è piaciuto un sacco - anche se per molti è di una noia mortale - e quella frase continuava a ronzarmi nella testa. Io avevo un'interpretazione tutta mia del suo significato, e mi è piaciuto farla rivivere nella mia storia. Mi piace mischiare le carte, favorire gli incontri, incrociare le storie su più livelli. Mi sembra si sprigioni una nuova energia.
4.Quanto della tua famiglia rivive in Rosita e in Fletcher?
Molto in Fletcher, anche se mia madre non è proprio così. Però credo che Fletcher rappresenti molte mamme, no? Con quel microchip che sente tutto. Per quanto riguarda Rosita, io ho un fratello più grande molto diverso da me - e da lei! - ma con cui ho un rapporto molto stretto, anche se distante. E in questo siamo molto simili a Roger e Rosita. Ci vogliamo molto bene.
5.Anche tu hai paura di crescere, un po' come Roger?
Sì, una paura fottuta.
6.Come concili la stesura di un libro con il tuo lavoro "ufficiale" da copy?
Devo dire che mi piace passare dalla descrizione di una notte d'amore alla stesura di un catalogo per cinturini. Mi aiuta a stare molto con i piedi per terra.
7. Infine i ringraziamenti: chi? perché?
La pagina dei ringraziamenti è quella più difficile da scrivere di un libro, perché sai che è la più letta di tutte. Molti non hanno letto il mio libro, ma solo la pagina dei ringraziamenti. Sentivo di doverla scrivere perché moltissime persone mi hanno aiutato in quest'avventura con la loro disponibilità, il loro tempo, le loro informazioni preziose. Chiunque citato ha avuto un ruolo importante. Nessuno è lì a fare la bella statuina.