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Lettera aperta a Dario Di Vico

19/11/2010 17377 lettori
5 minuti

via Pier Carlo Pozzati, Presidente ClubIN e MilanIN

Lettera aperta a Dario Di Vico

autore di un bell'articolo su Club IN comparso sul Corriere della Sera del 9 novembre 2010

Dario di Vico Gentilissimo dr. Di Vico,

Lei ha colto bene una delle peculiarità della nostra Organizzazione: la volontà di mettere al centro l'Individuo con il suo bisogno di relazioni e di facilitare la creazione di queste ultime.

Le reti sociali sono sempre esistite, più o meno fitte, più o meno numerose, ma quasi sempre il collante non è stata la socialità stessa, bensì una qualche forma di condivisione di valori, di ideali, di idee, tutti nati però all'ESTERNO della rete stessa. Reti ideologiche.

Noi abbiamo creduto che potessero crescere reti sociali dove il collante fosse la socialità fine a se stessa. Reti tenute insieme da una forma di empatia che prescinde dalle divisioni ideologiche, economiche e sociali, più simile a quella che tiene insieme un gruppo di amici, la famiglia... più simili a quelle che in passato, e nei piccoli paesi tenevano insieme tanti Peppone e Don Camillo, più amici che veri nemici a dispetto delle ideologie. Reti empatiche.

Noi riteniamo che la necessità dei grandi scontri ideologici stia sempre più diminuendo perchè le nuove tecnologie dell'informazione ed in particolare i nuovi Social Network online, consentono agli individui di interagire, conoscersi e capirsi molto più, e in molti di più, rispetto al passato.

Molto c'è ancora da fare ma ciò che sta avvenendo, secondo noi, è un cambiamento epocale perchè si sta passando da una visione della società dove il progresso è dato dallo scontro tra opposti interessi ad una dove il progresso è nato dal confronto tra progetti che nascono all'interno delle reti stesse.

Ed è proprio la mancata capacità delle Classi Dirigenti attuali di cogliere questo cambiamento la determinante dell'attuale Grande Crisi, che non è solo economica ma soprattutto istituzionale.

In un contesto dove le divisioni ideologiche hanno nauseato tutti, ingessando la società invece di generare progresso, noi crediamo che questo nostro nuovo modo di aggregare gli individui sia la chiave di volta per una nuova società basata su forme di collaborazione evolute tra le persone e per le persone.

E su questo punto specifico, ritengo che sia opportuna una precisazione: la nostra visione di rete sociale non è solo quella di una rete "di salvataggio", ma anche e soprattutto quella di una rete "di lancio".

Credo che, in questo senso, l'intelligente definizione di "Sindacato individuale" che lei ha dato della nostra Organizzazione, renda solo in parte l'idea di ciò che siamo, in quanto mette l'accento più sulla linea "difensiva" dei nostri iscritti e meno su quella della proattività, che ci caratterizza così tanto.

Siamo frequentati soprattutto da persone che vivono la "Grande Crisi" come un'opportunità, che vogliono crescere, che vogliono reagire, perché la Classe Dirigente attuale "mi sa solo dire che c'è la crisi ma non come uscirne"....

Non è una questione di lana caprina, ma è l'anima profonda della nostra Organizzazione: il messaggio che noi ci sforziamo di trasmettere ogni giorno ai nostri associati. Opportunità e non Protezione.

Nel business, nella vita professionale ma anche nella vita sociale e da cittadini.

Da "Yes, WE can" a "IN, YOU can".


La rete ci rende liberi, ci offre opportunità ma allo stesso tempo ci impone comportamenti responsabili, pena l'espulsione naturale dalla rete stessa.

Per migliorare la propria vita "ci vogliono le relazioni giuste" e noi diciamo che va bene così, che non c'è nulla di immorale o di eticamente sbagliato nella segnalazione e nel favorire chi si conosce personalmente, anzi, ciò migliora l'efficienza dei sistemi, ma diciamo anche che chiunque ha il diritto (ma anche il dovere) di inserirsi in una rete di relazioni, di dedicare parte del proprio tempo a rapportarsi con gli altri.

Ecco perchè nello Statuto della nostra Federazione noi diciamo che Club IN si propone di combattere l'isolamento sociale degli individui.

Chi non è IN rete, ha un segreto da nascondere

per parafrasare Baudelaire.

Ci sarebbero ancora moltissime cose da dire ma... spero che questa lettera non sia completamente chiara, e che appaia un po' incompiuta, così da stimolare ulteriormente la curiosità sua e di molti altri!

Con stima,

Pier Carlo Pozzati
Presidente Federazione Nazionale ClubIN
Ideatore di MilanIN

Andrey Golub
Andrey Golub

Andrey Golub, 33 anni, originario ex-USSR, si è trasferito in Italia nel 2002. Si occupa di R&D nel Social Computing e sviluppo software per Web 2.0 e Mobile 2.0, è fra i fondatori di un software-house in Bielorussia. Lavora a Milano

Co-founder e VP nel Social Business Networking Community di Milano, Milan-IN (http://www.milanin.com/).

Si puo' trovare di piu' su Linkedin (http://www.linkedin.com/in/andreygol).