Everywhere Shopper, ossia perché la multicanalità è un (pragmatico) dato di fatto
Qualche settimana fa, dopo essere stato al SAP Executive Summit, avevo scritto che ormai il cliente è digitale anche se non lo sa, in quanto a seconda dei suoi momenti di vita ricorrere con naturalezza alla tecnologia, in modo più o meno spinto, senza per questo percepire di essere in una dimensione diversa dal quotidiano.
In questi giorni una serie di dati confermano questa impressione: nella classificazione degliOsservatorio Multicanalità del Politecnico di Milano quest’anno gli Everywhere Shopper si aggiungono ai 4,6 milioni di Newby (over 55 e abitudinari), ai 5,3 milioni di Old Style Surfer (45-62 anni, razionali e pragmatici anche negli acquisti), agli 8,7 milioni di Social Shopper (over 45, molto informati e attenti), ai 12,5 milioni di Hyper Reloaded ( 20-44 anni amanti delle tecnologie ma anche dei servizi di contorno all’acquisto).
Citando la ricerca, questi 1,7 milioni di individui (dal fattore anagrafico relativamente poco influente) sono “aperti all’innovazione senza lasciarsi trasportare dal fattore moda, amano prendersi cura di sé e sono guidati dal desiderio di realizzare le proprie aspirazioni individuali; utilizzano la tecnologia in maniera pragmatica e intelligente, in cerca di un alto livello di servizio“. Detto in altri termini usano la tecnologia in modo naturale, pratico, quando serve e senza sentirsi per forza “digitali”.
Altri dati interessanti poi ci parlano di un uso pratico e diffuso della tecnologia: ad esempio in Italia il 26% delle transazioni di eCommerce (e oltre un terzo a livello globale) avviene oggi tramite dispositivi mobili. E’ uno dei responsi principali della nuova edizione del report “State of Mobile Commerce” di Criteo, società multinazionale specializzata in performance advertising.
Un altro dato che testimonia una sorta di “new normal” (per citare uno IAB forum di qualche anno fa), oggi dunque la naturalezza e la facilità di passaggio tra fisico e digitale fanno parte del vissuto e anche delle aspettative, magari parzialmente inconsapevoli, del consumatore.
Quando si parla di usare il digitale in modo innovativo quindi non dobbiamo per forza e sempre cercare nuovi strumenti o invenzioni quanto piuttosto saper cogliere le opportunità che nascono dall’interazione fra tecnologia, bisogni e canali (anche non nuovi, come lo store fisico).
Le aziende per cogliere questa sfida devono superare al piu presto la divisione concettuale (e operativa) fra digitale e non, il cliente lo ha già fatto e chiede la stessa continuità di esperienza e di contenuti anche ai brand cui si rivolge, che a loro volta devono farsi guidare dai dati e automatizzare sempre di piu i processi operativi di marketing per poter dedicare maggiore attenzione alla strategia.