La percezione di empatia «doct.» e la compassione.
La stretta di mano è un gesto con valenze perlopiù di saluto ma che può essere utilizzato anche per indicare ringraziamento, accordo, congratulazioni. Si effettua tra due persone che si porgono e afferrano reciprocamente la mano (di norma la destra), effettuando spesso con le mani così unite un movimento più o meno marcato in su e in giù. «Per un vero scrittore ogni libro dovrebbe essere un nuovo inizio nel quale cercare ancora una volta qualcosa che è impossibile raggiungere. Egli dovrebbe sempre cercare cose che non sono mai state fatte». Ed è vero che ho divagato, ma ho visto che è capitato ancora, lasciate che mi riconduca al proposito di rileggere un brano che trovo interessane e in un certo qual modo pertinente. L’onda delle parole. (…) Le parole escono veloci, sembrano imprimersi da soli sulla carta, e in poche settimane Il vecchio e il mare è finito.
È un «vero modello di racconto puro» (come lo definisce Eugenio Montale sulle pagine del “Corriere della Sera”), disarmante nella sua trasparenza, talmente semplice e perfetto, nella forma e nei contenuti, da dare l’idea di una maggiore sfuggente complessità. È la lotta di un uomo contro la natura, o meglio contro i suoi stessi limiti; una lotta talmente profonda e accanita che trasforma i nemici in amici, in un’unione universale dominata, finalmente, da un grande senso di pietà. In ambito sanitario, dove gli incontri del paziente comunemente iniziano e finiscono con una stretta di mano, la stretta di mano ha dimostrato di avere la capacità di migliorare la percezione di empatia del medico e la compassione. Strette di mano tra operatori sanitari e dei loro pazienti hanno un valore utile per confortare e calmare.