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Il valore, il web e la crisi del commercio

10/05/2005 28981 lettori
5 minuti

In una memorabile analisi del 1959 il filosofo Lanza del Vasto spiegava il concetto del valore attribuendo quello del commercio alla sua utilità per l'uomo.

Il commerciante sposta il bene e lo rende disponibile là dove è utile all'uomo. Il valore è ciò che utile all'uomo: è ciò che è 'nel suo cuore, nei suoi desideri, nel suo giudizio'.

D'altra parte, Protagora 26 secoli prima ci ha già insegnato che 'l'uomo è la misura di tutte le cose'. E c'è ancora qualcosa che manca nell'analisi di Lanza per una comprensione più vasta e completa del valore.

Il valore

Lanza comprende che l'origine del valore è 'nel rapporto fra persona e persona'. E ci spiega anche che esso -- il valore, ma potremmo dire anche: la Qualità -- 'non è nell'oggetto; non è un prodotto; non è un oggetto'.

Pochi anni dopo sarà un genio americano -- il già biochimico e docente di retorica Robert Pirsig (PDF) -- a spiegare in modo sorprendente che, appunto, il valore (la Qualità) non era soltanto nell'oggetto; e non era soltanto nel soggetto: cioè in noi uomini senzienti; misura di tutte le cose.

Ma che il dilemma andava risolto passandoci in mezzo: Da esso, dal Valore, originano (e ed esso aspirano) tutte le cose. E sommamente l'uomo. Che nella relazione con l'oggetto, in realtà percepisce innanzitutto il Valore.

E c'è un punto essenziale di questa analisi che vale la pena cogliere qui e ora: nell'Italia del 2004 in preda alla più prolungata crisi economica dal dopoguerra. E cioè: il fatto che la qualità non sia nell'oggetto significa che essa non è soltanto nell'oggetto.

Ma, certamente, essa è anche nell'oggetto che viene creato e poi usato dall'uomo.

Se, ad esempio, prendete un telefono cellulare di 5 anni fa e un Blackberry (un telefono piatto con tastiera alfanumerica con cui si leggono le email con la semplice rete Gsm), è ovvio che quest'ultimo contiene e rende disponibile all'uomo molto più valore.

E chi lo compera, infatti, spenderà 500 dollari contro i pochi dollari del primo strumento (oggetto).

Ora, se prendete invece l'esame di Stato per professori di Liceo del 1955 ad Agrigento, i candidati dovevano tradurre un pezzo dal greco al latino. E i vincitori erano del livello dei maestri di Andrea Camilleri; che infatti se ne ricorda entusiasta e commosso nel bellissimo Meridiano pubblicato in questi giorni.

Il 'prodotto' -- l'oggetto di quel processo selettivo -- erano docenti di grandissimo valore.

Al maxi-concorso per docenti di lettere al liceo del 2000, invece, i pochi vincitori (il 30% dei candidati) hanno tradotto in italiano un pezzo di latino del livello -- della qualità -- che probabilmente era dei pezzi dati agli alunni in terza media nel 1965.

Ma non basta: i vincitori del concorso, invece di prendere subito servizio, sono stati inseriti in un elenco comune con tutti coloro che un concorso -- nemmeno uno di quelli di cui parliamo -- lo hanno mai vinto!

Il 'prodotto' -- l'oggetto di simili processi 'selettivi' della qualità -- sono i docenti della scuola italiana degli ultimi 20 anni: che formano diplomati che poi abbandonano in massa i corsi universitari.

Dunque, la qualità è certamente anche nell'oggetto, esito del processo che lo crea e delle persone che lo conducono.

E dunque, per tornare al mercato, la qualità dei prodotti è diretta conseguenza della qualità delle persone che li creano; li producono; li distribuiscono e li vendono.

Il web e la crisi del commercio

Il mercante prende un bene, lo sposta e lo mette in vendita. 'La sua onestà -- ci spiega ancora Lanza del Vasto -- sta nel rischio di perdere'.

Ma questo, qualora il mercato sia effettivamente libero.

Vi basta andare sul sito della Coldiretti o aver visto di recente il Tg2 e capirete: un radicchio viene venduto dal produttore a 4 centesimi; ad acquistarlo è un mediatore -- non un mercante, ma un grossista -- che lo rivende a 96 centesimi; al mercato, infine, il radicchio costa 1,4 euro: per un gentile plusvalore economico di pura origine speculativa del 3500% (1,4/0.04).

Lo spostamento di cui parla Lanza del Vasto è di pochi km: dalla campagna di Chioggia al mercato di Rovigo, e poi al negozio. Quindi, non c'entrano nulla né 'il prezzo del petrolio' né la 'carenza di infrastrutture' sempre lamentate.

L'origine degli aumenti dei prezzi post-euro sta nell'avidità dei commercianti che intercettano i prodotti di industrie e contadini; i quali, avendo perso anche il 70% dei loro risparmi nel folle giro di Borsa della new economy, hanno atteso il 2002 e l'introduzione dell'euro per far pagare agli altri il prezzo delle speculazioni loro e dei loro agenti bancari.

La loro perdita -- per citare Lanza del Vasto -- è misura del loro azzardo.

Quello che i nostri agricoltori -- e in realtà tutti i produttori di beni e servizi -- devono dunque fare con urgenza è eliminare i grossisti. Cioè diventare mercanti essi stessi.

Ne avrebbero beneficio loro, noi e pure i veri mercanti come, ad esempio, Alfredo Sabatini che sul web vende lenti a contatto asferiche introvabili nei negozi del Meridione alla metà del prezzo con cui gli altri vendono senza far nulla prodotti obsoleti.

Per farlo, però, devono darsi forme organizzative nuove, acquisire nuove competenze gestionali e imparare a comunicare con le persone. E che cos'è il web, se non un nuovo luogo dove parlarsi ed incontrarsi in moltitudini?

Internet e il web sono qui per metterci in rete; rompere gli equilibri consolidati dall'informazione asimmetrica, e semplificare la vita di tutti.

Andate in rete. E vendete le vostre merci.

Siete liberi.

Per saperne di più

Mario Pagliaro, L'impresa snella, la retorica e la qualità (corso sul management e la comunicazione, Roma, 26-27 ottobre 2004) e Scenario: Qualità. Le idee e i metodi delle organizzazioni del XXI secolo (2004).

Robert M. Pirsg, Lo Zen e l'arte della manutenzione della motocicletta (1974); e Lila (1991).

Mario Pagliaro
Mario Pagliaro

Mario Pagliaro

Ricercatore chimico al Cnr presso la sede di Palermo dell'Istituto dei materiali nanostrutturati (Ismn) e formatore manageriale con la P Management & Areté, nel 1998 ha fondato al Cnr la Scuola di formazione manageriale nota come "Quality College del CNR" e stabilito a Palermo una nuova Scuola di Chimica di standing internazionale. 

E' autore di di un libro di management; co-autore di 3 brevetti e di svariate pubblicazioni scientifiche relative a scoperte chimiche di rilevanza industriale.

Column e blog

Background professionale

Il Dr. Pagliaro ha un dottorato di ricerca conseguito nel maggio 1998 a Bologna con la tesi "Ossidazioni selettive di carboidrati" svolta quasi interamente (1994-97) all'estero con i suoi maestri: David Avnir a Gerusalemme e Arjan E.J. de Nooy nei Paesi Bassi. 

Auditor ambientale qualificato, è laureato (cum laude) in chimica a Palermo nel 1993 con la prima tesi di laurea italiana di applicazione della  geometria frattale alla chimica (“Caratterizazione strutturale di catalizzatori  di palladio supportato su silice”). Fra il 1993 e il 1994 si è formato in Olanda, prima alla Rijks Universiteit di Leiden e poi al TNO Food Research Institute di Zeist. Ha lavorato al Cnrs di Grenoble (con Michel Vignon), al Politecnico di Aachen con Carsten Bolm e all'Ecole Nationale de Chimie di Montpellier con Joel Moreau e Michel Wong.

Ricerca e trasferimento tecnologico

A Palermo il Dr. Pagliaro collabora con Rosaria Ciriminna e con ricercatori di 9 Paesi a nuove ricerche su materiali catalitici di interesse dell'industria della chimica fine e lavora al trasferimento tecnologico delle scoperte; ha infatti co-inventato svariati nuovi materiali e processi chimici principalmente nei campi della catalisi di ossidazione per la produzione di fine chemicals, nella sensoristica per la detezione dell'ossigeno, e nella conversione di biomasse come la glicerina e i polisaccaridi

Formazione

Autore del libro Scenario: Qualità, offre alle imprese interessate una P Management&/Areté. In 5 anni ha formato con il Quality College del Cnr centinaia di dirigenti e giovani di tutta Italia su temi manageriali strategici per le imprese facendo intervenire ai suoi corsi alcuni fra i protagonisti italiani dell'imprenditoria, del management e dell'alta formazione.

Management

Rientrato dall'estero nel 1998, ha riorganizzato il suo Istituto stabilendo una molteplicità di nuove relazioni con Scuole scientifiche e formative di tutto il mondo; dotandolo di nuove risorse finanziarie con i fondi ricavati dalle attività di formazione del Quality College, e di nuove infrastrutture di laboratorio e sistemi di comunicazione.

Nel 2004 ha co-realizzato il nuovo sito web del Cnr di Palermo.

Collaborazioni e associazioni

Collabora con ricercatori di 9 Paesi, incluso Israele, ed è membro dell'Associazione italiana responsabili qualità aziendali oltre ad essere stato scelto fra i "Friends and Family" di SustainAbility, la migliore consulenza internazionale nel campo della sostenibilità dell'impresa.

Di Mario Pagliaro "Marcello de Cecco ha detto: "Fino a quando vado bene a gente come lei, saro' piu' che soddisfatto"