Una storia semplice
Una storia semplice(vita di Leonetto Cappiello)
Leonetto Cappiello (1875-1942)
Leonetto Cappiello nasce a Livorno il 9 aprile 1875 da famiglia benestante. Gli esordi della sua fortunata e brillante carriera artistica si fanno risalire alla metà degli anni Ottanta quando, nel 1886, a soli undici anni, esegue due ritratti ad olio (andati purtroppo perduti) e, sempre in questo periodo , caricature, genere questo a cui si dedicherà per tutta la vita. Le prime opere note sono dei disegni che Cappiello realizza nel 1888 e cioè copie che egli fa di antiche litografie di famiglia, copie a loro volta di famosi quadri dei grandi maestri italiani, come ad esempio: La Trasfigurazione di Raffaello. Sono, invece, del 1889 i primi dipinti conosciuti. Nel 1891, data a cui si fa risalire il suo debutto ufficiale nel mondo dell’arte, espone per la prima volta a Firenze alla Promotrice quattro opere, purtroppo scomparse. Sempre in questo anno viene inserito da Diego Martelli nel gruppo dei giovani pittori livornesi che avevano sposato la tecnica impressionista. Nel 1891-1892 prese parte nuovamente alla Promotrice fiorentina con tre opere. La produzione pittorica, poco conosciuta e studiata, si protrarrà all’incirca fino agli ultimi anni del XIX secolo, avendo, come soggetti, ritratti, studi di interni con figure e paesaggi, anche se alcune importanti opere, come ad esempio Il ritratto dello scrittore Paul Adam del 1908, esposto alla Biennale di Venezia del 1914, La famiglia Cappiello del 1909 (di proprietà del Museo Civico Giovanni Fattori) e il celebre Autoritratto del 1925 (che si trova agli Uffizi), verranno eseguite sporadicamente dall’artista nei primi due decenni del XX secolo. Nel 1896 pubblica a Livorno l’album di caricature “Lanterna magica” e inizia la sua lunga e fortunata attività di grafico pubblicitario e cartellonista, che svolgerà poi a Parigi dove si trasferisce nel 1897 e per la quale egli è conosciuto precipuamente, vista la sua genialità e la portata delle sue innovazioni in tale campo. Sempre a partire dal 1897 fino alla morte, realizzerà molte affiches (la prima per il giornale “Frou-Frou” è del 1899), collaborerà a varie testate giornalistiche tra cui il “Matin” e “Le Figaro”, caricature per “Le Rire” (1898), nel ’99 realizza “Nos actrices” (album di ritratti di carattere pubblicati da “La Revue Blanche”). Nel 1900 firma il suo primo contratto per l’editore-stampatore di affiches P.Vercasson; tra il 1901 e il 1914 produrrà centinaia di manifesti tra cui, nel 1903, quella per il Chocolat Klaus che costituirà una vera e propria rivoluzione nell’arte pubblicitaria. Nel 1912 decora i saloni del the, della lettura e il fumoir delle Galeries Lafayette, tra il ’15 e il 18’ torna in Italia per la guerra collaborando come interprete. Nel 1919 torna a Parigi e firma un contratto con l’editore Devambez; nel ’23 una mostra antologica presso Devambez, mentre la sua arte si adatta all’evoluzione che l’affiche subisce sotto l’influenza di Cassandre. Le sue teorie, già nettamente sviluppate dal 1907 in un articolo su “Publicité moderne”, si affermano e si collegano con quelle della nuova generazione di grafici. Partecipa con le sue opere a importanti esposizioni italiane e straniere, e riceverà prestigiose onorificenze come, ad esempio, la Legion d’Onore nel 1914. Nel 1930 si naturalizza francese e nello stesso anno realizza affiches per “O Cap” e “Le Cuir” che segnano una evoluzione importante che si concretizza nel 1931 con il “Bouillon Kub”. Nel 1935 decora con affreschi il bar del ristorante Dupont in boulevard Barbès; nel ’37 è eletto Vice-Presidente della classe Publicité all’Esposizione Universale di Parigi; dipinge per l’occasione “La Force motrice” per il padiglione della Pubblcità Durante la seconda guerra mondiale si trasferisce a Puy e poi, malato, a Grasse. Morirà il 2 febbraio del 1942 a Cannes.