La pubblicità è un messaggio
Dietro ciò che una parola evoca nel senso comune, hanno significato di essere varie alternative. Pubblicità è una parola di senso comune, alla quale il medesimo senso comune attribuisce un significato generale.Si pensa subito allo spot televisivo, al cartellone pubblicitario, all'odierno banner di internet.
Essa include sì tutte le iniziative tendenti a portare un messaggio pubblicitario al potenziale acquirente di un prodotto o servizio,ma oltre a questo, molte volte capita di trovare pubblicità che portano con loro un messaggio ben più importante di quello legato esclusivamente alla mera vendita.
La pubblicità diventa quindi il medium del quale l’emittente si serve per destinare un messaggio.
'Il medium è il messaggio'. Lo afferma Marshall Mcluhan, sociologo canadese che ha rivoluzionato completamente il modo di concepire gli strumenti della comunicazione analizzando soprattutto il modo in cui essi interagiscono con la realtà circostante e con la società. Ed è probabilmente sconcertante sentirsi dire cio',soprattutto che le conseguenze pratiche di ogni medium, cioe' di ogni estensione di noi stessi,derivano dalle nuove proporzioni introdotte nelle nostre questioni personali da ognuna di tali estensioni o da una nuova tecnologia.
In altre parole si sta dicendo che il messaggio mediatico condiziona la nostra vita a tal punto da caratterizzare l'evolvere della società umana.
Perche' il messaggio mediatico siamo noi,il nostro pensiero,la nostra comunicazione.
'E' un effetto della saggezza di Dio, il quale creò l'uomo perchè fosse felice, che tutto ciò che è utile alla sua conversazione (alla sua vita) gli sia gradevole...'
Il risultato è una crescente tendenza a creare richiami pubblicitari che corrispondano sempre piu' alle motivazioni e ai desideri del pubblico,dei nostri sensi,della nostra vita,per mantenerci in contatto e scambiarci tutto ciò che la vita ci esprime.
Non sarebbe quindi naturale e necessario addestrare l'intelligenza dei giovani alla comprensione di questo mondo? A fargli capire che il messaggio pubblicitario non è una creazione di chissà quale spirito maligno ma in realtà una nostra invenzione e in quanto tale ognuno di noi deve essere in grado di analizzarla e saperla criticare in modo da farne uno strumento utile di comprensione della società odierna.
Se non sapremo formare le nuove generazioni nell'uso dell'elettronica e della telematica la nostra capacità di competere, come singoli e come 'impresa paese',sarà seriamente compromessa.
Gli esseri umani hanno delle cose da dirsi,esiste un messaggio che dobbiamo passarci l'uno con l'altro.
E l'evoluzione della tecnologia comunicativa ne e' un chiaro esempio.