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Progetto babele

01/04/2003 15025 lettori
5 minuti
Oggi incontriamo
Marco Roberto Capelli,
l'ideatore di
Progetto Babele
,
una rivista letteraria "di intrattenimento", dicono loro. Vediamo se è vero.
L Marco, prima di chiudere la luce della redazione, lo so che si è fatto tardi, ma cosa ne diresti di raccontarmi un po' come mai la rivista si chiama Progetto babele?
M
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Ahem, sai che non me lo ricordo, forse perchè suona bene? Ovviamente scherzo, il nome è chiaramente ispirato al titolo di un famoso racconto di Borges. Borges immaginava una biblioteca infinita in cui fosse archiviata una copia di tutto ciò che era stato scritto e di tutto ciò che avrebbe potuto essere scritto. Noi ci accontentiamo di qualcosa di meno, PB vorrebbe diventare, nel tempo, una specie di sintesi, o di summa della produzione degli e-writers italiani, realizzata raccogliendo, come farebbe un’antologia, il meglio di ciascuno di loro e presentando, ogni numero, un nuovo autore così da creare una sorta di “who’s who” degli e-writers. Ovviamente l’obiettivo è quello di diventare una sorta di punto di riferimento nel settore, e di riuscirci divertendoci quanto più possibile. E poi Babele ha tanti significati. Significa confusione, e quindi fermento, creatività. E’ una torre, quindi un progetto ambizioso, qualcosa che porta verso l’alto. Un simbolo biblico della superbia punita, vero, ma anche l’inizio di tutto: la nascita del linguaggio come strumento di comunicazione, un lento processo di riunificazione teso a ricostruire l’unità iniziale. Ha molti piani di lettura differenti, come la rivista.
L Quindi… raccoglie anche diversi generi letterari?

M

Certo, PB raccoglie, anzi, accoglie, tutti i generi letterari, dalla fantascienza alla narrativa romantica, passando attraverso l’horror e la poesia.

 

L Quando è nata?
M
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PB non ha una vera e propria data di nascita ma l’idea è nata una sera di Novembre duemila. Mi trovavo a Dublino, durante una “pizzata” organizzata da un gruppo di Italiani residenti in Irlanda in onore di Beppe Severgnini, che era in visita al Trinity College. ( Severgnini è il curatore storico della rubrica “Italians” sul sito corriere della sera on line <http://www.corriere.it/solferino/main_sever.shtml> nonchè autore di numerosi libri di “viaggio” e di costume n.d.r. )
C’era un sacco di gente che parlava di scrittura e di libri che non avevo mai letto, e c’era una confusione incredibile. Una vera e propria Babele, anche linguistica. Il progetto, nelle sue linee essenziali si è definito quella sera stessa, mentre tornavo a casa scavalcando gli ubriachi stesi sul marciapiede.

 

L Quanto costa?
M
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Bella domanda: assolutamente nulla. PB viene preparata in formato pdf per acrobat reader ( niente di complicato, si scarica e si legge con un click ) e può essere liberamente prelevata dal nostro sito (<http://www.progettobabele.it/toplink/download.htm> ), però l’impaginazione resta quella di una rivista “vera”.
Il motivo di questa scelta è presto detto: fin dall’inizio il mio scopo era quello di realizzare un prodotto “cartaceo”, ma non avevo nessun modo per affrontare I costi di stampa e, soprattutto, di distribuzione. Da qui l’idea di abbattere I costi a monte eliminando di fatto la stampa, anzi, trasferendone l’onere a carico dei lettori che, se vogliono, possono procedere per conto proprio alla stampa del file che hanno scaricato. Cosa che noi ovviamente consigliamom, dal momento che, mi ripeto, PB nasce, per impostazione e struttura, come rivista “tradizionale” e, come tale, ha il massimo impatto quando viene letta su carta.

 

L Quindi non esistono copie stampate…
M
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La risposta è no … e si allo stesso tempo. Siamo in grado di produrre un limitato numero di copie, stampate con stampante al laser e spillate pazientemente a mano, che possiamo inviare dietro esplicita richiesta. Gratuitamente se sono indirizzate a scuole, biblioteche, circoli culturali etc, dietro pagamento di un rimborso spese ( tre euro ) se sono destinate a privati.
Tuttavia, e questa è una novità in esclusiva, mi sto dando da fare per contattare aziende che si occupano di stampa digitale, in un futuro abbastanza prossimo PB potrebbe essere presente nel circuito delle librerie specializzate ed anche spedito su abbonamento postale.

 

L Non essere il solito... ora mi vorresti dire che non ci guadagnate niente!
M
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Beh, molto divertimento ed un po’ di stress quando è il momento di impaginare J. Ci tengo a far notare che non abbiamo inserito spazi pubblicitari nè sul sito nè sulla rivista. Questa è una scelta ben precisa, infatti l’assenza di qualsiasi tipo di pubblicità su PB ci rende completamente liberi di accettare solo ed esclusivamente le recensioni e le segnalazioni del materiale che riteniamo interessante, senza nessun tipo di pressione da parte di “sponsor” di qualunque genere.
L Ci si può abbonare oppure si deve accedere al sito per scaricarla?

M

Sul sito è presenta un’apposita pagina per lo scaricamento dell’ultimo numero e degli arretrati ( ), tuttavia, abbiamo anche studiato una forma di “abbonamento elettronico”. Si tratta semplicemente di una list iscrivendosi alla quale, si riceve automaticamente il nuovo numero nella propria mailbox. E’ un’idea semplice che sta avendo un certo successo.
L mmmh. Su internet ci sono decine di riviste di letteratura, che senso ha farne così tante?
M
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Bella domanda. Ce n’erano già parecchie quando Progetto Babele è stato timidamente messo on-line per la prima volta, molte altre sono arrivate dopo. Forse anche, mi piace pensarlo, qualcuna è nata sulla scia di PB.
Ma il punto è che c’è molta voglia di scrivere su internet, moltissima. Ovviamente, c’è chi scrive meglio e chi… un po’ peggio ma tutti hanno in comune la voglia di farsi sentire, di farsi leggere. Anche criticare. E’ un’esplosione vagamente anarchica, può confondere le idee, ma se si ha la pazienza di cercare, saltano fuori delle vere e proprie perle. E’ una elementare legge di mercato: il fenomeno è in espansione, esplode ora e quindi, per ora, c’è posto per tutti. Il tempo, poi, farà “pulizia” ed incanalerà le energie creative degli e-writers in una serie di rami “principali”.
Una cosa simile è già successa, in America nel periodo tra le due guerre: fu l’era dei “Pulp magazine” e ne uscirono personaggi come H.P.Lovecraft, Asimov, Philip K. Dick ed innumerevoli altri.
Già adesso, su internet, si stanno definendo alcuni nomi “maggiori”, più che altro in settori di nicchia, e mi riferisco a colossi come “Horror.it” ed il Corriere della Fantascienza.
Poi ci sono fenomeni come Scrittura fresca, libero di scrivere, scrivi.com, ma qui il discorso è diverso e meriterebbe di essere trattato in separata sede, perchè queste non sono “riviste” ma contenitori “non filtrati” da un tramite redazionale.
L Le conosco un po' tutte. E sono tutte diverse. A cosa è dovuto il successo di Progetto babele?
M
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Successo ? Beh, grazie! Diciamo che PB ha una personalità spiccatamente distinta. Noi ci occupiamo di narrativa ad ampio spettro, recensioni, articoli di critica letteraria. Siamo in un certo senso “Babelici” o, se vuoi, trasversali. Penso che dipenda dalla cronica (e notoria) mancanza di canali “tradizionali”. Riceviamo molte e-mails di persone che ci contattano e chiedono: cosa volete che scriva per voi? E noi rispondiamo, tu cosa vorresti scrivere CON noi?
Diamo spazio ad esperimenti, idee, avventure. Il mondo dell’editoria “vera”, e per vera intendo su carta, non è in grado di rispondere a questo bisogno esplosivo di comunicazione, che ha la stessa velocità della rete e che, come la rete, cambia e si evolve in continuazione. Non è una critica, è una questione di tempi e di costi.
L Qual’è il vostro obiettivo?

M


Beh, i nostri obiettivi sono tutti riassunto nel sottotitolo: letteratura per divertimento.
Abbiamo inventato PB per divertirci e per trasmettere, se ci riusciamo questo divertimento ai lettori.
Il chè è anche un invito, a tutti, anche a quelli più bravi a non prendersi mai troppo sul serio.
L Il portiere ormai è già a nanna. ..

M

Chiedo scusa, so di essere logorroico. E’ ereditario.

 

L Credo che possiamo continuare l'intervista parlando un po' della scrittura.
Perchè nell'era della e-comunicazione, si ricorre alla scrittura?
M
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Altri, molto più in gamba di me hanno provato a rispondere. Però, se vuoi, posso darti la mia opinione. Tutto corre attorno a noi, treni superveloci collegano le capitali Europee in poche ore, da Berlino a Londra passando sotto la Manica, aerei supersonici attraversano i continenti, milardi di messaggi fluiscono attraverso la Rete rimbalzando ogni secondo da un lato all’altro del mondo, ma, dentro, continuiamo a muoverci come I nostri nonni, a piedi o, al massimo, in bicicletta. Quando si prende in mano una penna, o si sfiora una tastiera, si torna ad un ritmo più umano, si tira fuori tutto quello che, giocoforza, la frenesia del quotidiano ci obbliga a cacciare dentro.
E’ una valvola di sfogo.

 

L Secondo De Kerkhove, i new media hanno cambiato i nostri brainframe culturali, modificando il nostro modo di percepire il mondo. E sono tanti i sociologi che parlano di una seconda oralizzazione; un ritorno alla modalità antica di comunicare per mezzo di tecniche retoriche e narrative veloci e personalissime. Voi invogliate la gente a scrivere e a leggere. Ma la gente ha questa voglia? oppure dovete fare i conti davvero con queste modificazioni?
M
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Ricordo una frase di Michele Medda, cito a braccio, ma diceva più o meno che si può scrivere per tanti motivi, per denaro, cercando la fama o la gloria… ma lo scrittore, quello vero, scrive solo perchè deve farlo. Non sa perchè, ma sa che deve farlo.
Noi riceviamo molti testi, ed entriamo in contatto con molte persone. Il mio database di contatti, sfiora ormai i duemila possibili collaboratori. Qualcuno scrive quasi sperando di affrancarsi da un mondo soffocante, un lavoro noioso una routine insostenibile. Altri per dare sfogo ad un dolore che li tormenta, altri ancora per il puro piacere di raccontare una storia… e sono i più piacevoli a leggersi.
Quale che ne sia la ragione, sì: la gente vuole scrivere anche se, forse proprio per colpa dei tempi ridotti, gli scrittori tendono ad essere “pigri” ed a prediligere il cameo o il racconto breve e brevissimo. Mancano le narrazioni ad ampio respiro ed anche quando ci sono, tendono ad essere noiosi ripiegamenti intimisitici più che solide narrazioni ben costruite ed articolate.
Ma, detto questo, non si può evitare di notare come paradossalmente (o forse no…) quelli che scarseggiano sono i lettori! Nessuno sembra avere tempo di leggere e questo, lo so che parlo come la mia vecchia professoressa di latino dei tempi del liceo, si riflette, negativamente, sulla qualità della scrittura.

 

L Sembrano tanti autori di short message… Colpa degli sms?

M

Forse, o magari degli spot pubblicitari che ti raccontano una storia d’amore in venti secondi. In fondo, non è detto che sia un male…meglio un racconto bonsai, che faccia pensare, che seicento pagine di “Harmony”.

 

L Già. Direi che in generale sono diminuiti i lettori, ma anche il tempo da dedicare alla scrittura. Invece, cosa significa per te leggere e scrivere?

M

Ah, vorrei saperlo anch’io… Ho cominciato anni fa, per via dell’insonnia che mi prende periodicamente. A volte smetto, per mesi e mesi. Anni, anche. Poi, una notte incomincio a battere sulla tastiera e la mattina ho tirato fuori una storia nuova che, proprio, non so da dove salti fuori.

 

L Marco… il portiere mi sembra che abbia iniziato a lavare a terra. E forse è ora di lasciare questo lettore… Ma prima una cosa che ho dimenticato: che cadenza ha pb?

M

Bimestrale, con qualche ritardo.
L Quindi lo scarichiamo, lo leggiamo e poi, i commenti li facciamo arrivare a quale indirizzo?

M

Gli indirizzi sono: redazione@progettobabele.it oppure progetto_babele@yahoo.it . Valgono per commenti, critiche, applausi e offerte di collaborazione. Per insulti personali, il mio indirizzo è marco_roberto_capelli@progettobabele.it

 

L Come al solito, Marco, chiedo ai lettori di lasciare anche qui sotto eventuali riflessioni… e poi, permettimelo, nel numero cinque, l'autore del mese sarà uno molto caro agli utenti di comunitàzione, vuoi dirlo tu il nome?

M

Sicuro, è un piacere farlo, l'Autore del Mese di PB5 sarà Gianfranco Virardi. E chi lo conosce, sa che è un tributo del tutto meritato.

 

L Dai, ormai svelaci anche il prossimo autore del mese… no! Marco, non lasciarmi così con il fiato sospeso… Marcooooo!
Se n’è andato. E mo chi chiude la redazione? Spero solo d'incontrare il portiere... in queste scale non c'è neppure la luce... ma dove sono?

M

Luca Oliverio
Luca Oliverio

Luca Oliverio è il founder e editor in chief di comunitazione.it, community online nata nel 2002 con l'obiettivo di condividere il sapere e la conoscenza sui temi della strategia di marketing e di comunicazione.

Partner e Head of digital della Cernuto Pizzigoni & Partner.

Studia l'evoluzione sociale dei media e l'evoluzione mediale della società.