Maastricht - patto di stabilità- Tecniche di revisione (4)
4. Occorre modificare i parametri di Maastricht
Dal focalizzare quanto sopra ad arrivare ad una richiesta generale di mutamenti dei Parametri di Stabilità concordati nel 1991 a Maastricht il passo è breve.
Ritornando ad una più generale visione di Eurolandia non possiamo non notare come alcuni Paesi
(es. Francia e Germania) nel 2003 cominciarono a “sforare“ i parametri di Maastricht. Ad essi hanno fatto seguito l’Italia,la Grecia ed altri.E gli sforamenti continueranno.
Gli “early warnings” nei confronti dei Paesi di Eurolandia aumentano ogni giorno.Il che non può non farci giungere alla conclusione che i Parametri di Maastricht dovrebbero essere correti,inserendo tra essi anche il fattore disoccupazione.
Per questi motivi abbiamo predisposto dei suggerimenti tecnici di revisione dei suddetti parametri.
L’impostazione tecnica assunta si basa sul principio che i parametri del Patto di Stabilitàrimanga-
no quelli attuali: 3% del PIL per il disavanzo di Bilancio;3% Inflazione.
Inoltre non entriamo nella correzione della percentuale del Debito Pubblico perché - così come oggi stanno le cose – è impossibile trovare formule matematiche adeguate,talmente complesso è il pro-
blema ,e troppo diverse da Paese a Paese sono le modalità di riallineamento pluriennale del livello di Debito Pubblico.
Abbiamo,quindi, congegnato “coefficienti di diminuzione dei dati economici effettivi nazionali”,che
rappresentano precise e misurabili giustificazioni economiche in base alle quali,stante questi coef-
ficienti di riduzione dei dati nazionali,l’early warning e le sanzioni scatterebbero solo se – pur aven-do effettuato tali correzioni – lo Stato Membro sfondasse ugualmente i suddetti 3%.
Si presentano 4 ipotesi di correzione:la prima prende in considerazione la disoccupazione;la seconda i contributi alla crescita del PIL in base alla domanda;il terzo in base all’offerta;il quarto è una concatenazione dei risultai provenienti dalla domanda e dall’offerta.
SEZIONE PRIMA : INDICI SEMPLICI DEL SETTORE REALE
1)Correzione a seconda dei dati nazionali sull’occupazione - Coefficiente α
I dati sulla disoccupazione attuale mostrano differenze più che sostanziali da Paese a Paese.Se ci addentriamo nei dati regionali le distanze sono addirittura tali da essere,in realtà,preoccupanti nel breve periodo.Ma si assume che ogni Stato Membro–anche se di concerto con la Commissione Europea – si assuma l’onere nazionale di ridurre gli scostamenti (tra regioni e/o zone economiche nazionali) politicamente e socialmente più evidenti.
Abbiamo preso in considerazione dati di 3 anni fa per mostrare come le cose sarebbero potuto andare in maniera diversa.
L’Italia ha una popolazione di circa 57.300.000 abitanti .
La disoccupazione ufficiale è del 8,7%,relativa a circa 3 milioni di cittadini.Al suo interno i disoccupati da 17 a 24 anni sono circa 935.000 (pari al 17% dei cittadini compresi in tale fascia di età).I disoccupati tra 24 e 60 anni sono circa 2.065.000 (pari al 6,9% dei cittadini compresi in tale fascia di età).
Se ponderiamo
α = (17% x 935.000) +( 6,9% x 2.065.000) = 10% = coefficiente di correzione
3.000.000
Ecco che la media ponderata è ben il 10%,e non l’ 8,7% Ufficiale Complessivo.
Stabiliamo ipoteticamente che l’Italia registri per l’anno 2004 un’Inflazione del 2,7% ed un Disavanzo di Bilancio pari al 3,2%.
Allora il 10% può essere accolto come coefficiente di correzione dei Parametri di Maastricht,che come linea di Patto di Stabilità rimangono inalterati (3% come deficit/PIL e 3% Inflazione).
Se da tali dati statistici tolgo il 10% suddetto,ottengo che – ai fini dei Parametri di Maastricht – l’Italia presenta
Parametro di Riferimento per Inflazione = 2,7%-(2,7%*10%) = 2,43%<3%
Parametro di Riferimento per Disavanzo = 3,2%-(3,2%*10%) = 2,88%<3%
Come si vede l’Italia,con questo livello di disoccupazione,stante il coefficiente di correzione, sarebbe dentro ai Parametri di Maastricht.Ogni Paese farebbe il calcolo in questo modo,e sarebbe un calcolo più equo e più rispettoso delle differenze nazionali in base alla disoccupazione presente,raggiungendo lo scopo di favorire nel tempo l’armonizzazione tra le economie nazionali.
2) Correzione sulla base dei contributi alla crescita del PIL (dalla parte della Domanda) - Coefficiente β
Consiste nel prendere in esame quanto,nei 3 anni precedenti,in media Spese in Consumi dei Privati,Spese in Consumi della Pubblica Amministrazione e Spese per Investimenti fissi hanno contribuito alla crescita del PIL.Tabella:
Indicatore
|
2001
|
2002
|
2003
|
Media
3 Anni
(a)
|
Dato (*)
Ultimo
Anno (b)
|
(b-a)
|
Consumi Privati
|
0,5%
|
0,3%
|
0,8%
|
0,8%
|
0,7%
|
- 0,1%
|
Cons. Pubbl.Ammin.
|
0,3%
|
0,7%
|
0,2%
|
0,4%
|
0,6%
|
+0,1%
|
Investimenti Fissi
|
1,4%
|
0,4%
|
0,5%
|
1,3%
|
0,5%
|
- 0,8%
|
Totale variazione - Coefficiente α di Correzione)
|
- 0.8
|
(*) I dati dell’ultimo anno (a differenza degli altri che sono i dati ufficiali ISTAT) non sono né reali ,né previsioni;
ma solo ipotizzati per spiegare il meccanismo di calcolo.
Abbiamo così il coefficiente α di correzione di 0,8%.
Ora supponiamo che l’Italia presenti,nell’ultimo anno, i seguenti dati.Avremo:
Inflazione ipotetica 2004 2,7 %
Meno coefficiente di correzione - 0,8 %
Parametro di Riferimento (y) 1,9 %
Parametro Maastricht (x) 3,0%
Differenza (x-y) 1,1 %
In questa situazione ipotetica l’Italia (come esempio di calcolo valido per tutti i Paesi Membri ) avrebbe rispettato il Parametro del Patto di Stabilità (1,2 %< 3,0 %). Non solo ma,in teoria, potrebbe
permettersi di aumentare ancora l’Inflazione.
Disavanzo ipotetico 2004 3,4 %
Meno coefficiente di correzione - 0,8 %
Parametro di riferimento (y) 2,6 %
Parametro Maastricht (x) 3,0%
Differenza (x-y) 0,4%
In questa situazione l’Italia (o qualunque Paese Membro) ,pur ufficialmente avendo un Disavanzo del 3,4% avrebbe rispettato il Parametro del Patto di Stabilità ( 2,6% < 3.0) e potrebbe,in teoria, permettersi di aumentare ancora il Disavanzo.
E’ evidente,poi, che invece degli ultimi 3 anni (per fare la media),potremmo considerare anche i 2 anni precedenti od anche gli ultimi 4.Quanto sopra è solo per evidenziare il meccanismo.
3) Correzione sulla base del contributo sul Valore Aggiunto dei Fattori al PIL (dalla parte dell’Offerta) – Coefficiente γ
In questo caso si tratta di considerare la media degli ultimi 3 anni (ma in teoria ed in pratica potrebbero essere anche essere 2 o 4) di quanto il Settore Industriale,quello delle Costruzioni e quello dei Servizi hanno contribuito in media a formare il PIL. In Italia abbiamo:
Fattore
|
2001
|
2002
|
2003
|
Media
3 Anni
(a)
|
Dato (*)
Ultimo
Anno (b)
|
(b-a)
|
INDUSTRIA
|
25,2%
|
24,5 %
|
23,3%
|
24,3%
|
22,8%
|
- 1,5%
|
COSTRUZIONI
|
4,0 %
|
4,9 %
|
5,2 %
|
4,7 %
|
4,0%
|
- 0,7%
|
SERVIZI
|
67,6 %
|
68,3%
|
69,1%
|
68,3 %
|
69,0%
|
+ 0,7%
|
Totale Variazione ( Coefficienteγ di Correzione)
|
- 1.5
|
(*) I dati dell’ultimo anno (a differenza degli altri che sono i dati ufficiali ISTAT) non sono né reali ,né previsioni;
ma solo ipotizzati per spiegare il meccanismo di calcolo.
Riprendendo i dati ipotetici sopra riportati (Inflazione Ufficiale 2,7% e Disavanzo Ufficiale 3,4 %)
In questo caso avremo:
Inflazione ipotetica 2004 2,7 %
Meno coefficiente di correzione - 1,5%
Parametro di riferimento (y) 1,2 %
Parametro Maastricht (x) 3,0%
Differenza (x-y) 1,8 %
In questo esempio l’Italia sarebbe stata ampiamente dentro i Parametri di Stabilità (1,8 < 3,0 );e
Avrebbe teoricamente avuto la possibilità di poter (ai fini del rispetto del Patto di Stabilità) aumen-
tare leggermente anche il tasso di Inflazione.
Disavanzo ipotetico di Bilancio 2004 3,4 %
Meno coefficiente di correzione - 1,5%
Parametro di riferimento (y) 1,9 %
Parametro Maastricht (x) 3,0%
Differenza (x-y) 1,1%
In questo caso l’Italia,pur avendo ufficialmente sforato i Parametri,sarebbe rientrata nella norma,
e teoricamente avrebbe potuto aumentare anche il suo disavanzo ufficiale.
SEZIONE SECONDA: INDICI CONCATENATI DEL SETTORE REALE (Indici βe γ )
4)Correzione sulla base della concatenazione dei coefficientiβ e γ- Coefficiente λ
I due coefficienti suddetti possono essere unificati facendone una media ponderata dei 4 sub-indici che li compongono.E cioè:
(β + γ)
2
In cifre
λ = (0,8+1,5) = 1.15 = Coefficiente Globale di Correzione
2
Il coefficiente λ è chiamato “globale” in quanto abbraccia sia la dinamica della Domanda( β) ,sia la dinamica dell’Offerta (γ ).
Sempre sulla base delle cifre ipotizzate di Inflazione e Disavanzo,avremo:
Inflazione Ipotetica 2004 2,7 %
Meno coefficiente di correzione -1,15 %
Parametro di riferimento (y) 1,55 %
Parametro di Maastricht (x) 3,0 %
Differenza (x-y) 1,45%
L’Italia sarebbe dentro i Parametri di Stabilità,ed in teoria potrebbe permettersi una inflazione % maggiore di quella attuale.
Disavanzo Ipotetico 2004 3,4 %
Meno coefficiente di correzione -1,15 %
Parametro di riferimento (y) 2,25 %
Parametro di Maastricht (x) 3,0 %
Differenza (x-y) 0,75 %
L’Italia sarebbe dentro i Parametri di Stabilità pur avendo ufficialmente sforato.Ed avrebbe,se lo ritenesse necessario,avere anche qualche altro piccolo margine di manovra.