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Nuovi media ed italiano parlato: gli sms

15/10/2002 27167 lettori
5 minuti
Questa ricerca riguarda l’analisi delle componenti linguistiche degli SMS (Short Message System) ovvero i cosiddetti “messaggini” scritti inviabili tramite i telefoni cellulari.
Si tratta di una forma di comunicazione mediata, una fra le tante (E-mail, Chat on-line) che hanno reso sempre più delocalizzate e, spesso, asincrone quelle forme di comunicazione interpersonale prima proprie quasi esclusivamente del parlato.
Per questo l’approfondimento s’incentrerà soprattutto sul rapporto tra gli SMS e l’Italiano contemporaneo, in particolar modo nelle sue forme parlate, presupponendo di classificare tali messaggi, con riferimento allo schema di Gregory (1967), come scritti per essere letti come se fossero detti.
L’analisi vuole dunque evidenziare come in definitiva i messaggi SMS siano una forma di comunicazione a tratti misti (Bazzanella), con forti analogie con le varietà dell’Italiano parlato contemporaneo ma allo stesso tempo con notevoli differenze rispetto al parlato prototipico.
Per verificare quest’assunto nella discussione si farà riferimento, fra gli altri, allo schema di Hymes sulla situazione comunicativa (1967), ai tratti del parlato prototipico individuati da Bazzanella ed ai lavori di Berruto sull’Italiano contemporaneo.
In ogni caso tutti i testi ed i riferimenti usati sono indicati in bibliografia.

Trascrizione degli eventi comunicativi

Sms tra privati

  1. Ciao Giangia! Ecco Bertuzzo: 347xxxxxx. Sveglia 5.15 oggi, dunque…mi sono cmq riposato le orekkie x poter gustare il canto Ferrari di oggi. Ciao :-)
  2. ehi gigi! X me lune è un po difficile xkè devo fare tante cose pro-erasmus!ci vediamo a lez domani e troviamo un accordo! SMAK chiara
  3. la mia mail è xxxxxxxx direi che c organizz direttam quando c vediamo anke xkè x ora sono in Sicilia!ciao ciao chiara
  4. GRAZIE1000xlaCARTOLINA,HOrisoX3ORE!COMEteLApassiTARICONE?QUIriposoASSOLUTO,NONstoFACENDOniente,aPARTEfig.diMERDA.Tiracconterò!
  5. GRAZIE ANCHE A TE E FAMIGLIA.BACI DALLA FREDDA C/MARE
  6. MI HAI RAGGIUNTA,MA NON MI SORPASSERAI MAI!TANTIAUGURI VEKIO!SORRY,MA A QUEST’ORA NON MI VIENE NIENTE DI MEGLIO!BUONA NOTTE!ELENA
  7. AUE’DOMENICO!SONO V.:FINALMENTEANCH’IO HO 1E-MAIL:XXXPLEASE MI SPEDISCI IL TUO E QUELLO DI XXX?KISSES VKW
  8. C troviamo h 21in prato con X&Y?
  9. Ciao da XXX.yyyxxx mi ha appena chiamato:vorrebbe sapere se sei libero martedì per festeggiare il suo compleanno in pizzeria in centro.Ciao!
  10. SEI ANCOR IN AULA?SE SI GUARDI SE DOVE ERO SEDUTA C’è UNA MOLLETTA X I CAPELLI,L’HO PERSA,GRAZIE JE
  11. CICO E FEDE ADESSO I VA FIN SU.
  12. ELLO’ MON AMUR!SGIA’TADOR !SGE TME ! IU ARE DE MAST IMPORTANT PIPOL IN MAI LAIF!GUD NAIT
  13. Davide xe la seconda volta ke te ciamo nel giro de 10 minuti, no xe mia posibile ke te mandi el bocia e dopo 10 minuti el va via e xe tuto roto kome prima!
  14. Grazie 1000!..ExRICOMPENSAREilTUOpiacereTIporteròALL’A4!!!
  15. Ciao Gigi,ormai sono sul 3no…cque stavolta l’allegato c’era, sono sicura, forse c’erano dei problemi nella rete.Stamattina vai in sede?Se sì puoi recuxare i cartell?

    Sms inviati a “Il Giornale di Vicenza”

  16. Fate presto kon quel centro commerciale questa sera lo dovete finire e x anni queste kase popolari continueranno a marcire.BY NUVOLA
  17. HOLA MORA SOY GIORGIO. MI HAI TROVATO FINALMENTE TI ASPETTAVO DA TEMPO. TI VA DI TROVARCI?
  18. Jekkome qua!Mo so Pietro Tarikone u sciupa fammene, ki vole farse sciupa’?
  19. El 7 gennaio se l’onomastico del baffo tranviere, mi voria farghe tanti auguri e dirghe: famme pure la mancia, non me dispiase mia!Auguri anka da ke altri! Ciao Papi
  20. Volevo dire alle raga di sabato al Torrino che gli è andata bene che c’era la tipa di cui sono cotto altrimenti le avrei castigate tutte. Ciao belle. Marco.
  21. Sono un ragazzo che volevo rispondere al sms di SAGG***

Situazione comunicativa (1)

Partecipanti Normalmente i partecipanti all'interazione sono persone in rapporti di amicizia o di confidenza, fra gli utenti assai numerosi sono i giovani, gruppo presso cui gli SMS sono molto diffusi. Di solito i messaggi sono di tipo uno ad uno e rivolti ad un destinatario precisamente individuato anche se non mancano le eccezioni, come le c.d. "Catene di S. Antonio", le news inviate da qualche servizio apposito, le comunicazioni del gestore telefonico e via dicendo. Normalmente però riscontriamo una relazione fra pari ed un uso informale, gli SMS infatti non sono quasi mai usati per necessità professionali, a differenza di un mezzo piuttosto simile come l'e-mail. Si tratta dunque di un tipo di atto comunicativo diafasicamente orientato all'informalità e che fa ampio uso di sottocodici e di elementi marcati rispetto allo standard.
Atti La forma è variabile ma resta sempre fortemente condizionata dal numero di caratteri a disposizione per la composizione del messaggio. Inoltre, nonostante l'uso del canale visivo-scritto, gli SMS presentano notevoli analogie con le forme dell'Italiano parlato, come la presenza di ripetizioni ed in generale di errori dovuti a scarsa revisione del testo( oggi/oggi, Es.1, lO minuti/lO minuti, Es.10, trovato/trovarci, Es.17, po, Es.2, ancor, se si, Es.10)o l'ampio uso di verbi, e con le sue varianti giovanili, come il ricorso a termini stranieri(in funzione ludica), gergali, regionali(esempi saranno forniti nelle parti successive dell'analisi).
Rispetto al loro canale scritto gli SMS presentano poi dei tipici codici di abbreviazione, di sostituzione di termini con ideofoni e scritture fonetiche nonché delle forme di resa alternativa degli aspetti extralinguistici, prosodici, paralinguistici e soprasegmentali in genere(esempi saranno forniti nelle parti successive dell'analisi). Gli SMS si presentano inoltre piuttosto vari sul piano contenutistico ma visto l'uso informale che ne viene fatto normalmente essi possono essere ricondotti alla formulazione di richieste, alla fornitura di brevi notizie personali nonché alla dimostrazione, spesso a carattere fatico e reiterato, di legami affettivi(è una comunicazione fortemente caratterizzata sul piano emozionale)oltre ovviamente alle risposte ai messaggi altrui, qualora esse siano fornite. Eccezione fanno in parte gli studenti che, a differenza di altre categorie di utenti, usano spesso questo mezzo anche per veicolare, all’interno del proprio gruppo, informazioni importanti e "professionali" come la data ed il luogo di un esame, il tipo di domande fatte ad un appello precedente, i voti e simili.
Campo a parte sono infine le news e le comunicazioni dei gestori telefonici che qui non tratteremo.
Risultati Gli scopi-fini normalmente hanno carattere informativo o fatico-emotivo e tendono a richiedere una qualche forma di risposta al destinatario, anche ai fini di verificare la ricezione del messaggio, un po' come avviene per i fatismi nella comunicazione telefonica tradizionale.
A livello contenutistico i messaggi tendono dunque a richiedere o a fornire un'informazione (Es.l, 3, 7, 10, 11), a gestire problemi pratico-organizzativi (Es.2, 3, 8, 9, 13, 15), ad ottenere infine delle risposte di tipo emotivo che spaziano dal mantenere i contatti con persone lontane (Es.3, 4, 5, 7) all'esprimere sentimenti affettuosi (Es.4, 5, 6, 7,12, 14, 17, 19) o anche aggressivi (Es.13, 16). Gli scopi-risultati però non sempre sono coerenti con tali intenti a causa del possibile fraintendimento originato dalla brevità del messaggio, della carenza di informazioni extralinguistiche e prosodiche e dei possibili ritardi nella ricezione o addirittura della mancanza totale di essa.
Inoltre bisogna rilevare che spesso i messaggi non richiedono una risposta immediata o anche non la richiedono affatto(Es.l, 2, 3, 5, 12, 14, 16) ed in tal caso lo scopo risultato coincide con lo scopo fine anche senza replica, sempre ammettendo però che il messaggio sia arrivato a destinazione. Infine spesso gli SMS differiscono la risposta ad un altro momento temporale o ad un altro canale(Es.2, 3, 4) ed anche quando ciò non avviene non è detto che la risposta sia fornita tramite lo stesso mezzo.
Ad esempio un uso molto comune fra i giovani in quanto non richiede spesa è quello di segnalare l'avvenuta ricezione con i cosiddetti "squilli", che consistono nel far suonare il telefono del destinatario in modo che il mezzo registri il numero di chi chiama senza poi instaurare una vera conversazione telefonica.
Localizzazione Dal punto di vista della loca1izzazione spazio-temporale gli SMS presentano molti dei tratti propri di tutti i nuovi media. Infatti la comunicazione tramite tali messaggi si presenta come totalmente delocalizzata e, anche se come vedremo gli utenti tendono a non rendersene conto, fortemente asincrona. Ciò nonostante nell'uso degli SMS raramente vi è l'esplicitazione del contesto spaziale(come in Es.3) da cui si sta emettendo la comunicazione, che pure, a volte, non è nemmeno intuibile, anche perché in molti casi tale informazione non è indispensabile allo svolgimento dell'interazione(Es.2, 6, 7, 12, 14, 18, 21).
E' interessante però rilevare che nei cosiddetti messaggini, nonostante l’assenza di qualsiasi riferimento manifesto al luogo, fanno assai spesso la loro comparsa termini deittici piuttosto impliciti che si rifanno al contesto spaziale specifico (Qui, Es.4, quel centro commerciale, Es.16, qua, Es.18) così come avviene con grande frequenza nel dialogo spontaneo, in cui però i parlanti si trovano in situazione di compre senza. Quest'aspetto ci permette di rafforzare l'ipotesi della vicinanza degli SMS al parlato prototipico, almeno a livello della costruzione della frase e della scelta dei termini.
Un discorso analogo può essere fatto anche per quanto riguarda gli indicatori di tempo che compaiono nei messaggi( oggi, Es.1, domani, Es.2, questa sera, Es.16 e simili, ed ancor più significativi a quest'ora, Es.6, adesso, Es.11). Quest'implicitezza è sicuramente collegabile al fatto che coloro che si scambiano sms possiedano conoscenze comuni rispetto ai contesti e che dunque la brevità dello spazio di composizione li spinga alla maggiore sintesi possibile(e spesso oltre). In ogni caso però questa forte ricorrenza di termini deittici simili a quelli del parlato prototipico ci porta anche ad ipotizzare che gli utenti del mezzo vivano l'illusione della sincronicità oltre che della compresenza al momento della trasmissione del messaggio. In sostanza dunque la maggior parte di coloro che compongono un SMS sembrano limitarsi a scrivere, con particolarità e restrizioni imposte dal mezzo, quello che sarebbe stato il loro messaggio vocale in situazione di contemporaneità e, forse(si pensi ad una conversazione telefonica), compresenza.
Agenti strumentali Da questo punto di vista gli SMS si caratterizzano in modo molto particolare in quanto il canale adottato è quello scritto ma le strutture, l'organizzazione dei testi e le scelte lessicali sono fortemente orientate al linguaggio parlato, tratto questo comune ad altri nuovi media.
Inoltre tali messaggi, in virtù delle loro particolarità tecniche e dei limiti strutturali, presentano delle forme particolari di codice in buona parte riscontrabili anche in altre comunicazioni delocalizzate e più o meno vicine alla sincronia, come le chat o le e-mai1.
Affrontiamo con ordine i vari punti. Per quanto riguarda gli aspetti di vicinanza con il parlato possiamo prima di tutto riscontrare molti elementi riconducibili a scarsa pianificazione e revisione del testo, quali ripetizioni(oggi/oggi, Es.l, 10 minuti/10 minuti, Es.10, trovato/trovarci, Es.17)o errori e sviste(po, Es.2, ancor, se si, Es.10).
Numerose inoltre sono le forme sintattiche e morfologiche marcate proprie degli ambiti parlati come le frasi scisse(Sono un ragazzo che volevo rispondere, Es.21), frasi ellittiche del verbo(Ecco Bertuzzo:347xxxxx, Es.l, sveglia alle 5.15 oggi, Es.l, qui riposo assoluto, Es.4), usi colloquiali dei tempi/modi del verbo, in particolare con uso generalizzato dell'indicativo(ci vediamo domani, Es.2, direi che ci organizziamo quando ci vediamo, Es.3, mi spedisci, Es. 7, sono un ragazzo che volevo, Es.21 ), ordine marcato dei costituenti della frase(sveglia alle 5.15 oggi, Es.I, x me lune è un po difficile, Es.2, questa sera lo dovete finire, Es.16), dislocazioni a sinistra(quel centro commerciale questa sera lo dovete finire, Es.16, Volevo dire alle raga di sabato al Torrino che gli è andata bene che c 'era la tipa di cui sono cotto, Es.20).
Per quello che riguarda gli altri elementi che avvicinano gli SMS al parlato, in particolare a quello giovanile, che sono la maggior parte degli utenti abituali di questo mezzo, possiamo marcare ad esempio la presenza di termini dialettali(i va fin su, Es.11, xe la seconda volta ke te ciamo[...]no xe mia posibile ke te mandi el bocia e dopo 10 minuti el va via e xe tuto roto kome prima!, Es.13, El 7 gennaio se l' onomastico del baffo tranviere, mi voria larghe tanti auguri e dirghe: famme pure la mancia, non me dispiase mia!Auguri anka da ke altri! Ciao Papi, Es.19)spesso mischiati con altri elementi dello standard o anche del linguaggio tipico degli SMS, di cui sotto. Inoltre spesso si riscontrano prestiti da altre lingue o anche da altri dialetti, riportati in modo approssimativo e con funzione essenzialmente ludica(auè, please, kisses, Es.7, l'intero Es.12, by, Es.l6, hola soy, Es.17, l'intero Es.18), termini volgari(merda, Es.4), simboli(h.21, &, x), ideofoni fumettistici(smack, Es.2), termini legati alla tecnologia(e-mail, mail, Es.3, 7)o al mondo televisivo(Taricone, Es.4, Auè, Es.7, Pietro Tarikone, Es.18).
Infine per quello che riguarda il codice specifico degli SMS, che essi condividono per lo più anche con altri nuovi media, abbiamo prevalentemente molte forme di abbreviazione semplice(cmq, lune, lez, h, fig. e numerosi altri)o legate ad una trascrizione "fonetica"(orekkie, ke, ki, kase, applicata anche al dialetto, vekio, anka, jekkome), oltre a simboli(x, c, c6, &, h), alla combinazione degli ultimi due tipi(xkè, xò)o a forme ibride particolari ed originali(3no, recuxare).
Non mancano nemmeno alcune forme idiosincratiche di composizione volte a superare i limiti nel numero di caratteri eliminando le spaziature e ricorrendo ad un uso alternato di maiuscole e minuscole per distinguere le parole fra loro.(Es.4, 14).
Infine, come nel parlato, la densità lessicale e la varietà terminologica è bassa anche se non mancano le eccezioni(poter gustare il canto, Es.l, Es.9 per intero, nel giro, Es.13, altrimenti le avrei castigate tutte, Es.20), spesso per altro in convivenza diretta con forme marcate rispetto allo standard.
Norme di interazione e di interpretazione Gli SMS a seconda della loro formulazione possono richiedere o almeno presupporre una risposta(Es.7, 8, 9, 13, 15, 17), possono costituire una risposta(Es.l, 2, 3, 4, 5, 14)o, come spesso accade, possono rimanere atti più o meno isolati di comunicazione fatica, perlopiù di tipo emotivo(Es.5, 11,12, 17,19, 20, 21).
Essi inoltre rispettano la proprietà della complementarietà relativa alla comunicazione in genere ma l'interazione, visto il carattere asincrono del canale scritto, non dovrebbe a rigore richiedere alcun tipo di regolazione dei turni di parola e le norme perciò dovrebbero riguardare solo la necessità o meno di una risposta. Di fatto però nei testi dei messaggi si possono rinvenire demarcativi usati nel parlato come segnalatori di inizio e di fine di un turno di parola, rinvenibili in quasi tutti i messaggi come forme di saluto e, rispetto alla seconda tipologia, anche come ringraziamenti anticipati per l'informazione o il servizio offerti. Tali indicatori linguistici però potrebbero anche essere relativi ad aspetti socioculturali, quali l'educazione, o comunque a norme di interazione convenzionalizzate per lo scambio. Più difficili da spiegare al di fuori di una logica di trasposizione del parlato spontaneo in un canale scritto sono invece i demarcativi di continuazione del turno che pure sono largamente presenti.(Es.1, 4, 5, 10, 13, 14, 15, 16). Infatti i vari dunque, comunque, a parte, ma, se e simili che compaiono nei testi sono tipicamente usati nel parlato spontaneo per segnalare che il proprio turno non è ancora finito ma negli SMS non possono avere questa reale funzione, in quanto non è possibile essere interrotti.
Se alcuni di essi dunque sono interpretabili come elementi di congiunzione del testo scritto altri sono probabilmente da leggere ancora come trasposizioni nel canale dello scritto del messaggio concepito come parlato.
Per quello che riguarda le norme di interpretazione solitamente si richiede all'utente una buona conoscenza degli specifici codici di abbreviazione e dei simboli comunemente usati nella scrittura dei messaggi oltre che la condivisione con l' emittente di una serie di elementi contestuali noti da cui trarre inferenzialmente spunto per la decodifica.
Tipi Gli SMS sono tipicamente una forma di comunicazione informale che ha come principali utilizzatori i giovani, in particolare gli studenti delle scuole superiori e gli universitari, anche se l'età media degli utenti è in abbassamento.
Ciò non impedisce di riscontrare nel campione delle variazioni diatopiche(Es.7, per certi versi Es.18 vs. Es.11, 13, 19)e, presumibilmente, socioculturali e diastratiche(Es.9 vs. Es.16, 21).
Le comunicazioni sono tutte a carattere informale(basti osservare le forme di saluto )e presentano qualche termine volgare(Es.4) ma è da rilevare come i testi divengano molto più disinibiti ed aggressivi negli esempi inviati ai giornali, specie in alcuni non riportati ma anche in Es.16, 18, 20. (2)
Probabilmente ciò si verifica per il venir meno di un rapporto uno ad uno individuato o grazie alla copertura dell' anonimato, come accade spesso anche per altri media quali le chat on-line.
Espressione Gli SMS sono un tipo di comunicazione che, pur veicolando contenuti assai vari, si presenta solitamente come fortemente connotata sul piano emotivo. Le caratterizzazioni specifiche vanno poi dai contenuti informativi espressi brillantemente(Es.l, 2, 3)al coinvolgimento amicale ed affettivo(Es.4, 5, 6, 7, 12, 17, 19) e dalle dichiarazioni provocatorie(Es.18, 20)alla trasmissione di sentimenti negativi o comunque aggressivi(Es.13, 16).

Peculiarità rispetto al parlato prototipico

INTERATTIVITA’

1. Faccia a faccia

1.1 Canale fonico-acustico

Gli SMS si distinguono nettamente a questo livello dal parlato prototipico, infatti ad essere usato in questa comunicazione è il canale visivo abbinato alla scrittura come mezzo di composizione dei brevi messaggi sul display del telefonino.
Inoltre la trasmissione degli SMS è affidata ad un mezzo meccanico che, a differenza della comunicazione “tradizionale” mediata dal telefono, non coinvolge in alcun modo l’apparato fonatorio dei partecipanti all’interazione, presentando così tipi di rumore diverso da quelli del parlato e conseguenti strategie per farvi fronte.
Il canale fonico acustico, anche e soprattutto quando è mediato, permette infatti l’uso di fatismi per verificare l’effettiva ricezione del messaggio, negli sms invece la risposta è differita(o anche assente)e non c’è modo di verificare la ricezione fino alla risposta.
Come nel canale acustico lo spazio di produzione del messaggio è molto breve e non è interessato solitamente dalla revisione formale, che pure nel mezzo scritto sarebbe possibile, e tutto ciò porta ad una strutturazione testuale frammentata e ad un carattere effimero dell’atto comunicativo.
Il canale scritto degli SMS inoltre li differenzia dal parlato non solo in quanto permette la revisione e la cancellazione del messaggio prima del suo invio al ricevente, possibilità sott’utilizzata come detto, ma anche perché non consente correzioni immediate dopo l’invio, come può avvenire nel parlato dopo l’emissione.
Nell’ambito della comunicazione via SMS dunque non sono possibili quei processi di aggiustamento che nei giochi di faccia in situazioni di compresenza permettono agli interlocutori di adeguare il reciproco comportamento a quello dell’altro secondo il principio di complementarietà della comunicazione.
Infine non è possibile l’uso di tratti paralinguistici e prosodici, come cambi di intonazione, di timbro, di velocità, o extralinguistici, quali gesti ed espressioni facciali, consentito e favorito invece dalla compresenza e dal canale fonico-acustico. Tale risorsa è parzialmente sostituita dalla punteggiatura(dunque…, Es.1, grazie 1000!…, Es.14, ormai sono sul 3no…, Es.15, i punti esclamativi tra cui da notare quelli ripetuti enfaticamente nell’Es.14), dall’uso delle maiuscole e dagli emoticons (Es.1).

1.2 Sincronia

L’ SMS potenzialmente dovrebbe rendere attuabile un dialogo quasi sincronico, con tempi di risposta differiti solo dal tempo materiale di composizione del messaggio, variabile comunque da individuo ad individuo.
In realtà questa situazione almeno simile alla sincronia non si realizza praticamente mai a causa dei ritardi nella ricezione dovuti a fattori individuali, come il telefono spento o il mancato avvedersi del messaggio sopraggiunto, ma anche dovuti al mezzo utilizzato, quali linee intasate che rallentano il messaggio o addirittura lo smarrimento dello stesso a causa di problemi tecnici. La mancata compresenza, l’uso di un canale diverso da quello acustico e di un mezzo che non siano le corde vocali dunque non rendono quasi mai possibile una comunicazione accettabilmente sincronica.
Di questo però non sembrano essere del tutto consapevoli gli utenti del mezzo, che fanno largo uso di elementi referenziali, quali i deittici temporali, assai impliciti(Adesso, Es.11, a quest’ora, Es.6, ecc…).
Rispetto alla mancanza di sincronia bisogna precisare in ogni caso che non sempre il messaggio richiede una risposta immediata ed anzi molto spesso, come nel caso di SMS che assolvono funzioni fatiche(“farsi sentire” da un amico lontano, ribadire un certo tipo di rapporto, solitamente di tipo affettivo) o forniscono brevi notizie, non è nemmeno richiesta una risposta.(Es.1, 2, 3, 5, 10, 12, 14, 16, 19, 20).
Il carattere del tutto informale di questa comunicazione inoltre fa sì che non vi siano regole precise per l’interazione, come avviene ad esempio per la netiquette nell’ambito delle e-mail, ma solo norme d’uso comune che di solito è bene rispettare ma che si presentano piuttosto instabili e varie.
Non va trascurato infine il fatto che spesso l’ SMS serve a generare un contatto la cui risposta poi può essere affidata anche ad un altro mezzo, quale tipicamente lo stesso telefono usato in maniera tradizionale(Es. Potenzialmente e non necessariamente 8, 9, 17)o l’interazione faccia a faccia(Es.2, 3, 4).
1.2.1 Il fatto che i soggetti dello scambio comunicativo non si trovino in una situazione di compresenza fisica e spaziale rende impossibile il verificarsi di feedback immediati, traducibili, nel normale parlato spontaneo, in espressioni facciali e gestuali, in interruzioni e nell’uso di pause e intonazioni particolari (3) .
Tali indizi di natura extra e paralinguistica, quando avvertiti come necessari, vengono dunque recuperati tramite elementi quali gli emoticons (Es. 1), l’uso di maiuscole o di minuscole per evidenziare il volume (l’uso però non è standardizzato, come invece nelle e-mail), punteggiatura quali i punti esclamativi (Es. 1, 2, 3, 4, 6, 7, 12, 13, 18, 19) o i puntini di sospensione (Es. 1, 14, 15), con la possibilità di marcare l’enfasi con la ripetizione del segno(Es. 14).
Bisogna infine sottolineare che la delocalizzazione tipica del mezzo comporta quasi sempre l’impossibilità di conoscere il contesto spaziale dell’interlocutore così da rendere a volte necessaria la sua esplicitazione (Es. 3, 5).
Tale specificazione però normalmente resta accessoria, anche in presenza di termini deittici molto impliciti riferiti al luogo.

1.2.2 In ogni caso la sincronia viene implicitamente accettata come reale e ciò, insieme al tipico uso informale, dà luogo ad enunciati fortemente ellittici, ricchi di elementi dati per scontato che bene si combinano con la brevità richiesta dal mezzo ma che rendono alto il rischio di fraintendimenti(Es.1, 2, 11, 13).
Analogamente al parlato prototipico infatti gli SMS fanno largo ricorso a frasi ellittiche(Es.1, 4, 5) e ad un ampio uso di deittici temporali piuttosto impliciti(Es.4, 11, 13, 16)che rinviano ad una situazione di compresenza. Il fatto che quest’ultima non si verifichi mai però è spesso motivo di confusione e comunque rende non pienamente decodificabili i riferimenti impliciti, con l’eccezione, forse, della presenza dell’orario di invio del messaggio riportato dai software di alcuni telefoni cellulari.
La specificazione del contesto spazio-temporale in ogni caso non si rende sempre necessaria ai fini delle informazioni trasmesse, anzi vista la brevità della comunicazione spesso prevale l’implicitezza, e ciò solitamente non impedisce comunque di portare a termine con successo lo scambio comunicativo.

2/3/4, Numero, alternanza dei turni, negoziazione

Gli SMS sono solitamente usati per la comunicazione uno ad uno, anche se la tecnologia usata permette di inviare nuovamente un identico messaggio a più destinatari, cosa pressoché impossibile nel parlato. La natura del mezzo implica però che gli SMS debbano essere spediti uno ad uno ai destinatari(a differenza delle e-mail), cosicché il messaggio risulta sempre recepito dal ricevente come inviato specificamente ad esso da un singolo mittente più o meno noto.
In situazioni standard dunque i messaggi vengono spediti a persone individuate, con l’eccezione parziale delle cosiddette “Catene di S. Antonio”, delle news o i messaggi di servizio inviati dai gestori telefonici e degli SMS spediti ai giornali(Es. 16, 17, 18, 19, 20, 21).>
In quasi tutti i casi, analogamente al parlato prototipico, l’alternanza dei turni di parola è segnalata con demarcativi che marcano l’inizio del turno(Es. 1, 2, 4, 5, 7, 9, 12, 13, 14, 15, 16, 21), la prosecuzione (Es. 1, 4, 6, 7, 10, 13, 15, 16, 19) e la fine (Es. 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 9, 10, 12, 17, 18).
Come rilevato in precedenza tali elementi, ed in particolare quelli che marcano la continuazione del turno, non si renderebbero necessari vista la mancata sincronia ma possono essere letti come segnalatori dell’originaria concezione “parlata” del messaggio.
Questi elementi permettono dunque forme di negoziazione e di adattamento all’interlocutore anche a distanza, caratteristica non priva di importanza in un mezzo che non permette altre modalità di influenza sulla definizione della situazione attuata dal destinatario.
La presenza di allocutivi e di forme di saluto più o meno dirette poi contribuisce ulteriormente a stabilire quale tipo di interazione e di rapporto comunicativo si andrà instaurando fra i partecipanti all’interazione.
Ciò permette agli interlocutori di adattare il loro contributo alla situazione vigente e consente una minima analisi anche a colui che si trova ad essere esterno allo scambio e desidera studiarlo. Si può concludere dunque che la distanza e la non compresenza rendono, rispetto al parlato prototipico, ancora più centrale la modalità di formulazione del messaggio ai fini della corretta comprensione della situazione comunicativa e del conseguente adattamento del comportamento da parte degli interlocutori (4) . Quest’aspetto infine non viene sminuito dal fatto che, come già varie volte esplicitato, gli SMS veicolino quasi sempre una comunicazione informale in quanto molto diversi sono i tipi di espressione codificabili.
Il tipo di saluto(Ciao, ehi!, hola, auè) e di tono infatti consente di dare subito allo scambio una connotazione emotiva, gioiosa, standard o adirata, altrimenti impossibile da ottenere per via scritta e senza compresenza.
Spesso però i saluti sono assenti, così come la firma del mittente: come avviene per le e-mail infatti anche i software dei cellulari individuano all’inizio del testo informazioni quali il mittente e l’ora di invio, eliminati dunque dal testo per brevità.
Non bisogna dimenticare in fondo che gli SMS, come e più di altri nuovi media, sono fortemente indirizzati ad una comunicazione goal-directed che si focalizza immediatamente sul motivo del messaggio. Nei messaggi inviati dal telefono cellulare la mancanza di spazio poi accentua il fenomeno portando all’eliminazione di tutti, o quasi, gli elementi non indispensabili senza che ciò sia normalmente avvertito dal destinatario come una mancanza di deferenza nei suoi confronti.

INTENZIONALITA’

1. Codice condiviso

Gli SMS, vista la brevità del messaggio e forte componente implicita dell’informazione, richiedono la condivisione di conoscenze e anche l’uso di un codice che presenta le sue forme tipiche proprie. Come abbiamo già visto infatti frequenti sono le abbreviazioni(cmq, lune, fig., lez, h, raga), i simboli(x, c, c6, h.21, &), le scritture “fonetiche”(ke, vekio, orekkie), le combinazioni fra questi elementi(xkè, recuxare, Tarikone).
E’ da rimarcare una volta di più che questo codice è fortemente volto ad aumentare la velocità di composizione e a “risparmiare” caratteri per poter codificare nello spazio limitato disponibile più informazioni possibili.
Inoltre, visto che l’uso medio è confidenziale, giovanile e locale, fanno la loro comparsa anche voci dialettali(Es.11, 13, 19), spesso mischiate alla varietà standard(Es.11, 13, 19),prestiti e forestierismi con fine prevalentemente ludico e più o meno corretti(Es. 6, 7, 12, 17), ideofoni fumettistici(Es.2), terminologie approssimative di altri dialetti(Es.18), elementi e modelli della cultura televisiva(Es.4, 7, 17). Tutti questi elementi e le loro convenzioni d’uso ormai sono istituzionalizzati nel codice degli SMS e fanno parte della competenza comunicativa richiesta all’utente di questo mezzo.

2. Scopo condiviso

Gli SMS assolvono fondamentalmente due funzioni, il richiedere o il fornire informazioni di qualche tipo e la segnalazione e/o il rafforzamento di tipo fatico di qualche tipo di legame affettivo.
Per quello che riguarda il primo tipo di SMS dunque molti esempi del campione sono risposte a richieste precise(Es.1, 2, 3, 7, 15) a volte senza riportare alcun accenno alle stesse(Es.2, 15), altri invece ne formulano alcune(Es.7, 8, 9, 10, 15, 16, 17, 18, 21).
Sul piano fatico-affettivo invece abbiamo dei messaggi che marcano sentimenti di qualche tipo(Es.6, 12, 13, 16, 19, 20)o dei ringraziamenti per simili sms ricevuti in precedenza(Es.4, 5, 14). Le due funzioni possono chiaramente presentarsi insieme(per certi versi Es.15, 18).
Infine, pur rientrando in varie categorie precedenti, risultano peculiari gli SMS inviati ai giornali(Es.16, 17, 18, 19, 20, 21) in quanto prevedono la lettura da parte di più persone ed a volte non hanno un destinatario individuato(Es.16, 18, 20).

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Gianluigi Zarantonello
Gianluigi Zarantonello

 

Gianluigi Zarantonello, laureato in Scienze della Comunicazione (indirizzo Comunicazione Istituzionale e d'Impresa),

-Nato a Valdagno(VI), ora vivo tra Milano e Padova.

 

 

Formazione

  • 2004: Mi sono laureato in Scienze della Comunicazione a Padova con 110 e lode, indirizzo comunicazione istituzionale e d'impresa.

    La tesi di laurea aveva come titolo "La valorizzazione del territorio come strategia competitiva nel mercato globale del lusso. I casi Artigiana Sartoria Veneta, Salviati e Cipriani Industria" (consulta la tesi su Tesionline).

Esperienze professionali

  • Da novembre 2016 ad oggi sono Global Digital Solutions Director presso Valentino e sono a capo a livello global della direzione che si occupa dei progetti di innovazione e di digital transformation, lavorando trasversalmente in cooperazione con i team IT, HR, Marketing e le line of business in genere.
  • Da dicembre 2014 a ottobre 2016 sono Responsabile del coordinamento web e digital technology (quello che viene definito oltreoceano Chief Digital Officer) presso OVS Spa e seguo lo sviluppo, la governance e tutte le attività a cavallo tra il business e l'IT per garantire la digitalizzazione dei brand OVS, Coin, Coincasa, Upim, Excelsior Milano, Iana, Eat's, Blukids, Shaka Innovative Beauty.
  • Da Marzo 2012 a Dicembre 2014 sono Digital Marketing Manager presso Gruppo Coin Spa e seguo attività di webmarketing e digital marketing istituzionali e di quelle per i brand del Gruppo: Ovs, Coin, Upim, Excelsior Milano, Iana. Definisco la strategia e le attività  sul digitale in cooperazione con il marketing e l'IT e rispondendo al direttore generale.
  • Da Settembre 2006 - Marzo 2012 lavoro come dipendente con funzione di Web Marketing Manager presso la Coin Spa e, all'interno della Direzione Marketing, seguo i progetti su Internet ed i nuovi media dell'azienda (compresi i brand Upim e Excelsior Milano).
  • Da Novembre 2005 a Settembre 2006 ho svolto un'attività in proprio di consulenza e di supporto nelle funzioni marketing, comunicazione e commerciale per diverse aziende di vari settori.
  • Da Settembre 2004 al 1 novembre 2005 ho ricoperto l'incarico di Responsabile Marketing di AGE (Agenzia Giornalistica Europa) dopo essere stato referente commerciale per il Triveneto.
  • Da Luglio 2003 a Dicembre 2004 ho ricoperto il ruolo di Responsabile del progetto per www.connecting-managers.com dopo essere stato Community Manager e Responsabile della Redazione.
  • Da Ottobre 2002 a Settembre 2004 ho ricoperto il ruolo di Senior Web Content Manager di www.comunitazione.it 

Vedi Curriculum >>

Viviamo in un mondo in cui la differenza fra fisico e digitale ha perso di significato. Lavoro ogni giorno per essere pronto alle sfide della digital and business transformation e mi piace scriverne qui, sul mio blog e sul mio canale Telegram.

Per le mie altre esperienze si veda il sito personale alla voce curriculum.