Bentornato. Accedi all'area riservata







Non ti ricordi i dati di accesso?Recupera i tuoi dati

Crea il tuo account

2 SHARES

UX Designer. Progettare l’esperienza digitale tra marketing, brand experience e design [recensione]

03/02/2020 34136 lettori
4 minuti

UX Designer. Progettare l’esperienza digitale tra marketing, brand experience e design è un libro di Jacopo Pasquini, Simone Giomi e Maria Cristina Caratozzolo, uscito per Franco Angeli nel 2018.

Il libro fa parte della collana Professioni Digitali di cui lo UX designer sicuramente è un esempio oggi tra i più richiesti anche se sicuramente non manca la confusione rispetto ai contenuti di questo tipo di lavoro.

Provocatoriamente nel primo capitolo che descrive che cos’è la UX design i tre autori si chiedono se lo UX designer esiste oppure no perché si tratta di lavorare su qualcosa che si lega all’esperienza individuale e quindi è in quota parte imponderabile.

La loro risposta è che non si tratta di progettare l’esperienza quanto progettare PER l’esperienza dell’utente: un pensiero che mettendo al centro le persone risulta molto centrato anche con gli aspetti più strategici dello scenario moderno.

Non a caso oggi la richiesta di questo tipo di conoscenza è elevata, nonostante la difficoltà di spiegare che cosa si faccia veramente.

Infatti, che cosa deve sapere uno UX designer? Le competenze della professione sono descritte nel capitolo due, dove si introduce il tema della differenza tra User Interface (UI) e User Experience (UX), due aspetti collegati e paralleli come evidenziato anche da Scott Brinker nella sua teorizzazione della convergenza fra marketing e software development.

La UX è certo una disciplina più umanistica che tecnica, e per questa ragione il bagaglio che gli autori citano spazia dalla psicologia cognitiva alla comunicazione, dal copywriting al visual design passando per l’usabilità: un profilo trasversale, come sempre più spesso accade per le nuove professioni e per la sfera del marketing.

Inoltre anche qui per una corretta esecuzione è necessario un rapporto di stretta collaborazione con altri dipartimenti e professionisti, da quelli più tecnici a quelli maggiormente creativi.

In termini di metodo, oggetto del terzo capitolo, ritroviamo poi l’idea della centralità dell’utilizzatore finale, con un approccio di User Centered Design (UCD) che prevede un percorso non lineare e iterativo dal brief al risultato finale.

In particolare, gli autori citano l’approccio PACT che parte delle persone (P), passa per le attività (A) che dovranno essere facilitate e rese piacevoli da quel prodotto e in determinati contesti di uso (C) per arrivare infine alle opportune tecnologie (T).

Il quarto capitolo infine parla di esperienza digitale, un terreno di confine tra digital marketing e UX design che gli autori si augurano di vedere veramente integrati in un futuro prossimo per non dover sentire frasi del tipo “io penso che dovrebbe essere così”, ancora oggi molto frequenti.

A proposito di generazione del valore, nel capitolo si elencano poi anche i fattori di importanza e di ritorno sull’investimento di un buon UX design.

In conclusione, UX Designer è libro chiaro e pratico, arricchito da molti contributi e testimonianze, una lettura facile e piacevole per capire un po’ meglio un tema di grande attualità e interesse su cui c’è sicuramente un lavoro da fare per costruire una cultura più diffusa.

Gianluigi Zarantonello via https://internetmanagerblog.com 

Gianluigi Zarantonello
Gianluigi Zarantonello

 

Gianluigi Zarantonello, laureato in Scienze della Comunicazione (indirizzo Comunicazione Istituzionale e d'Impresa),

-Nato a Valdagno(VI), ora vivo tra Milano e Padova.

 

 

Formazione

  • 2004: Mi sono laureato in Scienze della Comunicazione a Padova con 110 e lode, indirizzo comunicazione istituzionale e d'impresa.

    La tesi di laurea aveva come titolo "La valorizzazione del territorio come strategia competitiva nel mercato globale del lusso. I casi Artigiana Sartoria Veneta, Salviati e Cipriani Industria" (consulta la tesi su Tesionline).

Esperienze professionali

  • Da novembre 2016 ad oggi sono Global Digital Solutions Director presso Valentino e sono a capo a livello global della direzione che si occupa dei progetti di innovazione e di digital transformation, lavorando trasversalmente in cooperazione con i team IT, HR, Marketing e le line of business in genere.
  • Da dicembre 2014 a ottobre 2016 sono Responsabile del coordinamento web e digital technology (quello che viene definito oltreoceano Chief Digital Officer) presso OVS Spa e seguo lo sviluppo, la governance e tutte le attività a cavallo tra il business e l'IT per garantire la digitalizzazione dei brand OVS, Coin, Coincasa, Upim, Excelsior Milano, Iana, Eat's, Blukids, Shaka Innovative Beauty.
  • Da Marzo 2012 a Dicembre 2014 sono Digital Marketing Manager presso Gruppo Coin Spa e seguo attività di webmarketing e digital marketing istituzionali e di quelle per i brand del Gruppo: Ovs, Coin, Upim, Excelsior Milano, Iana. Definisco la strategia e le attività  sul digitale in cooperazione con il marketing e l'IT e rispondendo al direttore generale.
  • Da Settembre 2006 - Marzo 2012 lavoro come dipendente con funzione di Web Marketing Manager presso la Coin Spa e, all'interno della Direzione Marketing, seguo i progetti su Internet ed i nuovi media dell'azienda (compresi i brand Upim e Excelsior Milano).
  • Da Novembre 2005 a Settembre 2006 ho svolto un'attività in proprio di consulenza e di supporto nelle funzioni marketing, comunicazione e commerciale per diverse aziende di vari settori.
  • Da Settembre 2004 al 1 novembre 2005 ho ricoperto l'incarico di Responsabile Marketing di AGE (Agenzia Giornalistica Europa) dopo essere stato referente commerciale per il Triveneto.
  • Da Luglio 2003 a Dicembre 2004 ho ricoperto il ruolo di Responsabile del progetto per www.connecting-managers.com dopo essere stato Community Manager e Responsabile della Redazione.
  • Da Ottobre 2002 a Settembre 2004 ho ricoperto il ruolo di Senior Web Content Manager di www.comunitazione.it 

Vedi Curriculum >>

Viviamo in un mondo in cui la differenza fra fisico e digitale ha perso di significato. Lavoro ogni giorno per essere pronto alle sfide della digital and business transformation e mi piace scriverne qui, sul mio blog e sul mio canale Telegram.

Per le mie altre esperienze si veda il sito personale alla voce curriculum.