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IL WEB COME TERRITORIO ESPERIENZIALE

21/11/2006 10423 lettori
4 minuti

 

 

“Il collettivo intelligente non è più il soggetto chiuso, ciclico della Terra, identificato dai legami di sangue o dalla trasmissione dei racconti. E’ un soggetto aperto ad altri membri, ad altri collettivi, a nuove conoscenze, un soggetto che non smette di comporsi e scomporsi, di errare nello Spazio del Sapere” Pierre Lèvy.

 

Con l’avvento dei nuovi media si sono aperte infinite strade per la comunicazione, ma è soprattutto grazie ad Internet e alla libera circolazione di un mare di notizie, informazioni, video, foto e chi più ne ha più ne metta, che stiamo che stiamo assistendo ad una vera e propria rivoluzione.

Tutto ciò è stato reso possibile non solo grazie al fascino intrinseco delle potenzialità che la Grande Rete offre attirando a sé nuovi utenti ma soprattutto grazie all’estrema facilità attraverso la quale ogni persona può caricare qualsiasi tipo di file in essa.

Infatti non sono richieste abilità tecnico-informatiche particolari come poteva accadere in passato, oggi tutto è a portata di mano.

E sta proprio qui il punto, si sta verificando un boom di contenuti autoprodotti con conseguente crescita dei cybernauti. In un articolo uscito su Tgcom.mediaset.it si parla proprio di questo e sul futuro della rete che si profila amatoriale: ipotizzando uno storico sorpasso dei contenuti autoprodoti su quelli professionali, un fenomeno che sottolinea ancora una volta l’importanza dei contributi home- produced su Internet.

In questo articolo si prosegue portando l’esempio di “You Tube” nato appena 18 mesi fa e oggi popolatissimo di persone che guardano video, ascoltano musica, che scrivono…Il tutto viene ovviamente diffuso gratuitamente senza intermediari tra chi realizza il contributo on-line e chi ne usufruisce. Oggi il 15% dell’informazione mondiale è disponibile in Rete, ma si calcola che ci vorranno altri 300 anni per completare il restante 85%.

La comunicazione si fa luogo e il “medium diventa il messaggio”(M. McLuhan), non si ha più bisogno di una co-spazio-temporalità  fra un Ego e un Alter. La comunicazione si generalizza e si svincola dalla materialità dei corpi, tutto diventa possibile e fruibile in altri modi, altri tempi e altri spazi.

La Rete, a mio avviso, descrive a pieno questa caratteristica propria della società moderna che è appunto la contingenza.

Derrick De Kerckhove, director McLuhan Program in Culture & Technology and professor in the department of  French at the University of Toronto, in un suo intervento all’Iba Forum 2006, fa riflettere su come M. McLuhan, già nel 1963, avesse intuito lo sviluppo della Rete e le sue enormi potenzialità, prevedendo così il fenomeno “You Tube” e il Social Networking. Con il digitale si assiste al passaggio da media passivi a media interattivi. Ci s’interroga anche sul fatto di come mai sempre più persone vogliano caricare i propri contenuti on-line. Alcuni dicono”per essere dentro”, per essere conosciuti; ma anche perché il significato è più importante di tempo e denaro.

Quindi secondo De Kerckhove la frase “il medium è il messaggio” si realizza anche sul Web, dove la gente come portatrice di contenuti ha la possibilità di farsi sentire.

Con tutti questi contenuti diventa necessario utilizzare dei filtri ,”c’è bisogno di selezionare quel che vale davvero”.

Ora la cosa senz’altro più difficile da fare non è più la ricerca d’informazioni e di sapere quanto piuttosto la ricerca del metodo attraverso il quale acquisire conoscenza, diventa fondamentale la capacità di selezionare ciò che veramente cerchiamo e ci interessa, senza di essa rischieremmo di ritrovarci ad avere a disposizione tantissime notizie senza sapere se in tutto quel caos informazionale ci sia veramente ciò che ci serve. E in un mondo dove il tempo è denaro l’operazione di selezione che porta ad una più rapida scelta può diventare l’asso nella manica.

 

Anna Torcoletti

 

 

Anna Torcoletti
Anna Torcoletti

Nel cassetto (sempre aperto) un diploma in Scienze del Linguaggio (Senigallia) ed una lauerea triennale in Comunicazione Pubblicitaria, al momento ho deciso di aprirne un altro, si chiama: laurea specialistica in Comunicazione e Pubblicità per le Organizzazioni (Pesaro Studi, sede distaccata di Urbino).
Il mio percorso di studi, come tanti altri studenti, è stato caratterizzato da stagioni estive come cameriera/barista poi in parallelo sono arrivate le ghiotte occasioni, quelle che ti aprono porte inaspettate, quelle a cui dovrai sempre dire grazie per metterti di sporcarti le mani con quel mondo che si chiama "lavoro" che sembra, almeno per il momento, purtroppo, correre in parallelo al mondo "Università". Sto parlando di Comunitazione.it che più del primo amore è fonte inesauribile di spunti ed approffondimenti,è movimento, è partecipazione, è collaborazione, è rete, quindi contatti gli stessi che mi hanno aperto porte diverse più o meno attraenti ma non ce n'è nessuna che non aprirei di nuovo.
Oggi oltre a camminare assieme a Comunitazione dove sono Content Manger e Cordinatrice di Redazione, mi sono trasferita a Bologna dove lavoro presso un'agenzia di Comunicazione Integrata come web 2.0 & social media consultant.
Ogni mattina, dopo aver sognato un giorno di 48 ore, mi sveglio felice di rincorrerne uno di 24, questo finchè riuscirò a cogliere più stimoli possibili e a lasciarmi stupire nel costruirmi passo dopo passo la mia strada.