Blog e giornalismo: come cambia il modo di fare informazione?
I blog possono essere considerati un'alternativa ai quotidiani? In un prossimo futuro potrebbero dare una stangata alla carta stampata? Ormai il dibattito nel mondo dell'editoria è aperto e noi ne parliamo con Fabio De Luigi, giornalista di Ferrara, esperto di Innovazione Tecnologica.
(intervista radiofonica condotta nella mia trasmissione su Rmc101)
Buongiorno Fabio, si parla dei blog e dei fruitori di blog come di una "blog generation". Il mondo dei blog, può davvero cambiare il modo di fare informazione?
Secondo me un po' lo ha già cambiato. Ci sono casi di blog che hanno veramente fatto nascere notizie, abbiamo blog che creano anche nuovi canali di comunicazione, segnalazioni di luoghi e di situazioni del mondo di cui, altrimenti, non avremmo notizie.
Parliamo del lettore, di come si confronta con questa nuova realtà, e del ruolo del giornalista. Spiegaci come si trasformano, secondo te, in questo contesto, il ruolo del giornalista e del lettore.
Mi viene in mente un vecchio parallelo che troviamo spesso nel mondo dei giornalisti: "per costruire una notizia si dice che ci sono delle persone che filtrano le notizie verso l'alto fintanto che il fatto lentamente si trasforma in notizia, in notizia importante, sempre di più. Ecco, la scienza di colui che filtra le notizie e la possibilità di lanciare da parte di chiunque notizie in rete crea assolutamente un punto di vista nuovo. Tuttavia non credo questo nuovo punto di vista possa, in qualche modo, sostituire completamente i media tradizionali come la carta stampata ad esempio. Di sicuro può contribuire a sovvertire alcuni dei tradizionali meccanismi di fare informazione.
La rete ha moltiplicato la quantità di informazioni disponibili. Com'è possibile orientarsi in questo marasma di notizie, quali possono essere gli strumenti?
Mah, su questo non c'è una regola, secondo me, nel senso che io ad esempio sono un frequentatore di blog, ogni tanto trovo blog nuovi e interessanti ma credo che una sana diffidenza verso un'informazione cosiddetta "spontanea" sia il primo requisito. Diffidenza da un lato e consapevolezza dall'altro. Ogni sito può rivelare dinamiche nascoste di informazione e solo il tempo, l'assiduità, anche la serietà di chi ci lavora, riesce a far capire alla lunga cosa è nuova informazione, cosa è solo "rumore" o qualcosa che è intermedio tra i due, come spesso in realtà accade sui blog appena nati.
Prima di chiudere un'ultima domanda. Vorresti consigliare un blog ai nostri radioascoltatori?
Ne consiglio uno e ne consiglio una famiglia. Il primo è una bellissima sintesi tra i blog informativi e il mestiere del giornalismo, è uno dei blog di Pino Scaccia, giornalista Rai, collega molto noto e preparato, http://pinoscaccia.splinder.com. E poi consiglio una famiglia di blog (http://riverbendblog.blogspot.com/, http://afamilyinbaghdad.blogspot.com/) che io ho usato in passato e sono quei blog curati da persone che vivono a Bagdad, è un bel modo di vedere una realtà che tutti i giorni ci viene raccontata dai media.
Grazie Fabio, per la tua disponibilità, continua ad ascoltarci in streaming come fai di solito, buona giornata e buon lavoro.
Grazie a te e ai radioascoltatori.