Web Narcisismo
...si sta imponendo una cultura del narcisismo digitale in cui si utilizza Internet per diventare noi stessi le notizie,l’informazione”. Andrew Keen ( The Cult of the Amateur)
Per alcuni autori i contenuti prodotti dal web2.0, il web partecipativio fatto di blog,video-audio-foto sharing,twitter,mashup sono prodotti "non-sense autoreferenziali", autocitazioni che vanno a gratificare l'Io, egosurfing.
L'io con cui eravamo abituati a lavorare si frammenta, vivendo una molteplicità del sé, delle multipersonalità, delle identità mutevoli. Nella Websfera domina la comunicazione comunque e ovunque, con qualsiasi media: tutto va sperimentato condividendo esperienze ( social networking), relazioni in gruppi reali o virtuali di breve durata, o creati per l'occasione.Si vivono così mutevoli forme di coscienza, il digit-IO proteiforme, flessibile, capace di adattarsi continuamente alle nuove circostanze, trasformandosi in forme di mimetismi buoni per l'occasione.
Alcuni autori evidenziano che il 90% delle comunicazioni web2.0 sono non-sense o autopromozioni ad orizzonti limitati alla propria egosfera.
Non è nuova la critica a una cultura capitalista sempre più individualista, in cui l’estetica, la conoscenza e la verità si muovono al di là della comunità per orientarsi e isolarsi verso l’Io.La sola autorità ammessa è l’Io, a sua volta mandata in frantumi dalla cultura dell’anonimato online.
"Il continuo flusso informativo è un vortice che cattura contenuti rigurgitandoli in laghi artificiali e giganteschi, ma stagnanti e stantii... La cultura della modernità liquida non è più una cultura dell’apprendimento e dell’accumulazione, è invece una cultura del disimpegno, della discontinuità e della dimenticanza... lo sciame inquieto del Web inondandoci di soundbites e immagini fagocita le discussioni e i pensieri reali" (Zygmunt Bauman ).
La soluzione ? per alcuni il web 2.0 potrà funzionare solo reintroducendo elementi dell’ecosistema tradizionale e quindi gli intermediari che diano "autorevolezza" alle informazioni, per altri solo attraverso una presa di coscienza e libertà dalla "tirannia dell'io", anzi dell' io-digitale ( digit-io ).