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La libertà dei numeri primi.

10/12/2008 22336 lettori
5 minuti

La libertà dei numeri primi.

Non ci credo.
Non ci voglio credere.
E’ sera tardi e sono davanti alla tele.
Finalmente sulla Rai (Rai Due, canale delle Isole Famose e dei Santorosermoni) , finalmente un bel film. Stasera Brokeback Mountain, un film romantico, coraggioso, tenero, un grande regista, Ang Lee, tanti Oscar vinti, Venezia in piedi al Festival, ma anche una tematica difficile, la pulsione omosessuale, trattata con delicatezza e violenza, come essa stessa è. Nuda, cruda…ma fantasticamente romantica.
Un amplesso fugace in una tenda di montagna, un bacio rubato tra due uomini sotto la scala di casa, con la moglie che intuisce e diventa parte di un dramma umano che caratterizza milioni di famiglie in tutto il mondo.
Una sfida ai Marlboro County Cow Boys… finalmente anche loro hanno un’anima.
Schiaccio il telecomando e via.
Il film è veramente bello . Finalmente i due si sono incontrati, casualmente finiscono “segragati” in alta montagna a curar le vacche, scoppia il temporale (simbolo di tempesta interna di sentimenti contrapposti) e… e niente.
Nulla.
Come nulla ? Ma non dovevano entrare in tenda insieme e …e fare cio’ che fanno tanti uomini e tante donne nella loro intimita’ ? E tanti uomini e tanti uomini ? E tante donne e tante donne ?
Ma cos’è …ho sbagliato film ? Non capisco.
E poi, venti minuti dopo, l’amante viene a ricercare l’amato a casa sua, nella tana del lupo, perché non puo’ vivere senza l’amore…senza il SUO amore…e lo chiama sotto casa.
L’altro lo vede…scende…e…Nulla! Niente ! Bacio cancellato.
Ma allora…..non mi sono sbagliato. Allora le scene sono state proprio tagliate !
La scure censoria di imprinting Binettiano cade anche su un’opera dell’ingegno e dell’arte contemporanea !
Oh Madonna !. E adesso ?
Ma non eravamo nel 2008 ?
Di cosa abbiamo paura ?
Non è che ha ragione Imma Battaglia, uno degli storici leader del movimento per i diritti delle persone omosessuali, nel dire che “ Gay è trendy ma non si puo’ far vedere. Va bene far vedere il travestito o il transessuale, meglio poi se fa ridere, ma due uomini che si baciano mai !. Si mette in discussione il concetto del potere maschile e quello di famiglia tradizionale”
Sono triste. Molto triste.
In un’Italia dove perfino la più popolare tra le trasmissioni televisive, l’Isola dei famosi, presenta con grande coraggio di sofferta normalità la diversa sessualità di colei che poi diventerà ( eletta dal popolo !) la vincitrice, persino qui , sulla stessa rete, arriva la scure censoria !
Dice Giorgio Gori, produttore dell’Isola “ L’Isola è un grande teatro delle diversità. Le diversità sono ricercate e funzionali al meccanismo dello show ma sono anche destinate ad essere superate. Alla fine contano le persone. Luxuria non vince perché transgender o perché di sinistra, vince come persona. La sua diversità è espressa ed accettata, ma la forza del progetto sta nell’andare oltre le categorie”….come la vita, uno direbbe.

Ma i media non erano cambiati ? Non era stato forse internet , con la sua libertà di espressione, con i suoi siti di “liberazione”, “gay.it” in testa, ma anche molti altri, a spiegarci che si puo’ vivere, ridere , scambiarsi messaggi, incontrarsi, e magari amarsi un giorno nel modo e nella misura che più ci aggrada e ci appartiene ? Non si erano fatti i Gay Pride nella Roma del giubileo con grande Battaglia ( di nome e di fatto) in testa?...e il Gay Village non erano diventati luoghi liberi di sereno divertimento ?
Luxuria non aveva prima fatto divertire le folle alla Mucca Assassina, poi scalato le gradinate del Parlamento e infine fatto invaghire di se’ le famiglie televisive italiane ?
L’omosessualità, il lesbismo, i transgender e quant’altri non erano stati definitivamente “sdoganati” (che brutta parola !) nella loro o forse nostra normale diversità ?
Allora è vero, come dice Vladimir, che “ un conto è essere innamorati senza farlo vedere, un conto è un bacio fra due uomini…l’amore è la forma di trasgressione più travolgente che esista . L’amore fa paura da tanto che è potente !“.
Buffo…lo diceva anche a Gesu’ Cristo !
La rete aveva fatto molto e fa molto per questo tipo di amore.
Le comunità “fisiche”, cioè le discoteche ed i luoghi di ritrovo e, credetemi, puro divertimento per Gay e quant’altro , erano diventati anche “virtuali”.
E non sto parlando solo di chat per “cuccare”. Perché…Parship non ha forse messo insieme su internet tantissime coppie etero, dalla Toscana alla Sicilia ?
E non facciamo della facile moralità del tipo “era meglio quando ci si vedeva in faccia e ci si guardava negli occhi…”. Sveglia, gente!
Il romanticismo non è nel mezzo, ma nel cuore.
Così come erano diventati virtuali gli spazi, così si sono anche diffusi i mezzi: Internet, televisioni tematiche ( tra l’altro…ma perché Gay TV fa solo musica oggi? Ve lo siete chiesti ? Non è che forse non era un canale “ vero “, e pertanto è morto ? ), telefonini, videofonini…chi più ne ha più ne metta.
Tutto a supporto di una comunità vera, reale, viva, con le sue differenze, le sue diramazioni, le sue complicazioni, i suoi aspetti candidi e sordidi…come tutte le comunità.
Ma non ce la faranno.
La paura degli ignavi non fermerà la crescita della rete, per fortuna.
E sulla e nella rete si continueranno a conoscere persone, che poi si incontreranno realmente, a scambiare idee che poi fioriranno in iniziative, a sperare mondi che un giorno saranno reali, a vivere, insomma, vite imperfette…ma uniche e da rispettare.
La vera Isola dei Famosi, e lo sanno in pochi , si trova nella rete, dove milioni di mail e profili e commenti sono stati scambiati proprio sul sito nato dalla trasmissione TV. E stessa cosa sta succedendo per XFactor. Un diluvio di cassiere dell’Esselunga che pur di emulare la fantastica Giusy si improvvisano Giorgie e Amys..
Liberi tentativi in libera rete.
Il rispetto per la libertà , quella di ciascuno e quindi di tutti, è alla base di internet e delle nuove tecnologie.
La libertà anche di amare chi si vuole, se non si danneggia quella degli altri…e anche quella di non essere d’accordo.
Non si imbriglia il nuovo. Non si ingabbia il futuro.
Ci vuole coraggio….e un pizzico di follia, come diceva il nostro.
Quel coraggio che ha messo l’Armando Testa, la più grande agenziadi pubblicità italiana, nel mettere in pagina intera nei quotidiani un signore che somigliava molto al nostro Presidente del Consiglio, con tanto di attaccatura nuova e bassa dei capelli in buona vista, coperta di lucido da scarpe, e un bel doppiopetto Caraceni come Lui, ma intento a leggere, con il viso nascosto dietro una rivista aperta  , il primo numero di Playboy nuova versione!
Ah…quello pubblicarlo si puo’, allora…!
Peccato che , subito dopo, nello spot televisivo il coraggio dell’ironia svanisca e il tutto si risolva in una chiusura delle pagine di giornale e nella scoperta che no, non era lui a leggere, ma un orientale che gli somigliava.
Paura ? Servilismo ?
Chissa’. Non sta a me commentare.
Sicuramente pubblicitariamente un’occasione perduta.
Un orientale non fa ridere.
Ricordiamocelo , la prossima volta che vediamo Ang Lee al cinema.
E adesso…vabbè…voltiamo pagina…ed accendiamo il PC.
Li’, almeno per ora, ancora si puo’.