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E-commerce 3.0

05/05/2009 37375 lettori
4 minuti

Non più pagine in HTML da scorrere e navigare, ma veri e propri ambienti tridimensionali da "visitare". In linea con la visione tridimensionale del web 3.0, sarà questa la tendenza del commercio elettronico?

In questo scenario l'Italia conduce la "corsa al 3D", proponendo due validi modelli di quello che potrebbe diventare, in un prossimo futuro, l'acquisto su internet. In particolare, due esperienze "made in Italy" sembrano fare scuola nell'innovazione all'interno dell'e-commerce. In un paese in cui il commercio elettronico stenta a decollare per la miopia di molte imprese che snobbano il canale di vendita elettronico come ulteriore strumento di crescita, nascono esperienze destinate, forse, a cambiare l'assetto degli attuali siti/portali di vendita on line.

Il primo sito è Ariel Center, un centro commeciale tridimensionale nato nel luglio 2007 dalla società pordenonese Anauel Group. Dal punto di vista grafico, presenta un'esperienza di shopping piacevole ed eccitante, che unisce l'immersione data dalla grafica 3D con la semplicità del sistema di navigazione "punta e clicca" già utilizzato in molti videogiochi d'avventura, con l'utilizzo di tecnologia Flash, che dà la parvenza di "passeggiare" nel centro commerciale. Il sito si presenta, infatti, come un ambiente grafico che ripropone in un tutto e per tutto le fattezze di uno shopping mall ultramoderno in vetro e acciaio, con tanto di scale e ascensore di cristallo che permettono di accedere ai diversi piani del centro (che denotano diverse categorie merceologiche), angolo bar (che nel caso è la community del sito) e diversi criteri espositivi. L'intero centro commerciale diventa, infatti, un modo per sperimentare formule di navigazione ancora poco diffuse e soprattutto modalità di trasmissione delle informazioni non intrusive, rispetto alle finestre pop-up dei siti/portali: la pubblicità viene veicolata all'interno di schermi, poster, hostess e video promozionali perfettamente integrati nell'ambiente.

Il secondo esempio di eccellenza italiana in quest'ambito è il sito VirtuyMall, il primo shopping mall virtuale 3D in realtime, il primo caso al mondo che unisce la tecnologia dei videogiochi ad una logica commerciale di vendita. "Virtuy", contrazione di "Virtual Buy", nasce nel maggio 2008 dalla giovane società aretina eSimple ispirandosi al mondo virtuale di Second Life. L'obiettivo del sito è promuovere il "made in Italy" nel mondo con un innovativo portale di e-commerce capace di attrarre milioni di utenti grazie alla sua piattaforma innovativa. Affiancato al portale di vendita di commercio elettronico con cui si apre il sito c'è, quindi, un vero e proprio mondo virtuale navigabile in 3D, realizzato grazie al motore di sviluppo Unity 3D, utilizzato per lo sviluppo di videogiochi di ultima generazione. All'interno del centro commerciale, lo shopping on line si arricchisce di una serie di elementi emozionali ed esperienziali. Si costruisce il proprio avatar in 3D e si naviga nel centro con tastiera e mouse, similmente ad un videogioco, con la possibilità di "incontrare" altri utenti e comunicare con loro attraverso una chat. Agli acquisti vengono inoltre aggiunti, rispetto ad un portale tradizionale, elementi quali la collocazione dei prodotti negli scaffali e la possibilità di osservare modelli tridimensionali dei prodotti.

Esiste, in qualche modo, la possibilità che gli ambienti di shopping 3D abbattano molti dei limiti che hanno i consumatori verso lo shopping virtuale, considerando che tali ambienti si propongono come metafore potentissime di una reale esperienza di shopping. A tal proposito, risulterebbe interessante considerare il trasferimento di tecniche di merchandising proprie degli ambienti di vendita fisici, all'interno di tali contesti: ad esempio, il giusto display dei prodotti come l'esposizione ad altezza occhi per i prodotti a più elevata rotazione (per stagionalità, promozione e convenienza) o il fatto di dedicare gli spazi espositivi più visibili ai prodotti in campagna pubblicitaria.

C'è da aggiungere, comunque, che tali esperienze innovative richiedono notevoli esperienze di programmazione ai progettisti ed elevate prestazioni grafiche ai computer client. Inoltre, l'acquisto su internet viene spesso scelto come un modo per concludere velocemente la transazione commerciale, non certo per restare ad esplorare il sito senza meta. In ogni caso, è possibile pensare in un futuro ad un'ibridazione tra siti/portali e 3D shopping, come la nascita di piattaforme utili alla distribuzione di prodotti legati alla dimensione esperienziale (come, ad esempio, i videogiochi), anzichè per la conclusione di acquisti pianificati, grazie al piacere fornito dall'esperienza di navigazione stessa.

 

Michele Schisa
Michele Schisa

Laureato con lode in Comunicazione d'Impresa e Pubblica all'Università degli Studi di Salerno con una tesi sull'acquisto d'impulso negli ambienti dell'e-commerce; laurea triennale in Scienze della Comunicazione nella stessa università, con una tesi riguardante l'impatto sui processi comunicativi relativo all'uso dell'e-mail.