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Riflettiamo su un tema: La "Cultura della partecipazione"

29/05/2009 12647 lettori
5 minuti

Lo sviluppo del Web 2.0 ha consentito la nascita e la diffusione dei social media digitali.

I blog, i social network, Youtube, Flikr, Twitter consentono a chiunque abbia una minima esperienza di base nell’uso di un PC di pubblicare e condividere contenuti digitali.

Gli User Generated Content diventano in questo modo lo strumento attraverso il quale è possibile creare contenuti, condividerli con gli altri e partecipare alla loro ri-produzione.

Il flusso della comunicazione, se tradizionalmente è stato legato ai media mainstream, in questo modo viene spinto dal basso, arricchendo il fenomeno della “coda lunga della comunicazione“.

I social media si configurano, di conseguenza, come gli strumenti più adatti a veicolare i flussi di comunicazione partecipativa.

Le loro caratteristiche fanno si che essi possano avere delle grandi potenzialità dal punto di vista del marketing, per molti versi ancora tutte da esplorare.

Oggi pianificare un’attività di marketing sui social media è un’operazione complessa e affascinante allo stesso tempo.

Chiunque voglia investire risorse sui social network deve anzitutto comportarsi  come una qualsiasi altra persona, e porsi sullo stesso livello e abbattere qualsiasi barriera che possa limitare il dialogo e la conversazione  con gli altri.

Bisogna, insomma, essere in grado di usare con disinvoltura gli strumenti partecipativi offerti dal Web 2.0.

Oggi le aziende hanno la possibilità di essere presente sui social network in maniera attiva, senza limitarsi a “fare pubblicità” (sarebbe anzi controproducente), ma dialogando con le altre persone all’interno del network. Lo scambio di contenuti partecipativi è già di per sé una operazione spontanea di “segmentazione del mercato”, che ci può consentire di individuare il target che può essere maggiormente interessato alle nostre iniziative. Il dialogo informale veicolato dai nuovi strumenti presenti sulla Rete ci può consentire di instaurare un rapporto più aperto con il mercato, facendo correre più velocemente le buone idee.

Ragazzi, vi lascio suggerendovi di visitare, ogni tanto, il sito di emarketer, una società di ricerca americana che pubblica quotidianamente degli spunti molto interessanti sull'andamento dei consumi e degli investimenti internet (principalmente negli USA, ma i dati ci possono dare un'idea di quanto accade anche qui da noi...)

Buona lettura!

Alessandro Prunesti
Alessandro Prunesti

Sono nato a Roma il 30 maggio 1979, città nella quale vivo e lavoro. Nel 2004 ho conseguito la Laurea in Scienze della Comunicazione Istituzionale e d’impresa e nel 2005 mi sono specializzato con un Master Universitario in Economia e Gestione dello Sport presso la facoltà di Economia dell’università di Tor Vergata.

Sin dai tempi dell’università svolgo attività di consulenza e di ricerca nel campo della comunicazione d’impresa e del marketing, con particolare attenzione al mondo delle nuove tecnologie digitali,dello sport business e dei social media.

Ho incarichi nel settore della docenza e della formazione all’università La Sapienza e presso l’Università Europea di Roma.

Sono inoltre membro del Comitato Operativo del Geographic Research and Application Laboratory, dove mi impegno nello studio del rapporto tra comunicazione e geografia.

Partecipo all’organizzazione di eventi, oltre che a seminari e corsi di formazione in qualità di relatore o docente.

Mi piacciono la Formula Uno, l'astronomia e le uscite con gli amici :-)